Oltre duemila emendamenti depositati: dopo la prima giornata di discussione in aula, mercoledì scorso, è scaduto oggi il termine per il deposito delle proposte di ritocco alla Finanziaria della Regione Siciliana. Dopo aver rigettato l’accusa rivolta dal presidente Renato Schifani sul «non fare e non proporre», le opposizioni hanno deciso di dimostrare così di essere, […]
Finanziaria regionale, dalle opposizioni oltre duemila emendamenti: è corsa contro il tempo per il 31 dicembre
Oltre duemila emendamenti depositati: dopo la prima giornata di discussione in aula, mercoledì scorso, è scaduto oggi il termine per il deposito delle proposte di ritocco alla Finanziaria della Regione Siciliana. Dopo aver rigettato l’accusa rivolta dal presidente Renato Schifani sul «non fare e non proporre», le opposizioni hanno deciso di dimostrare così di essere, al contempo, distruttive e propositive. Su un testo arrivato in aula già con 134 articoli. Contro i 50 presenti nel documento approvato dalla Giunta. Già nella discussione di mercoledì, diversi esponenti dell’opposizione, nei loro interventi, avevano criticato – nel metodo e nel merito – il testo che gli era stato consegnato. E avevano promesso una serrata battaglia in aula. Intenzioni mantenute, almeno a giudicare dai numeri.
La pioggia di emendamenti delle opposizioni
Per quanto riguarda il Pd, sono novecento gli emendamenti alla Finanziaria della Regione Siciliana presentati: 600 di carattere soppressivo, gli altri di carattere modificativo. Dal canto suo, il M5s ha depositato emendamenti soppressivi per ognuno dei 134 articoli e per ogni singolo comma contenuto al loro interno. Ismaele La Vardera, leader del movimento Controcorrente, ha depositato 500 emendamenti soppressivi. E dalle opposizioni è arrivato, inoltre, un pacchetto di proposte che mirano a modifiche del testo. Anche suggerendo diversi interventi di spesa. Il tutto in poco meno di trenta emendamenti.
Corsa contro il tempo per l’approvazione
Ora si pone il problema, non risibile, dei tempi: con la Finanziaria che dovrà essere approvata entro il 31 dicembre. Questo vuol dire che, forse, i deputati non riusciranno a mangiare il panettone con i propri cari. Costretti a sedute fiume. E notturne. Ma, forse, come Giacobbe offrì una zuppa di lenticchie in cambio della primogenitura di Esaù (che accettò senza esitare), tutto sarà risolto proprio con un piatto di lenticchie. In versione prebende e mancette da utilizzare, da un lato, per dimostrare di aver a cuore gli interessi dei siciliani. E, dall’altro, per saziare, almeno in parte, i singoli appetiti. Di tutti i 70 deputati, che potranno usare, ancora una volta, la Finanziaria per fare cassa e consenso. Sperando che le lenticchie si trasformino in voti alle prossime elezioni Regionali 2027, sempre più vicine. Attraverso quella che sarà l’ultima Finanziaria dell’attuale compagine di governo e, forse, dell’era Schifani.