Catania, quattro istituti superiori occupati dagli studenti «All’Archimede manca da 6 anni il laboratorio di termotecnica»

«Questa occupazione è il continuo del percorso di lotta partito il 14 novembre con una manifestazione contro i problemi strutturali delle scuole». Così William, 15enne rappresentante degli studenti dell’istituto Archimede di Catania spiega il senso della nuova azione di protesta partita giorno 12 dicembre. «Il nostro è un percorso fatto di grande partecipazione: siamo una quarantina ogni notte a occupare la scuola, totalmente chiusa, e almeno 150 di giorno. In tutto siamo mille e 40 studenti, e l’occupazione potrebbe finire domani o continuare ad oltranza. Decideremo in assemblea», spiega William, che fa parte del collettivo Liberi pensieri studenteschi. La protesta si inserisce nel quadro più ampio del Coordinamento autorganizzato studentesco, che vede insieme anche gli istituti Boggio Lera, Spedalieri, Emilio Greco occupati, insieme a Marconi e Principe Umberto, scuola dove si sono manifestati gravi problemi strutturali e un incidente a una studentessa. Ma dove, tuttavia, si sta proseguendo con il regolare svolgimento delle lezioni. 

«Noi abbiamo deciso di occupare perché, dopo aver raccolto le segnalazioni sui problemi della struttura tramite dei banchetti lo scorso 14 novembre, abbiamo presentato tutto all’Ufficio scolastico di Catania. Siamo riusciti a ottenere un incontro per giorno 11 dicembre alla provincia con il dirigente. Ma le risposte non sono state esaustive. E qui abbiamo un corso di termotecnica senza laboratorio da sei anni», spiega William. Gli studenti, nel corso dell’occupazione, hanno anche avuto modo di realizzare alcuni seminari autogestiti. «Non vogliamo puntare solo sul problema strutturale, ma sull’Italia: con l’eliminazione dell’articolo 18 si sta introducendo un precariato perenne e – prosegue William – Facciamo seminari gestiti da alunni ed ex allunni su varie tematiche. al momento ce ne è uno sull’Hip Hop, poi si farà su società di massa, sulla guerra e sugli spazi sociali. Un esempio a Catania è ad esempio il Cso Liotro occupato dal collettivo Aleph», conclude il rappresentante degli studenti dell’Archimede.


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