Un decreto di confisca di beni nei confronti di un noto pregiudicato di Mazara del Vallo (in provincia di Trapani) per un valore complessivo di circa 2,3 milioni di euro. Il provvedimento è stato emesso dalla sezione misure di prevenzione del tribunale a conclusione di una serie di accertamenti e analisi disposte dal questore di […]
Mazara del Vallo: confiscati 2,3 milioni di euro a un imprenditore. «Accumulati con metodo criminale»
Un decreto di confisca di beni nei confronti di un noto pregiudicato di Mazara del Vallo (in provincia di Trapani) per un valore complessivo di circa 2,3 milioni di euro. Il provvedimento è stato emesso dalla sezione misure di prevenzione del tribunale a conclusione di una serie di accertamenti e analisi disposte dal questore di Trapani su pregresse acquisizioni degli organi di polizia giudiziaria e al termine delle indagini societarie e patrimoniali. L’uomo, classe 1968, (V.S. sono le sue iniziali) è già destinatario di un provvedimento di sequestro di beni ai fini della confisca nel luglio del 2023 ed è un «soggetto dall’acclarato ed accertato profilo criminale».
Le attività info-investigative di carattere patrimoniale hanno consentito di ricondurre all’uomo la disponibilità di un rilevante patrimonio immobiliare, mobiliare e societario che, nell’ambito della misura di prevenzione a suo tempo applicata, non può che ascriversi a proventi di attività illecite in cui è stato coinvolto negli ultimi anni. Il curriculum criminale di V.S. è caratterizzato, infatti, da numerose condanne divenute irrevocabili per i reati di bancarotta fraudolenta, evasione fiscale, mancato versamento di oneri tributari e altri reati in materia fiscale. L’uomo avrebbe realizzato negli anni, infatti, una raffinata organizzazione di società, spesso amministrate tramite prestanome, la cui gestione sarebbe improntata all’evasione fiscale e alla distrazione di risorse sia in favore del proprio nucleo familiare che in favore di sempre nuovi progetti economico-imprenditoriali, realizzati a discapito dell’erario e dei creditori.
Una volta ottenuti i nuovi finanziamenti (che dovevano essere destinati al risanamento della società
in dissesto) l’uomo avrebbe puntualmente e serialmente distratto i fondi ottenuti, intascandone una parte per il proprio sostentamento e investendo il resto in nuove e sempre più importanti attività imprenditoriali nel settore ricettivo e turistico (hotel, ristoranti e, da ultimo, anche uno stabilimento
balneare, tutti a Mazara del Vallo), per poi ciclicamente portare le nuove società a bancarotta e così via.
Un «metodo criminale» con cui, negli anni, avrebbe accumulato ingenti capitali. Le indagini patrimoniali hanno consegnato una rilevante sproporzione tra i redditi lecitamente acquisiti e la reale disponibilità economico-finanziaria dell’uomo e e del suo nucleo familiare.
Il provvedimento prevede la confisca dei seguenti beni: un appartamento per civile abitazione a Mazara del Vallo; un locale adibito a deposito in Mazara del Vallo; una imbarcazione con motore di 200 cavalli; cinque rapporti bancari (conti correnti con saldi attivi, carte di credito e di debito); quote societarie e intero compendio aziendale di tre società a Mazara del Vallo. Tra i beni immobili delle società rilevano un albergo, uno stabilimento balneare con ristorante e un lotto di terreno con strutture adibite ad autolavaggio e a uso ufficio, tutti a Mazara del Vallo.