I tifosi chiedono «Pulvirenti vattene» Due cordate trattano l’acquisto del Catania

Prima che lo scorso campionato giungesse al termine, decretando la retrocessione del Catania in serie B, i gruppi organizzati che dirigono il tifo nella curva nord del Massimino avevano preso una posizione critica nei confronti della dirigenza del Catania. Allora, e fino a pochi mesi fa, ad essere contestate erano le scelte e la figura del solo amministratore delegato Pablo Cosentino. La richiesta di cacciarlo, più volte avanzata al presidente Antonino Pulvirenti attraverso comunicati diffusi su social network e cori urlati allo stadio, non ha però mai avuto seguito. Sebbene parecchio del potere affidato a Cosentino sia, da gennaio, passato nei fatti al ds Daniele Delli Carri. Questa scelta, combinata al silenzio del presidente sui risultati insoddisfacenti e sulla programmazione futura, ha portato a una posizione ancora più radicale. Gli stessi gruppi organizzati, da marzo, hanno ampliato la contestazione fino al vertice della proprietà. «Se il Catania avrà un futuro, questo non sarà mai con Pulvirenti. Il suo unico dovere è salvare il Catania e poi metterlo in vendita». Un comunicato, quello firmato curva nord, chiuso così: «Pulvirenti vattene».

La linea adottata ha subito incontrato il consenso di molti tifosi, ma pure la perplessità di altri. Non sono in pochi i sostenitori rossazzurri che, seppure critici verso Pulvirenti, frenano a essere d’accordo sulla richiesta di disimpegno. «Senza Pulvirenti, quale sarà il futuro del Catania?». Il dubbio è legato, in larga parte, al nome del possibile acquirente o meglio, all’assenza di un compratore che, finora, abbia manifestato pubblicamente il proprio interesse a rilevare la società.

Dopo la sconfitta maturata sul campo del Pescara, che ha minato il progetto di un immediato ritorno in serie A, qualcosa si è però mosso. Per quanto discreto, l’interesse di due diversi gruppi imprenditoriali ha portato sul tavolo del Catania due proposte di acquisto. In particolare, l’offerta di una di queste ha suscitato quantomeno l’attenzione del club. MeridioNews è venuto a conoscenza di un incontro tra le parti, svoltosi a Roma alla fine del marzo scorso, al quale erano presenti il presidente Pulvirenti e l’amministratore delegato Pablo Cosentino. Sul tavolo di uno studio legale della capitale è stata poggiata l’offerta base per trattare l’acquisto delle quote del Catania e sono state discusse anche le questioni Torre del Grifo (il centro sportivo inaugurato nel maggio del 2011 e costato al Catania circa 60 milioni di euro) e stadio nuovo. 

L’attuale proprietà, guidata da Pulvirenti ma in cui Cosentino pare spettatore interessato, non ha finora mai mostrato pubblicamente l’intenzione di cedere la mano. Tuttavia, sono diversi gli elementi che, da marzo, rendono plausibile questa possibilità. Anzitutto c’è il colpo economico dato dal dovere affrontare una nuova stagione in serie B. Una eventualità non prevista, considerato che la società aveva programmato l’immediata risalita in A. Tolti i 30 milioni dei diritti televisivi, i 12,5 del paracadute, il mutuo di Torre del Grifo, le spese del calciomercato da ammortizzare, partendo da un bilancio economico quasi in pareggio, la società sarà chiamata a un grande impegno, negli anni a venire, per mantenere conti in ordine e squadra competitiva. L’esperto de Il sole 24 Ore Marco Bellinazzo, interpellato in proposito da MeridioNews, aveva dichiarato «la società potrebbe essere chiamata a sacrificare parte degli utili accumulati in passato».

Oltre al dato economico, ve ne sono altri che i tifosi riconoscono come indizi di un progressivo disimpegno. È da tempo la società non parla in pubblico, sebbene sollecitata a fare chiarezza sul presente e sul futuro. Tra l’altro, nelle ultime parole rese per bocca dell’addì Cosentino, in parecchi hanno letto qualcosa di più che uno sfogo verso l’arbitro: «Ci giochiamo la sopravvivenza in campo», disse dopo Catania-Crotone 1-1. A ciò vanno aggiunti il rifiuto al confronto con i tifosi, il diniego ad accondiscendere ad alcune loro richieste (prezzi ridotti per le ultime gare interne e apertura al pubblico del allenamenti) e il clima di contestazione permanente. Condizioni che hanno portato a un vicolo cieco il rapporto tra club e tifosi. «La decisione è presa e non si torna indietro», è scritto nel comunicato con cui la curva nord ha chiesto al presidente Pulvirenti di andare via.

Quale che sarà la decisione della proprietà, se cedere o mantenere il controllo del club, conservare la categoria è in questo momento oltre che la priorità della stagione, una delle condizioni alla base della scelta che sarà presa. Il Catania si prepara così ad un finale di stagione che si annuncia ricco di attese e di possibili sorprese, su più fronti.


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

I membri della curva nord chiedono a Pulvirenti di cedere la squadra. Dopo la sconfitta a Pescara, che ha minato il progetto dell’immediato ritorno in serie A, due diversi gruppi di imprenditori hanno presentato offerta d'acquisto. Un primo incontro, a Roma, è già avvenuto. Pulvirenti deciderà di vendere? L'obiettivo oggi, a fronte di nuovi sviluppi, è conservare la categoria

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]