L'Europa lancia il progetto Hello fish nelle regioni del Sud Italia. «Coinvolgere ristoratori e pescherie non è stato facile - spiega Alfio Pagliaro, segretario delle Camere di commercio di Messina e Catania – pensano che il pesce di acquacoltura non abbia lo stesso valore di quello pescato. Invece, garantisce l’origine del prodotto, la tracciabilità e la sostenibilità lungo tutta la filiera»
L’Ue incentiva il pesce d’allevamento in Sicilia Coinvolti ristoranti, pescherie e gli utenti su Fb
«Pesce d’allevamento più controllato di quello appena pescato». È questa la ragione per cui la Camera di commercio di Messina, al pari di quella di Catania, uniche due in Sicilia, hanno deciso di aderire a Hello fish, progetto dell’Unione europea portato avanti da Unioncamere e ministero delle Politiche agricole mirato a promuovere l’acquacoltura. Quindi, la cultura dei prodotti ittici di allevamento nelle regioni Obiettivo di convergenza: Campania, Puglia, Calabria, Basilicata e, appunto, Sicilia. Una missione, per certi versi, ostica. Non a caso, solo due enti camerali, a queste latitudini, hanno sposato l’iniziativa. Le prime resistenze, come attestano i ristoratori, provengono proprio dai clienti che, una volta a tavola, non badano a spese e optano per «il pescato del giorno».
«Intendiamo far conoscere e propagandare i prodotti dell’acquacoltura – afferma il commissario della Camera di commercio di Messina, Franco De Francesco – la dieta mediterranea consiglia il consumo di pesce almeno quattro volte la settimana, un fabbisogno che il solo pescato fresco non riesce a soddisfare». Fino al prossimo 31 agosto, nei dodici ristoranti del Messinese che hanno aderito, sarà possibile consumare un menù completo a base di prodotti di acquacoltura. Chi proporrà quello più appetibile, in ogni senso, avrà visibilità sui mass media. Un premio anche per i clienti che posteranno, sulla pagina Hellofish di Facebook, la foto di una portata capace di riscuotere il maggior numero di like.
Il pesce di allevamento sarà promosso, ancora, dai produttori e nelle pescherie che hanno aderito al progetto. A Messina sono quattro, due nel mercato Vascone e altrettante al Sant’Orsola. Tutte esporranno sui prodotti di acquacoltura una apposita paletta gialla con la scritta Hello fish. Agli acquirenti andranno dei gadget come depliant e borse della spesa a tema. «Coinvolgere ristoratori e pescherie non è stato facile – afferma Alfio Pagliaro, segretario generale degli enti camerali etneo e peloritano – in tanti pensano che il pesce di acquacoltura non abbia lo stesso valore di quello pescato. Invece, garantisce l’origine del prodotto, la tracciabilità e la sostenibilità lungo tutta la filiera. Evita l’eccessiva importazione di pesce, favorendo l’economia, e il depauperamento continuo dei nostri mari».
In provincia di Messina, fondamentale il supporto di Confesercenti e Confcommercio. Nelle isole Eolie, quello di Federalberghi. «Bisogna fare breccia nel consumatore finale – sostiene Alberto Palella, presidente di Confesercenti – questo progetto potrebbe divenire un volano che permetta la diffusione di un pesce più controllato». Ne sono convinti i ristoratori coinvolti, presenti in conferenza stampa oggi, insieme al direttore di Confommercio Messina, Caterina Mendolia: «Proporremo un menu con antipasto, primo e secondo che esporremo in bacheca – dice Domenica Monte de Il Galeone, di Lipari – i clienti cercano sempre il pesce fresco, senza badare a spese, ma quello di allevamento è sicuramente più controllato. Noi abbiamo spigole e orate. La gente non sa che anche le cozze sono d’allevamento. Non c’è informazione».
«Meglio essere più sicuri», anche secondo Salvatore Camuto, della trattoria Peccati di gola, di Messina: «I clienti, spesso, storcono il naso ma io questo tipo di pesce lo do ai miei nipotini, uno dei quali è cardiopatico». Difficile, secondo la Camera di commercio peloritana, quantificare lo smercio annuo in Sicilia del pesce di allevamento e di quello appena pescato: «I rivenditori li mettono insieme». La più importante vasca di allevamento si trova a Lampedusa. L’azienda che la gestisce ne ha un’altra a Patti. Un’ulteriore società opera a Lipari e serve le Eolie.
Questo l’elenco completo dei ristoratori e dei distributori che partecipano al progetto in provincia di Messina: Liberty ristorante ad Alì Terme; Ristorante U Paloccu di Bartolo a Roccalumera; Il Galeone a Lipari; Ristorante Pizzeria Asteria a Sant’Agata Militello; A Casa Pinta a Nizza di Sicilia; Orsa Maggiore Hotel a Vulcano; Le Terrazze al Carasco Hotel a Lipari; La Risacca a Patti. Nel capoluogo: Sacom srl, Le meraviglie del mare di Giovanni & Angela snc, I sapori del mare di Pollara e Castagna, Maurizio Cariolo, Pescheria Blue Fish, Taverna San Paolo, Trattoria del popolo, Gran Mirci, Peccati di gola.