Il Muos di Niscemi e il suo utilizzo sono oggetto delle richieste dell’associazione antimafie Rita Atria. Una richiesta diretta alle istituzioni politiche italiane, al Parlamento e al Governo. «Esercitare pienamente i propri poteri di controllo e trasparenza in merito all’utilizzo della base di telecomunicazioni militari Muos di Niscemi». La base Muos di Niscemi Questa infrastruttura […]
Foto di associazione Rita Atria
Muos di Niscemi: «Vogliamo sapere se supporta operazioni militari attive»
Il Muos di Niscemi e il suo utilizzo sono oggetto delle richieste dell’associazione antimafie Rita Atria. Una richiesta diretta alle istituzioni politiche italiane, al Parlamento e al Governo. «Esercitare pienamente i propri poteri di controllo e trasparenza in merito all’utilizzo della base di telecomunicazioni militari Muos di Niscemi».
La base Muos di Niscemi

Questa infrastruttura – che si trova nel Comune in provincia di Caltanissetta – è realizzata e gestita dalla Us Navy. Il Muos di Niscemi rappresenta uno dei quattro nodi terrestri globali del sistema Muos. La rete satellitare in grado di garantire comunicazioni strategiche sicure alle forze armate statunitensi e alleate in tutto il mondo. «La stazione Muos – è la premessa giuridica fatta dall’associazione antimafie Rita Atria – opera sul territorio italiano. La sua presenza è regolata da accordi bilaterali tra Italia e Stati Uniti».
Questo a partire dal Bilateral infrastructure agreement (Bia) del 20 ottobre 1954, integrato da successivi protocolli tecnici e dal Shell agreement del 2 febbraio 1995. «Tali accordi – spiegano gli attivisti – pur riconoscendo agli Stati Uniti il diritto di installare e gestire determinate infrastrutture militari, non sospendono la sovranità della Repubblica italiana. E – aggiungono dall’associazione antimafie – prevedono che l’uso di tali installazioni avvenga nell’ambito della cooperazione atlantica e nel rispetto del diritto internazionale».
Muos di Niscemi, le richieste dell’associazione

Alla luce del «grave deterioramento della situazione in Medio Oriente e del conflitto in corso nell’area di Gaza», l’associazione antimafie Rita Atria avanza delle richieste specifiche al Governo italiano. «Verificare se e in che modo – inizia l’elenco – le parabole e le infrastrutture del Muos di Niscemi stiano supportando operazioni militari attive». Non solo, gli attivisti chiedono anche che vengano rese pubbliche le «informazioni essenziali sulle attività svolte, nel rispetto della sicurezza nazionale ma anche del diritto dei cittadini e delle istituzioni democratiche a essere informati». Tra le istanze messe nere su bianco c’è anche quella di chiarire se l’utilizzo della base sia «coerente con gli accordi bilaterali vigenti e con gli obblighi costituzionali dell’Italia. Che – sottolineano – non consentono l’uso del territorio nazionale per azioni di guerra senza previa deliberazione parlamentare», spiegano citando l’articolo 80 della Costituzione.
Il diritto-dovere di sapere

Già a giugno era arrivata la richiesta di smantellare le basi Usa in Sicilia. Questo perché «la rendono bersaglio strategico per le forze che si oppongono alla follia sanguinaria di Israele, follia sostenuta da America e Unione europea». E sul punto è già stata presentata anche un’interrogazione all’Assemblea regionale siciliana per garantire che «l’Isola non diventi una base di guerra». Adesso l’associazione antimafie Rita Atria sottolinea con forza che «la trasparenza, il controllo democratico e il rispetto della sovranità nazionale non sono opzioni». Ma principi fondamentali di uno Stato di diritto. Ed è proprio a partire da questo che gli attivisti chiedono che «l’Italia eserciti il diritto e il dovere di sapere come viene utilizzata una struttura militare così strategica e delicata posta nel cuore del nostro territorio».