L'uomo, classe 1983, ha confessato di aver comandato il barcone che ha condotto in Italia 267 persone di nazionalità eritrea. Durante le indagini, la squadra mobile di Ragusa ha acquisito foto e video della motonave maltese impegnata nel recupero e i racconto dei testimoni
Pozzallo, arrestato uno scafista somalo Migranti: «All’arrivo, canti per ringraziare Dio»
«Arrivati al porto abbiamo cantato per ringraziare Dio di avercela fatta». Raccontano così alcuni dei 1200 migranti arrivati negli ultimi due giorni a Pozzallo; 950 già trasferiti, mentre altri 250 attendono lo spostamento nelle prossime ore. La polizia intanto ha arrestato lo scafista somalo che avrebbe condotto al porto del Ragusano per lo sbarco 367 persone di nazionalità eritrea. L’uomo, secondo quanto fa sapere la quadra mobile di Ragusa, ha confessato, raccontando del suo ruolo di comandante dell’imbarcazione. Dalla tratta, gli organizzatori avrebbero guadagnato 700mila dollari. Un totale che deriva da un pagamento di duemila dollari a persona. Ahmad Abderahman Abdelkader, classe 1983, questo il nome dello scafista, fa parte dei 24 arrestati in questa prima metà del 2015 a Pozzallo. Un numero cresciuto fino a 200 persone nel 2014.
Tutto comincia ieri, intorno alle 7.30, quando la motonave maltese Phoenix recupera il barcone con a bordo 367 cittadini di nazionalità eritrea e attracca a Pozzallo. Dopo i controlli del caso, i migranti sono stati trasferiti al centro di primo soccorso e accoglienza e si è proceduto con l’identificazione. Alcuni di loro saranno trasferiti in strutture del centro nord in giornata. Dopo lo sbarco, intanto, la polizia aveva aperto un’indagine per identificare lo scafista. Accertamenti complessi, spiegano, «un po’ per difficoltà di lingua, poiché gli interpreti di eritreo sono pochissimi, un po’ per la loro reticenza nel collaborare con la polizia». In 16 ore si è arrivati ad Ahmad Abderahman Abdelkader, grazie alle foto e ai video della motonave maltese e alle testimonianze dei migranti. «Fame, sete e maltrattamenti gratuiti erano all’ordine del giorno – riferiscono dalla squadra mobile – poi la partenza e l’arrivo in Italia da loro festeggiato con un canto religioso».