È accusato di far parte di un gruppo che tra faceva entrare illegalmente cittadini rumeni in Italia in cambio di commissioni da 500 euro a persona. Il catanese Massimiliano Ingrassia è stato condannato a marzo a cinque anni e sei mesi di reclusione, ma aveva fatto perdere tracce di sé. Oggi la cattura
Caltanissetta, tratta e commercio di schiavi Arrestato membro di banda smantellata nel 2010
Lo scorso marzo era stato condannato dalla corte di appello di Caltanissetta a cinque anni e sei mesi di reclusione con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata per l’ingresso di clandestini, tratta e commercio di schiavi. Ma Massimiliano Ingrassia, 43enne catanese da anni residente nel Lazio, aveva fatto perdere le sue tracce dopo la sentenza. L’uomo è stato arrestato dai carabinieri etnei mentre si trovava in via Enrico De Nicola. Dopo un inseguimento, i militari sono riusciti a bloccarclo.
Secondo i giudici Ingrassia nel periodo tra il 2003 e il 2010, assieme ad altre undici persone accusate degli stessi reati, ha messo in piedi un’organizzazione che permetteva l’ingresso clandestino in Italia di cittadini rumeni, soprattutto donne, quando la Romania non faceva ancora parte dell’Unione europea. Il gruppo avrebbe utilizzato come copertura un’associazione umanitaria che da Roma organizzava i viaggi, procurava ai nuovi arrivati vitto e alloggio e cercava loro un lavoro. In cambio, veniva chiesta una commissione che si aggirava intorno ai 500 euro.
Gli impieghi venivano trovati grazie a inserzioni pubblicati sui quotidiani o su riviste specializzate nella ricerca di lavoro. La fitta rete di contatti aveva delle diramazioni anche a Catania e Messina. Nelle due città siciliane avveniva il transito delle persone provenienti dalla capitale. Nell’isola le donne sarebbero state impiegate soprattutto come badanti. I giudici avevano condannato Ingrassia, che adesso si trova nel carcere di piazza lanza, anche a una multa di centomila euro.
A marzo le condanne sono state confermate anche per Domenico Castiglia (53 anni di Riesi), Gaetano Antinoro (47 anni, di Caltanissetta) e Giovanni Martorana (37 anni, riesino).