Fuochi d'artificio a Niscemi, mentre in Florida veniva lanciato il terzo satellite Muos. Questa l'ultima protesta dei militanti che si oppongono all'attivazione dell'impianto di comunicazione militare degli Stati Uniti. Ma per una manifestazione del 9 agosto 2014 arrivano in questi giorni «decine di denunce, ma non ci faremo intimidire», scrivono i comitati. Guarda il video del lancio del satellite
No Muos, nuove denunce per gli attivisti Per l’accesso alla base del 9 agosto
Mentre in Florida il razzo spaziale Atlas V portava in orbita il terzo satellite Muos, a NIscemi i militanti in contrada Ulmo lanciavano fuochi d’artificio davanti alla base militare Usa. Un gesto tra il goliardico e il dimostrativo e, dopo mesi, prima reale forma di protesta a poca distanza dalle tre antenne satellitari del mega impianto di comunicazione che comprende altre 46 impianti trasmettitori. Per l’ultima grande adunata antimilitarista del 9 agosto, stanno però arrivando in questi giorni decine di denunce agli attivisti.
«Quel giorno – spiega un comunicato inviato dal coordinamento dei comitati No Muos -, dopo avere sfilato in corteo contro la base, i militanti hanno tagliato le reti e sono entrati ad occupare la base simbolicamente e a dare solidarietà agli attivisti che il 7 agosto erano saliti sulle antenne per bloccarne la mortifera funzione. Ancora una volta, la repressione si accanisce contro chi lotta per difendere pace, salute, territorio e sovranità della propria terra».
Secondo i comitati «il fine delle ultime denunce è sempre il tentativo maldestro di colpire, isolare e scoraggiare singoli attivisti e movimenti che non vogliono abbandonare la mobilitazione e continuano a impegnarsi a vari livelli per diffondere la giusta informazione sul Muos, aggregare e compiere azioni di disturbo contro chi esporta guerra e avvelena l’ambiente. Pensano, ingenuamente, colpendo un centinaio di attivisti, di intimidire la massa di persone che in tutta la Sicilia e l’Italia oramai lotta contro le basi e l’inquinamento elettromagnetico che esse producono. Noi – conclude il comunicato – rivendichiamo il valore di quella giornata e di quelle azioni, in attesa anche della sentenza del Tar che dovrà esprimersi sui ricorsi presentati contro la base».