Non sappiamo cosa sia avvenuto stanotte. Ma sappiamo che le condizioni per la spartizione annuale di denaro pubblico «senza il rispetto delle regole giuridiche contabili» c'erano tutte. Oggi nuova riunione del Consiglio comunale. Tema: l'emergenza abitativa. Il Sindaco Orlando farà il punto della situazione sull'utilizzazione dei beni confiscati alla mafia
Comune di Palermo, al via il valzer dei debiti fuori bilancio Ieri sera a Sala delle Lapidi una torta da 10-15 mln di euro
C’è chi dice che ammontino a 10 milioni di euro. C’è chi ipotizza 12 milioni. E chi giura che saranno almeno 15 milioni di euro. Parliamo dei debiti fuori bilancio del Comune di Palermo. Tema affrontato ieri sera dal Consiglio comunale del capoluogo siciliano. Le cifre esatte ancora non ci sono. Ma si sa che sono somme importanti. Come già accennato, da 10 a 15 milioni di euro.
Non sappiamo cosa sia successo ieri sera. Anzi, stanotte. Ma sappiamo che ieri sera, a Sala delle Lapidi, la sede dell’assemblea cittadina, tutto era pronto per la maratona annuale per la spartizione di ingenti risorse finanziarie al di fuori del bilancio comunale, cioè n barba alle regole che sovraintendono – o che dovrebbero sovraintendere – alla contabilità di un ente pubblico.
Quello dei debiti fuori bilancio, a Palermo, è ormai un appuntamento fisso. Cambiano le Amministrazioni, cambiano i Sindaci, cambiano (in parte) i consiglieri comunali. Ma questa torta annuale è sempre lì, una pietanza che rientra in tutte le diete della politica palermitana. Un piatto al quale la politica cittadina non intende rinunciare.
Perché? Che cosa sono, alla fine, questi benedetti debiti fuori bilancio? Il Ministero dell’Interno, in una circolare del 1993, li ha definiti come «obbligazioni verso terzi per il pagamento di una determinata somma di danaro che grava sull’ente», in questo caso sul Comune di Palermo. Obbligazioni che vengono «assunte in violazione delle norme giuscontabili che regolano i procedimenti di spesa degli Enti locali». Volendo essere precisi, i debiti fuori bilancio consistono in obbligazioni maturate senza che sia stato adottato il dovuto adempimento per l’assunzione dell’impegno di spesa, secondo quanto previsto dalla legge: precisamente, dell’articolo 191, commi 1 e 3 del Decreto Legislativo 267/2000 (ex art.35, commi 1, 2 e 3 del D.Lgs.77/1995). Secondo la Corte dei Conti, il debito fuori bilancio è un’obbligazione sorta senza il rispetto delle regole giuridiche contabili proprie degli Enti locali.
Nell’attuale sistema i debiti fuori bilancio sono sostenuti da «sentenze esecutive (sia le sentenze passate in giudicato, sia le sentenze immediatamente esecutive); da copertura di disavanzi di consorzi, di aziende speciali e di istituzioni, nei limiti degli obblighi derivanti da statuto, convenzione o atti costitutivi, purché sia stato rispettato l’obbligo di pareggio del bilancio ed il disavanzo derivi da fatti di gestione; da ricapitalizzazione di società di capitali costituite per l’esercizio di servizi pubblici locali; procedure espropriative o di occupazione d’urgenza per opere di pubblica utilità; da acquisizione di beni e servizi, in violazione degli obblighi di legge».
Come si può notare, la gestione (allegra) dei debiti fuori bilancio non è altro che un’Amministrazione parallela che sfugge agli obblighi di legge. Insomma, se ricorrono questi casi le carte sono a posto. E si può procedere alla spartizione di risorse pubbliche.
Non sappiamo come sia finita ieri sera o stanotte (di solito, queste spartizioni vanno in notturna). Ieri sera, stando a quello che ci hanno raccontato, era pronto un bel lotto di espropriazioni di terreni e di immobili, con tanto di sentenze passate in giudicato; poi le solite, immancabili forniture di beni e di servizi di destra, di centro e di sinistra. E per chiudere, giusto per non dire che è il solito mangia-mangia, un po’ di giustizia sociale: le sanzioni da codice della strada comminate dal Comune, ma ribaltate, per lo più, dal Giudice di pace con tanto di restituzione delle somme ai cittadini ingiustamente multati.
Oggi, sempre che il Consiglio comunale, ieri sera, abbia trovato la quadra per la spartizione, potremmo anche essere più esaustivi.
Intanto, oggi, il Consiglio comunale dovrebbe affrontare un tema scottante: l’emergenza abitativa. Il condizionale è d’obbligo, perché la scorsa settimana la seduta dedicata a questo delicato tema è saltata. Oggi – questa almeno è la previsione – il Sindaco della città, Leoluca Orlando, dovrebbe partecipare alla seduta di Sala delle Lapidi per illustrare i provvedimenti che la Giunta comunale intende adottare in favore dei tanti senza casa.
La questione, lo ricordiamo, è molto sentite. Sia perché è arrivato il freddo e non sembra il caso di far dormire all’aria aperta tante persone; sia perché in città, in assenza di risposte da parte dell’Amministrazione, i senza casa stanno facendo da sé. Ormai da tempo opera un’organizzazione – Prendocasa – che occupa interi edifici abbandonati. Ne sa qualcosa la Curia Arcivescovile di Palermo, proprietaria di tanti immobili sfitti. Insomma, forse è il caso che il Comune faccia il punto della situazione, per esempio, si beni immobili confiscati alla mafia. Magari per metterli a disposizione dei senza tetto.