Scioperano anche in diverse città siciliane domani i cancellieri esperti. Da esperto a principiante è il titolo della manifestazione per lo sciopero nazionale di categoria indetto per domani – martedì 8 ottobre a partire dalle 14 – che si terrà in piazza Cavour a Roma, davanti alla Corte di Cassazione. Uno sciopero che arriva «all’esito […]
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Lo sciopero dei cancellieri esperti: «Falliti i tentativi di conciliazione col ministero»
Scioperano anche in diverse città siciliane domani i cancellieri esperti. Da esperto a principiante è il titolo della manifestazione per lo sciopero nazionale di categoria indetto per domani – martedì 8 ottobre a partire dalle 14 – che si terrà in piazza Cavour a Roma, davanti alla Corte di Cassazione. Uno sciopero che arriva «all’esito negativo del tentativo di conciliazione con il ministero della Giustizia».
Manifestazioni di sciopero sono state organizzate dal comitato cancellieri esperti anche in altre città italiane: a Catania, (in piazza Verga, a partire dalle 9), a Palermo (in piazza E. Orlando, dalle 9), a Messina (in piazza S. Pugliatti dalle 9), a Enna (in viale Diaz, di fronte al palazzo di giustizia ore 10.30), a Cagliari (in piazza della Repubblica alle 9) e a Torino (in via Falcone, angolo corso Vittorio Emanuele II, di fronte al palazzo di giustizia dalle 10.30).
«Il neo-comitato – si legge in una nota – in pochi giorni dalla costituzione conta già tantissimi iscritti in continua crescita, ma già ora prossima al 50 per cento della categoria e confida in una adesione massiva allo sciopero, anche da parte di coloro che pur non iscritti, ne facciano parte». Una manifestazione che punta ad accendere i riflettori sulle richieste in merito alla valutazione del personale e delle competenze: il passaggio della qualifica in area terza per interfungibilità competenze con Aupp e funzionari, analogamente a quanto già avvenuto con il 21 quater, con precedenza rispetto a qualsiasi stabilizzazione e progressione.
Uno sciopero con cui i cancellieri ribadiscono, inoltre, il loro «no al demansionamento e all’interfungibilità con altre qualifiche dell’area seconda che, pur con dovuto rispetto – continua il comunicato – hanno inquadramenti e funzioni completamente distinte. Ferme le nostre rivendicazioni, non possiamo che augurarci che il ministero operi una riorganizzazione generale delle famiglie professionali e dell’intera pianta organica che porti il ministero della Giustizia alla copertura delle gravissime vacanze di personale, alla valorizzazione delle sue competenze e – si chiude la nota firmata dalla presidente del comitato Sabrina D’Avanzo – a un allineamento con tutti gli altri ministeri delle funzioni centrali anche in termini di trattamento economico e riconoscimento delle indennità spettanti in relazione alle attività svolte».