Reperti archeologici accanto a un lido da tremila metri quadri. Nonostante l'opposiione delle amministrazioni nel 2007 e nel 2011. «L'autorizzazione viene dalla Regione, che non ha mai approvato il piano di utilizzo del demanio marittimo», spiega Vincenzo Belfiore, attivista netino. «Ribadiremo il nostro "no" nella conferenza dei servizi di giorno 12 febbraio», spiega il vicepresidente del consiglio comunale Giovanni Campisi
Noto, un lido sulla spiaggia di Eloro Pizzuta Nonostante due pareri negativi del Comune
È stato già rifiutato due volte, con raccolte firme tra i cittadini e un diniego alla costruzione preso da parte di due amministrazioni comunali, rispettivamente nel 2007 e nel 2011. Ma il progetto per la costruzione sulla spiaggia di Eloro Pizzuta – a Noto, nel Siracusano – di uno stabilimento balneare da tremila metri quadrati sembra essere ritornato non solo possibile, ma praticamente pronto a essere realizzato. La notizia viene da Vincenzo Belfiore, cittadino netino che nel 2011 organizzò una serie di manifestazioni contrarie alla cessione demaniale ai privati. Le manifestazioni portarono a una presa di posizione del consiglio comunale ancora oggi in carica, eletto a luglio di quell’anno, e in una conferenza dei servizi successiva l’iter venne bloccato. La società che dovrebbe realizzare la struttura, la By Blu srl di Siracusa, ha però riproposto la domanda lo scorso anno, e l’iter è ripartito con «tutte le autorizzazioni necessarie», spiega Belfiore.
«Il problema di tutto è che Noto ha un Piano di utilizzo del demanio marittimo (Pudm) dal 2007, ma questo non è mai diventato operativo: la Regione non lo ha mai approvato – continua Belfiore -. La competenza sulle concessioni resta quindi agli uffici regionali, che con questa concessione scavalcano il volere dello stesso consiglio comunale. In realtà – precisa il cittadino – solo a San Vito Lo Capo in tutta la Sicilia esiste un piano operativo. Tutti gli altri in Sicilia sono fermi». Belfiore è anche autore di una pagina Facebook dedicata alla lotta ambientalista per la salvaguardia del tratto di spiaggia, creata nell’estate del 2011 e dal nome Salviamo la spiaggia di Eloro Pizzuta. «La stavo per chiudere, pensando che il problema fosse scongiurato per sempre, ma la questione è tornata proprio in questi giorni perché per giorno 12 febbraio è stata convocata una nuova conferenza dei servizi», conclude Belfiore.
«Ci siamo riuniti oggi in commissione Ambiente – spiega Giovanni Campisi, vicepresidente del consiglio comunale -, e abbiamo deciso che in conferenza dei servizi ribadiremo il nostro “no” alla realizzazione dello stabilimento balneare». Alla conferenza sono stati convocati « i responsabili del servizio Igiene, dell’Urbanistica e delle attività produttive del Comune di Noto. Ci saranno anche l’Asp di Siracusa, la Soprintendenza, i vigili del fuoco e il genio civile», e da decidere resta solo «se riproporre la deliberazione del Consiglio comunale del 2011, che fece già annullare l’iter, oppure se riunire nuovamente l’assemblea per una nuova decisione», afferma Campisi.
«Noi non abbiamo niente contro i privati, che hanno seguito un iter corretto da tutti i punti di vista – prosegue il consigliere – ma questo è l‘ultimo tratto di spiaggia libera da stabilimento balneari a Noto su 19 chilometri al di fuori della riserva di Vendicari. Si trova inoltre sotto al promontorio dell’antica città di Eloro con il sito archeologico che si affaccia su questa spiaggia. Noi vogliamo che la spiaggia resti incontaminata».