Agatino Fichera, 64enne, è stato ammazzato lo scorso 31 gennaio. Secondo i carabinieri gli autori del delitto sono il genero Marco Santangelo e suo fratello Riccardo. Gli inquirenti sono risaliti ai due grazie a una serie di prove. Dalle tracce di sangue mal lavate con della candeggina a una registrazione nella quale la vittima temeva per la sua incolumità e accusava i familiari. Guarda il video
Misterbianco, risolto l’omicidio di un commerciante Ucciso a bastonate e dato alle fiamme da due fratelli
Avrebbero ucciso lo scorso 30 gennaio un commerciante di Misterbianco, Agatino Fichera, colpendolo più volte e mettendo il corpo in un’auto poi data alle fiamme nelle campagne del Catanese. I carabinieri sono riusciti a dare un nome e un volto ai due assassini, i fratelli Marco e Riccardo Santangelo (originari di Paternò, rispettivamente di 32 e 23 anni). Il primo, pregiudicato per reati associativi di stampo mafioso, era genero di Fichera.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, i due avrebbero ucciso il commerciante 64enne all’interno del suo negozio. I tecnici della scientifica hanno ritrovato tracce di sangue mal cancellate con della candeggina. Proprio per questo i sospetti si sono concentrati sul nucleo familiare, dato che i parenti dell’uomo avevano le chiavi della struttura e vivevano in un appartamento al piano superiore. Nella giacca della vittima, inoltre, è stato ritrovato un registratore portatile. Ascoltando l’audio, è emerso come il rapporto con la famiglia forse ormai rotto, tanto da far temere a Fichera che qualcuno potesse fargli del male.
Le indagini hanno portato ai due fratelli grazie all’esame autoptico compiuto su Agatino Fichera e all’analisi dei filmati delle telecamere poste nella zona. La vettura del 64enne, un Fiat Doblò, è stata immortalata alle 22.20 del 30 gennaio seguita fino al luogo del rogo da una Fiat Uno, riconosciuta come l’auto di Riccardo Santangelo. La Uno, poi, è stata filmata mentre rientrava nei pressi del negozio. I due cellulari dei fratelli Santangelo sono stati agganciati dalle diverse celle telefoniche in maniera compatibile al tragitto.
Grazie alla serie di elementi a disposizione, il gip etneo ha emesso i provvedimenti restrittivi e disposto il sequestro della Fiat Uno. Marco Santangelo si trova già rinchiuso nel carcere di Bicocca; per il fratello è stato disposto l’arresto.