Mercoledì i ricercatori terrano i corsi davanti a Palazzo centrale e consegneranno al rettore le firme raccolte contro il decreto Moratti
Lezioni in piazza
Una mattinata di lezioni in piazza. E’ questa la provocatoria iniziativa del coordinamento d’Ateneo dei ricercatori, che mercoledì 15 dicembre scenderà in piazza a fare lezioni. Obiettivo, portare al Rettore le oltre 700 firme raccolte sul documento elaborato dai ricercatori nelle ultime tre/quattro settimane. Un modo per dare “visibilità” al “movimento” catanese e alla sua “piattaforma”.
Una piattaforma che parte da esigenze che al coordinamento appaiono irrinunciabili: dal monitoraggio urgente del 3+2 a una vera politica per gli studenti; dalla questione dei tantissimi precari e senza presa di servizio al riequilibrio del rapporto docenti/studenti a livello d’Ateneo.
Anche la Facoltà di Lingue sarà presente all’iniziativa con una lezione del professore Luciano Granozzi.
L’invito del coordinamento è rivolto a tutti coloro che hanno lezione la mattina di mercoledì, tra le 8 e le 12. I professori sono infatti esortati a “dirottare” la lezione a piazza Università. Lì, dalle 9,15 circa, inizieranno lezioni, raccolta di firme in piazza ed altro. Il coordinamento conta sulle presenze in piazza e soprattutto, ritiene utile la partecipazione degli studenti. Un modo, sostengono i ricercatori, per dimostrare che “il ritiro del Decreto Moratti è cosa possibile”.
Secondo il coordinamento d’Ateneo, intanto, è già da “festeggiare” un primo risultato della protesta nazionale, ovvero lo spostamento della calendarizzazione del decreto in parlamento da dicembre a data da destinarsi. Tale risultato non equivale però alla “vittoria” del movimento. L’obiettivo della mobilitazione, infatti, rimane il ritiro completo e definitivo del decreto e l’apertura di un tavolo sulle questioni reali dell’Università italiana, compresa la definizione dello stato giuridico dei ricercatori universitari.