Reportage: Questo festival non sha da fare. Storia di un festival, reggae, che attirava gente da tutta Italia e che la burocrazia ha fatto chiudere. Per sempre?
C’era una volta il Sikula Reggae Festival
Rosolini – «Non sono stato io a vietare il Sikula Reggae Festival». Si giustifica padre Luigi Vizzini della parrocchia S.S. Crocifisso di Rosolini in provincia di Siracusa. E’ considerato il principale responsabile dell’interruzione del festival della musica reggae, meta di migliaia di persone, non solo italiane ma anche straniere. Il Sikula Reggae Festival, organizzato dallassociazione A.R.C.I. La Locomotiva, si è svolto a partire dal 2000 nei pressi di Rosolini, in una zona di campagna dove è possibile ammirare la bellezza della natura racchiusa in una gola: alberi, cespugli, prati, animali e antiche grotte offrono che un paesaggio spettacolare. Qui è situato lEremo di Croce Santa che, con la leggenda della Croce ritrovata in una delle sue grotte, ha per la comunità rosolinese un valore sacro.
Il festival ha avuto luogo proprio qui, tra la natura in calde sere destate ospitando cantanti reggae conosciuti ovunque, con lintento di trasmettere al pubblico i valori della pace e della felicità, tra canzoni e danze. Lultima data per lo svolgimento della quarta edizione del festival era stata fissata per l8, 9 e 10 agosto 2003 sempre allinterno dellEremo di Rosolini, pronto ad ospitare nuovi cantanti e centinaia di persone entusiaste. Ma il Sikula Reggae Festival non ebbe luogo, suscitando così stupore e delusione in tutti coloro che avevano tanto atteso quella data. Molti si sono domandati il perché e tanti sono andati alla ricerca del vero motivo che abbia posto fine a questa grande festa musicale senza un preavviso, soprattutto dopo che il pubblico si era già recato sul posto per poter acquistare il biglietto al botteghino ma era stato mandato via dai vigili urbani che dichiaravano lannullamento del festival. Colmi di rabbia, gli organizzatori e i fans del reggae iniziarono a protestare e chiesero di avere delle spiegazioni. Pensarono che fosse solamente colpa del parroco don Luigi Vizzini, sapendo che la Cava Santa appartiene alla parrocchia S.S. Crocifisso. Così si spargeva voce in paese che il parroco fosse contrario allo svolgimento del Festival allEremo, in quanto si trattava di un luogo sacro.
Attaccato dallopinione di diversi cittadini, don Luigi Vizzini, non ha esitato a difendersi: «E’ assolutamente falso pensare che sia stato io a voler annullare la nuova edizione del Sikula Reggae Festival. Anche se lEremo di Croce Santa appartiene a questa parrocchia, non significa che io possa concedere oppure no autorizzazioni di mia libera scelta. Per quanto riguarda il festival, non sono stato io a prendere questa decisione ma il Consiglio Pastorale Vicariale, formato dalle 4 comunità parrocchiali del paese. Infatti il 20 febbraio 2003 il Consiglio si è riunito elaborando un documento pastorale per un confronto con lA.R.C.I. e gli organizzatori del festival in cui venivano spiegati i motivi della decisione e si esprimeva il volere di parlarne apertamente con gli interessati». Secondo quanto è riportato nel documento, il consiglio pastorale vicariale si era dichiarato disponibile ad incontrare i membri dell ARCI per un ascolto e confronto sereno sugli aspetti positivi e sui disvalori, che secondo noi sono presenti in questa manifestazione. Inoltre, il consiglio ha dichiarato di apprezzare limpegno dellassociazione nella realizzazione di convegni, cineforum e carovane anti mafia, e soprattutto limpegno per la promozione della pace in conformità coi valori di spiritualità e di armonia con il creato che sottostanno allideologia rasta. Tuttavia il Consiglio ha esortato lassociazione a realizzare levento in un altro posto, poiché lEremo di Croce Santa è un luogo sacro per la comunità rosolinese mentre «da più parti sono stati segnalati casi di ubriachezza, uso di droghe sia leggere che pesanti. Infatti la cultura dei rasta prevede luso della droga leggera, Canapa indiana, come forma di equilibrio con la natura e la divinità, uso che noi – conclude il documento non possiamo in alcun modo accettare». A questo punto lassociazione Famiglie Green, lassociazione scout Agisci, la Caritas, il parroco don Luigi Vizzini e il prof. Corrado Vaccaro in qualità di rappresentate dei giovani cattolici, hanno inviato singoli esposti al prefetto di Siracusa a difesa della sacralità di Croce Santa. Il 24 giugno 2003 padre Vizzini con una diffida ha esortato il presidente della Locomotiva a non oltrepassare i confini che verranno delimitati con paletti mobili uniti tra di loro con filo colorato.
