Una conferenza stampa per spiegare non solo le reali cifre del debito ma anche per difendersi dal clima a suo dire infamante. Così il sindaco del Comune jonico torna sulla polemica relativa alle casse comunali, il cui deficit dovrebbe aggirarsi sui 3,8 milioni di euro
Giarre, Bonaccorsi sullo scampato dissesto «Contro di me gioco scorretto, forse per il Prg»
«Scongiurato il dissesto finanziario, nessun rischio per il Comune, contro di me solo accuse infamanti». Ad annunciarlo è il sindaco di Giarre, Roberto Bonaccorsi, che durante la conferenza stampa di ieri pomeriggio ha voluto comunicare alla stampa non solo lo scampato pericolo di un eventuale dissesto ma anche sfogare tutto il suo dissenso verso il clima accusatorio nei suoi confronti. Sono passati una quindicina di giorni da quando è esplosa la bomba mediatica relativa al debito milionario, inizialmente quantificato tra i 4 e 5 milioni di euro, accumulato dal Comune di Giarre a partire almeno dal 2008. La vicenda aveva suscitato numerose polemiche tra le file dell’opposizione, che si domandava come facesse il primo cittadino a non essere al corrente di una simile situazione. Bonaccorsi intanto annunciava l’avvio di un’indagine interna, guidata dal segretario generale dell’ente Rossana Manno, per chiarire la reale portata del debito e permettere l’eventuale individuazione dei responsabili.
Tornando alla conferenza di ieri, in base alle cifre annunciate, il Comune avrebbe ufficialmente la forza economica per resistere all’urto causato dal debito, che nel complesso dovrebbe aggirarsi intorno ai 3,8 milioni di euro. Tutto questo grazie a quei fondi reperibili dal piano di risanamento e dai risparmi strutturali. Ma il primo cittadino chiarisce anche la sua posizione in merito alle accuse che gli sarebbero state rivolte nei giorni scorsi dagli esponenti dell’opposizione. «È stato detto – dichiara Bonaccorsi – che non potevo non sapere, ma coloro che all’epoca dei fatti erano coinvolti direttamente nell’amministrazione, e che oggi mi accusano, erano giustificati nel non sapere più di me?». Il riferimento è ai timori espressi riguardo al fatto che le casse comunali non avrebbero potuto sostenere il peso di un simile debito, di cui più o meno l’80 per cento sarebbe da saldarsi entro il corrente esercizio finanziario, vale a dire entro il 2015, poiché riguardanti passività pregresse.
«Mi sembra strano – prosegue – che questi debiti siano venuti fuori proprio all’indomani di alcune iniziative come la mancata previsione di nuove aree residenziali all’interno del Piano regolatore che, assieme ad altre mie iniziative, può aver fatto indispettire qualcuno, il quale con manovre del genere forse vorrebbe destabilizzarmi. La realtà è che credo sia stato portato avanti contro di me un gioco scorretto, atto a mettere in discussione la mia persona non solo dal punto di vista politico ma anche umano e professionale. Abbiamo le capacità economiche per far fronte al debito, ma erano risorse che potevano essere investite diversamente, per il bene della nostra città».
Sono stati quindi diversi gli eventi e le valutazioni politiche che hanno portato alla conferenza di eri, il cui protagonista era un debito dai diversi capitoli: una cifra prossima al milione di euro, infatti, spetterebbe all’ex Ato Joniambiente rifiuti, mentre altri due milioni riguarderebbero bollette della luce non pagate a Edison, Eni ed Enel Sole tra il 2011 e il 2014, 500mila euro di maggiori costi per l’approvvigionamento idrico nei confronti di più fornitori per l’anno 2014-2015, mentre un milione di euro spetterebbe come indennizzo a privati cittadini per terreni che vengono vincolati dal Comune ai fini di esproprio.
Prendendo quindi le distanze da ogni accusa il primo cittadino ha poi ribadito che il debito in questione non riguarderebbe la sua attuale amministrazione. «Analizzando bene questo debito – aggiunge Bonaccorsi – rendiamoci conto che è relativo ad attività spesso precedenti al 2011. Con tutti il tempo trascorso da allora, proprio adesso sono venuti fuori? Ci sono debiti che risalgono pure al 2008 e proprio a me si chiederebbe di saldarli. In ogni caso agiremo dove necessario anche legalmente, come nei confronti della Telecom, che secondo me ha avviato nei nostri confronti un’attività non legittima e con costi esagerati».