Palermo, trentotto famiglie senza casa appese a un filo Hanno occupato abitazioni della Curia che li vuole sfrattare

Si cerca una soluzione per trentotto famiglie povere di Palermo che rischiano di restare senza un tetto con l’inverno in arrivo. La questione dei senza casa, nel capoluogo siciliano, è ormai un’emergenza. Con i senza casa che vagano di qua e di là, pronti a qualunque soluzione – anche le eventuali occupazioni abusive di abitazioni – specie se hanno bambini al seguito. 

Dei senza casa, a Palermo, si occupa, tra gli altri, il Comitato di lotta per la casa 12 luglio. Su facebook abbiamo rintracciato un posto che racconta quello che è avvenuto stamattina.

Nel post si racconta dell’incontro tra l’Arcivescovo di Palermo, Cardinale Paolo Romeo, e una delegazione formata da un rappresentante del Comitato di lotta per la casa 12 Luglio e due donne in rappresentanza delle trentotto famiglie che occupano i trentotto mini alloggi del Villaggio dell’ospitalità, un’Opera Pia, intitolata al Cardinale Ruffini, di proprietà della Curia Arcivescovile di Palermo. 

«La prima richiesta che le famiglie hanno formulato al Cardinale – leggiamo sul posto di Toni Pellicane, del Comitato di lotta per la casa 12 Luglio – è stata quella di attivarsi per la sospensione dello sgombero, ma hanno aggiunto una proposta, che noi consideriamo molto ragionevole, proposta che è stata consegnata anche alla segreteria del Sindaco Orlando e che rendiamo pubblica:

Siamo 38 famiglie, giovani coppie con al seguito i nostri bambini.
Vittime della gravissima crisi economica e occupazionale, siamo per lo più disoccupati o sottooccupati con lavori precari che non ci consentono di pagare un regolare affitto per una casa. A causa di ciò siamo stati sfrattati e non avendo avuto altra alternativa dall’Amministrazione comunale. Abbiamo occupato, circa un anno fa, le case libere del ‘Villaggio degli anziani’ dell’Opera Pia Cardinale Ruffini.
Permanendo lo stato di precarietà, per cui siamo iscritti nella graduatoria di emergenza del Comune, chiediamo alle SS.VV. quanto segue:
1) che il Cardinale Romeo accolga la nostra richiesta di sospensione dell’azione di sgombero, quindi che possa attivarsi in tal senso;
2) che il Sindaco, nominato dal Tribunale custode dei trentotto alloggi occupati, solleciti la Prefettura per la sospensione dello sgombero;
3) che il Comune: 
– tenuto conto della grave situazione economica e sociale delle suddette famiglie,
– tenuto conto delle condizioni climatiche alle porte dell’inverno,
– tenuto conto di non avere altre immediate alternative per un alloggio, sia pure provvisorio,
possa concordare con l’Amministrazione dell’Opera Pia Cardinale Ruffini, rappresentata, nel Consiglio di Amministrazione dal dott. Rizzuto e presieduta dal Cardinale Romeo, un accordo che tuteli temporaneamente le famiglie nelle case occupate in attesa che si trovino nuove soluzioni adeguate all’emergenza abitative.
Le famiglie, tuttavia, sarebbero disponibili ad utilizzare lo strumento dell’hausing sociale o del Contributo per il disagio alloggiativo che mette a disposizione l’Amministrazione comunale che consentirebbe, nella fattispecie, di pagare un affitto all’Opera Pia per il tempo concordato della loro permanenza nelle case attualmente occupate, facendosi carico delle spese relative ai consumi della luce e dell’acqua;
4) che l’Opera Pia, sgravata dal peso economico delle famiglie, possa offrire alle stesse, un congruo tempo per riscattarsi dalla grave crisi economica in cui si sono, loro malgrado trovate.
E che pertanto sia disponibile a firmare un protocollo di intesa con il Comune che stabilisca tempi e condizioni, nella tutela delle famiglie e dei loro bambini e nella garanzia degli interessi della stessa Opera Pia.

«Alla richiesta di sospensione di sgombero – leggiamo sempre nel post – il Cardinale risponde con una risata alquanto sarcastica e con un ‘Vedremo’. Relativamente al resto della proposta, il Cardinale mostra tutto il suo risentimento nei confronti del Sindaco e dell’Amministrazione comunale (tutta) e commenta dicendo che, se il Sindaco gli dà un segnale concreto e tangibile, solo in quel caso è disposto ad aprire un’eventuale trattativa sugli alloggi occupati e sull’eventuale regolarizzazione, altrimenti nulla. Quindi, di fatto, il Cardinale scarica la patata bollente nelle mani del Sindaco a cui, comunque, abbiamo chiesto un incontro che dovrebbe esserci fissato a tempi brevissimi».

«Come Comitato di lotta per la casa 12 Luglio, assieme alle 38 famiglie – conclude Pellicane – seguiremo passo dopo passo l’evolversi della situazione, non tralasciando la possibilità di intraprendere azioni di lotta per far valere le ragioni, sacrosante, delle famiglie».

Sul dramma dei senza casa a Palermo interviene Sonia Spallitta, nel doppio ruolo di consulente del Sindaco di Palermo per l’emergenza abitativa e di componente della segreteria regionale di Rifondazione comunista. 

Sonia Spallitta saluta con favore la notizia dell’approvazione dell’appostamento nel Bilancio di previsione del Comune di Palermo di una somma pari  50 mila euro circa per il finanziamento di un progetto di auto-recupero del patrimonio immobiliare non utilizzato dal Comune. Risorse che verranno utilizzate per dare dare soluzioni concrete per ridurre il disagio abitativo in cui versano tante famiglie palermitane.

Il ricorso alla tecnica dell’affidamento in auto-recupero era stato già auspicato da Sonia Spallitta in un progetto presentato nel mese di luglio all’Ugea, organismo creato per la gestione dell’emergenza abitativa .

Conclude Sonia Spallitta: «Mi auguro che questo sia solo il primo passo di un intervento risolutivo che agisca contemporaneamente su diversi piani, ivi ricomprendendo anche l’utilizzo degli immobili confiscati alla mafia, e misure di agevolazione nei confronti dei proprietari di case sfitte».


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