Lino Quartarone, presidente di ARCI la locomotiva, associazione promotrice dellevento, il 2 luglio ha risposto: Ci atterremo scrupolosamente a quanto da voi indicato. Nonostante larea della chiesetta sarebbe stata così zona off-limits per i partecipanti, la questione non si è conclusa qua; infatti pochi giorni dopo il prefetto di Siracusa Francesco Alecci avrebbe scritto alla questura affermando che il SRF non si doveva svolgere per motivi politico religiosi. Daltra parte Lino Quartarone assicura che si stanno facendo tutti i passi necessari per ottenere le autorizzazioni per ledizione del Sikula Reggae Festival 2007. Il presidente ha dichiarato che il 6 marzo 2007 è stato protocollato al comune di Rosolini il progetto tecnico per lottenimento del parere di agibilità, progetto che contiene il safety sulle vie di fuga e sulle dotazioni impiantistiche anti-incendio e di sicurezza, come prescritto dalla normativa, e che sarà sottoposto al vaglio della commissione provinciale di vigilanza sui pubblici spettacoli. Secondo quanto è affermato dal presidente dellARCI in unintervista nel luglio 2006 con Tano Rizza di Giro di Vite, la questura di Siracusa, alcune ore prima dellinizio della manifestazione, ha negato lautorizzazione impedendo lo svolgimento delledizione 2003 del festival reggae. «Il motivo addotto dal questore era la mancanza di vie di fuga, cosa che avrebbe messo in pericolo la vita dei partecipanti in caso di incendio e di alluvione. In effetti con lerba secca abbastanza lunga, i cespugli e gli alberi, è molto facile che a causa di una semplice sigaretta o di un fornellino da campeggio scoppi un incendio; in questo caso in un posto come la Cava e con una sola via duscita sarebbe impossibile per tutti i partecipanti fuggire e salvarsi». Tuttavia, Lino Quartarone ha tenuto a precisare che «le condizioni del luogo in cui svolgevamo la manifestazione erano le stesse degli anni precedenti, in cui avevamo ottenuto dalla questura di Siracusa regolare licenza per poter effettuare il Sikula Reggae Festival».
Nel decreto relativo al Sikula, il Vice Questore Aggiunto, dott. Giuseppe Grienti, ha spiegato che il dirigente del commissariato di pubblica sicurezza di Pachino, giorno 25 luglio 2003, aveva firmato e notificato un atto di diffida esortando Lino Quartarone a non effettuare il Sikula Reggae Festival nei giorni e nella località da lui previste per salvaguardare lordine e lincolumità pubblica. Il Questore ha dichiarato inoltre che «in sede di sopralluogo in data 25/07/2003 è emerso che larea prescelta per ospitare il SRF 2003 è soggetta ad un elevato rischio di incendio per essere caratterizzato topograficamente da un ampia zona a valle circondata da costoni rocciosi perpendicolari allarea in questione; oltretutto lunico accesso al luogo prescelto è costituito da ununica strada lunga 1,5 km e in caso di emergenza dovrebbe essere percorsa in un senso dai mezzi di soccorso, mentre in senso opposto fungerebbe da via di fuga per le migliaia di spettatori».
Anche il comandante della stazione dei carabinieri di Rosolini, giorno 2 agosto 2003, aveva inviato al vice questore una relazione contenente alcune considerazioni connesse al grave rischio per lordine e la sicurezza pubblica derivante dalleventuale effettuazione della tre giorni di reggae. Il questore ha aggiunto di aver esaminato la documentazione prodotta da Lino Quartarone, dalla quale emerge che il presidente dellARCI non ha presentato la relazione tecnica di conformità delle apparecchiature elettriche di amplificazione che si intende utilizzare; il progetto e il collaudo dellimpianto elettrico che doveva servire alle apparecchiature, alla zona palco e ad illuminare le aree comuni; non sono stati inoltre presentati il progetto e il collaudo del palco che doveva essere utilizzato. Un altro documento esaminato dal vice questore è il verbale redatto il 7 agosto 2003 dalla commissione di vigilanza dei pubblici spettacoli del comune di Rosolini, che aveva effettuato un sopralluogo nelle aree destinate al festival, dal quale è emersa lassenza dellesperto elettricista, del medico dirigente lufficio Igiene Pubblica, di un assessore del comune di Rosolini e del comandante dei Vigili del fuoco.
Viste tutte queste premesse, il vice questore ha decretato che «listanza con la quale Quartarone Lino chiede il rilascio della licenza per organizzare e tenere spettacoli musicali allaperto in Rosolini in contrada Eremo di Croce Santa nei giorni 8, 9 e 10 agosto 2003 è respinta, perché il sito prescelto per ospitare la manifestazione musicale denominata Sikula Reggae Festival trovasi allocato in una zona rurale ad elevato rischio incendio, dunque non idoneo ad accogliere una vasta moltitudine di persone, dovendo questa Autorità di Pubblica Sicurezza assicurare il mantenimento dellOrdine Pubblico, la sicurezza e lincolumità di quanti intendessero partecipare allevento».
Il Sindaco di Rosolini, avv. Giovanni Giuca, ha parlato di imbarazzo istituzionale per la mancanza di coordinamento tra le autorità di Pubblica Sicurezza, lEnte Provincia e lEnte Comune. Il primo cittadino aveva già provveduto a rilasciare la licenza per il campeggio nel luogo in cui avrebbe dovuto svolgersi la manifestazione. Avendo avuto notizie del divieto posto dalla questura nei confronti del festival solo poche ore prima dellinizio dello stesso, non ha potuto fare altro che far rispettare il provvedimento restrittivo ordinando lo smantellamento del palco della musica previsto per gli spettacoli musicali.
Nonostante ciò che è accaduto negli anni precedenti, Lino Quartarone assicura che si sta facendo tutto il possibile affinché ledizione del 2007 del SRF abbia luogo. Le proteste dellARCI si basano sul fatto che presso lEremo di Croce Santa si continuano a svolgere annualmente altre manifestazioni pubbliche, come la festa religiosa del 1° maggio che, oltre ad ospitare un nutrito pellegrinaggio, prevede ogni anno lo svolgimento nel piazzale dellEremo di un motoraduno regionale. Bisogna comunque dire che la manifestazione del 1° maggio non prevede campeggio con pernottamento e possiede caratteristiche diverse rispetto al festival, cose che la rende probabilmente meno esposta a pericolo di incendi. Intanto Lino Quartarone assicura che «non tollereremo altre evidenti disparità di trattamento ed interverremo in modo pacifico e legale in tutte le sedi opportune per far valere i nostri diritti».