Torneranno sugli spalti sin dal primo tempo, ma lo faranno senza cori né contestazioni, che inizieranno solo dopo il 45'. La decisione della tifoseria del club etneo è stata annunciata ieri sera, nel corso di una partecipata assemblea in piazza Dante. «Cosentino e Moggi devono andare via», dicono da A sostegno di una fede
Calcio Catania, cambia la protesta dei tifosi Tutti in silenzio per la sfida contro il Pro Vercelli
In piazza Dante, sin dapprincipio epicentro della protesta, sono circa cento i presenti. Convocata con poche ore di anticipo, nel giorno dell’arrivo a Catania di Manuel Coppola e Riccardo Maniero, la riunione dei tifosi e degli ultras del Catania, che da settimane contestano la condotta del club, poco ha a che vedere col calciomercato. Gli argomenti riguardano altro, e di importanza ben più rilevante, almeno per i convenuti. E i leader della tifoseria annunciano una protesta silenziosa.
A prendere la parola, ai piedi dei gradini di San Nicolò l’Arena su quali stanno i tifosi, è come sempre Michele Spampinato, pilastro del gruppo A sostegno di una fede, che illustra le novità all’ordine del giorno e, nel contempo, ribadisce le ragioni della protesta, le finalità e l’origine stessa. Novità numero uno riguarda la modalità di protesta scelta per la sfida contro la Pro Vercelli, in calendario tra due venerdì al Massimino. Ragioni di «ordine pubblico» legate al numero di potenziali partecipanti impongono un cambiamento nelle decisioni prese mercoledì scorso. La curva nord entrerà allo stadio sin dal primo minuto, non sosterà nel parterre ma sugli spalti, restando però in silenzio. Tifo e contestazione inizieranno a partire dal secondo tempo, accompagnati da uno striscione che ne spiegherà la scelta e le finalità.
«La protesta resta coerente con i suoi obiettivi anche cambiando forma. Non protestiamo contro la squadra ma contro la società. Le vittorie sul campo ci rendono felici e nulla tolgono alle ragioni della protesta, che punta il dito contro quel che accade dentro il club e che continuerà a contestare a oltranza finché non andranno via Cosentino e Moggi. Già solo che il Catania stia facendo calciomercato, a dispetto dell’anno scorso, è dimostrazione dell’efficacia della protesta», afferma Spampinato.
Confermata l’intenzione di portare la contestazione anche a Torre del Grifo, dove da settimane il Catania è blindato. La squadra non parla da tempo con la stampa e solo in un’occasione gli allenamenti settimanali sono stati aperti ai tifosi. Proprio la possibilità di assistere alla settimana di lavoro della squadra è tra i punti della protesta. «A metà della prossima settimana l’intenzione è di riunirci a Torre del Grifo per chiedere l’apertura delle porte in occasione degli allenamenti settimanali. Avremo così anche modo per fare sentire alla squadra la pressione giusta, utile per affrontare come si deve la partita con la Pro Vercelli».
Chiusura sul futuro della protesta, che partono dalle origini. Le riunioni del martedì, ormai consuete, non si terranno più a piazza Dante, bensì in un diverso spazio aperto della città, ancora da definire. Il motivo è spiegato dallo stesso Spampinato: «Non vogliamo, solo perché le riunioni si tengono in piazza Dante (centro di aggregazione del gruppo A sostegno di una fede, nda), che la protesta possa essere fraintesa come spinta dal protagonismo dei singoli piuttosto che dal sincero amore per il Catania, come invece è».