Meno divieti per arrivare oltre i 2500 metri. La richiesta di libero accesso al patrimonio Unesco, presentata da esperti e addetti ai lavori, è stata inoltrata all'Ars e all'ente che gestisce il vulcano. Adesso, dalla presidente Marisa Mazzaglia arriverebbero segnali positivi. «C'è stata un'apertura», dicono dal comitato
Etnalibera, il comitato incontra il Parco «Necessità di rendere fruibile la vetta»
Una riunione per discutere della petizione – lanciata dal gruppo Etnalibera – sulla fruizione e la sicurezza dell’area sommitale del vulcano. A organizzare l’incontro la presidente del Parco dell’Etna Marisa Mazzaglia nella sede istituzionale dell’ente. «Abbiamo colto importanti segni di apertura nei confronti della nostra proposta, soprattutto in merito all’idea dell’ente di organizzare un tavolo tecnico», spiega il comitato Etnalibera tramite una nota.
Il gruppo, infatti, nel mese di agosto ha proposto al Parco dell’Etna l’idea di superare le ordinanze prefettizie che restringono l’accesso alla vetta vulcanica, norme vigenti a partire dal 2010. Un obiettivo che il comitato ritiene raggiungibile con l’affidamento del regolamento di fruizione dell’area direttamente al Parco, prescritto da un altro regolamento redatto nel 2003.
«Apprezziamo la volontà del Parco di ragionare sulla necessità, abbastanza condivisa, di una nuova ricezione della vetta e degli eventi eruttivi che siano maggiormente rispondenti alle aspettative degli escursionisti, delle associazioni, delle comunità locali, degli operatori turistici e delle guide», sottolinea Etnalibera. Soprattutto perché «si parla di una irrinunciabile occasione di
promozione e di sviluppo di un’area patrimonio dell’Unesco, quotidianamente al centro di innumerevoli richieste di visita», continua la nota. Una eventuale perdita di visitatori che «rappresenta un motivo di rinuncia economica in un’area geografica già penalizzata».
Tra i punti di maggiore interesse analizzati da Etnalibera a margine della riunione del Parco dell’Etna si registra «la positiva idea di equiparare le fasi dell’attività vulcanica al regime degli allerta meteo, mediante la creazione di uno stato di allerta rinforzata». Trova accordo anche la proposta – avanzata dall’ente – di innalzare il livello di informazione da rivolgere agli escursionisti, purché «si assicuri sempre la libera fruizione dell’area sommitale che resta l’obiettivo principale da conseguire», conclude Etnalibera.