Veronica Panarello ha parlato con i pubblici ministeri che si occupano delle indagini sulla morte del figlio di otto anni, avvenuta ormai un anno fa. E offre per la prima volta la sua verità: il bambino sarebbe rimasto strangolato a casa e lei avrebbe portato il corpo nel canalone. In corso nuovi sopralluoghi
Caso Loris Stival, la nuova versione della madre «Morto in casa per un incidente con le fascette»
Quasi un anno dopo la morte del piccolo Loris, la madre, Veronica Panarello, parla ai magistrati e racconta una nuova versione dei fatti: il bambino sarebbe morto mentre giocava con le fascette elettriche che lo hanno strangolato. Poi la donna, presa dal panico, avrebbe caricato il corpo in macchina lasciandolo nel canalone e gettando lo zaino sulla strada verso Donnafugata. È l’Ansa a ricostruire la testimonianza. Dopo le nuove dichiarazioni è scattato un sopralluogo degli investigatori.
Panarello racconta quindi al procuratore Carmelo Petralia e al sostituto Marco Rota la sua verità. Loris Stival sarebbe morto per un incidente a casa, strangolato dalle fascette con cui stava giocando, poco dopo che la madre, che aveva lasciato a scuola l’altro figlio più piccolo, era tornata a casa. La donna, però, temendo che nessuno credesse a questa storia, si sarebbe liberato del corpo di suo figlio. Oggi ha infatti ribadito di «non avere ucciso» il piccolo e di avere agito da sola.
«C’è un sopralluogo in corso dopo nuove dichiarazioni rese dall’imputata, che sono coperte da segreto istruttorio e che saranno riversate al Gup nell’ambito dell’udienza per la richiesta del suo rinvio a giudizio», fissata per il prossimo giovedì. La donna, accompagnata dal suo legale, l’avvocato Francesco Villardita, da polizia di Stato, squadra mobile e carabinieri, ha compiuto dei sopralluoghi nel posto dove sarebbe stato gettato lo zaino del bambino, nel canalone di contrada Mulino Vecchio, dove è stato trovato il cadavere del piccolo Loris, e nella loro abitazione.