Una chiesa stracolma ha assistito alla cerimonia solenne nella basilica di San Domenico. Accanto alla lapide saranno collocate due targhe commemorative in ricordo delle stragi di Capaci e Via D'Amelio, con le quali si renderà omaggio a tutte le vittime uccise dalla mafia in quei due attentati. Romeo: «In 23 anni si è fatto tanto ma molto rimane ancora da fare»
Palermo si stringe attorno a Falcone Svelata la nuova sepoltura al Pantheon
Un Pantheon stracolmo quello che oggi pomeriggio ha assistito alla cerimonia solenne per lo svelamento della nuova sepoltura del giudice Giovanni Falcone, nella basilica di San Domenico. La città si è stretta per l’ennesima volta attorno al pm simbolo della lotta alla mafia, ucciso nella strage di Capaci il 23 maggio del 1992 assieme alla moglie, il magistrato Francesca Morvillo e tre agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro.
A presiedere la celebrazione, l’arcivesco di Palermo, cardinale Paolo Romeo ma ad officiare la messa è stato il priore, padre Sergio Catalano. Tra i primi banchi, proprio davanti all’altare, hanno preso posto il procuratore della repubblica di Palermo Franco Lo Voi, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, il prefetto di Palermo Francesca Cannizzo, la presidente della commissione antimafia Rosy Bindi, le sorelle del magistrato, Maria e Anna Falcone. Presenti in chiesa, tra gli altri, anche il questore di Palermo Guido Longo, l’ex Pm Giuseppe Ayala, Salvatore Di Vitale, presidente del Tribunale di Palermo, Gioacchino Natoli, presidente della Corte di appello, b, ex presidente del Tribunale, il procuratore di Caltanissetta Sergio Lari e Lucia Borsellino, assessore regionale alla Salute e figlia di Paolo, ucciso il 19 luglio 1992 in via D’Amelio. La salma di Falcone era stata traslata gia’, riservatamente, da alcuni giorni. Questo pomeriggio e’ stata scoperta la lapide della sepoltura, che reca come epitaffio “eroe della lotta alla mafia”.
Accanto alla lapide saranno collocate due targhe commemorative in ricordo delle stragi di Capaci e Via D’Amelio, con le quali si renderà omaggio a tutte le vittime uccise dalla mafia in quei due attentati. «Le sue idee, le sue parole e il suo esempio sono da sprone per tutti noi» ha detto Il cardinale Romeo nella sua omelia e poi, ha lanciato un monito: «A distanza di 23 anni cosa è cambiato nella nostra città? Nella nostra Isola e nella nostra cara e amata Patria? Certo, tanto è stato fatto ma credo che ancora molto rimanga da fare a tutti livelli civile, politico, sociale, umano e religioso».