Esponente di un governo nazionale scalcagnato che sta finendo di affondare l'italia con tasse e attacchi ai diritti dei lavoratori, questo signore e' venuto oggi in sicilia a pontificare. E non c'e' un solo politico siciliano in gradi di rispondergli per le rime
La faccia di bronzo del sottosegretario Delrio
ESPONENTE DI UN GOVERNO NAZIONALE SCALCAGNATO CHE STA FINENDO DI AFFONDARE L’ITALIA CON TASSE E ATTACCHI AI DIRITTI DEI LAVORATORI, QUESTO SIGNORE E’ VENUTO OGGI IN SICILIA A PONTIFICARE. E NON C’E’ UN SOLO POLITICO SICILIANO IN GRADI DI RISPONDERGLI PER LE RIME
Certo che ci vuole coraggio e sfacciataggine per venire in Sicilia pi cuntarini ‘u cuntu, come si usa dire dalle nostre parti. Davvero simpatico, questo sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio. Piombato dalle nostre parti per venire a fare i conti in tasca a noi.
In effetti, Delrio fa parte di un Governo che ha risanato i conti dell’Italia, ha azzerato il deficit pubblico, ha rilanciato l’economia, ha creato 10 milioni e forse più di posti di lavoro (Berlusconi per dieci), ha tonificato i consumi, ha costretto le banche ad erogare il credito alle imprese e alle famiglie e, soprattutto, ha ridotto le tasse.
C’è da ridere, signori. Abbiamo Graziano Delrio – esponente di un Governo da Circolo Pickwick – che viene a dare lezioni alla Sicilia. Ovvero a una Regione alla quale, solo quest’anno, Roma ha scippato un miliardo e 350 milioni di euro.
Per carità: non diciamo di rimandarlo a Roma, ma almeno un po’ di dignità! Non chiediamo questa dignità politica al presidente della Regione, Rosario Crocetta, visto che oltre ai soldi che si è fatto scippare dal Bilancio regionale, ha anche firmato un accordo capestro con il Governo Renzi in base al quale la Sicilia rinuncia anche a contenziosi per 5,4 miliardi di euro.
“Ho dato massima disponibilità ad accompagnare la Sicilia come esecutivo centrale in un piano di tagli di spesa, razionalizzazioni, miglioramento dei servizi, chiusura di tante società che non hanno senso e stop ai privilegi”, ha detto questo signor Delrio.
Ma di quali altri tagli parla, ‘sto sottosegretario Delrio? Ma lo sa che tra i tagli del Governo del quale fa parte e quelli del Governo Letta la Regione siciliana ha oggi un ‘buco’ di 3 miliardi di euro? Possibile che non ci sia un solo politico siciliano con le ‘palle’ in grado di dire a questo signore e al venditore di fumo di Renzi che la Sicilia non ha più nulla da dare all’Italia del Fiscal Compact, del Two Pack e del Mes?
Non sappiamo quale sia la vera ragione della visita del sottosegretario Delrio in Sicilia. Ma sappiamo che le sue parole offendono la politica e l’intelligenza politica. Che significa, sono sempre parole del sottosegretario, “siamo pronti a una nuova stagione per l’Isola?”.
Con il Governo Renzi la Sicilia vive il peggiore inverno della sua storia repubblicana. Si vogliono prendere altri soldi dall’Iva e dall’Irpef pagate dai siciliani? Sono convinti di gettare in mezzo alla strada i 60-70 mila precari della Sicilia sparsi per Regione, Province (che ci sono ancora) e Comuni? E perché Renzi e Delrio non lo dicono con chiarezza invece di fare demagogia?
Nel comunicato diramato da Crocetta leggiamo, poi, un passaggio che ci inquieta. “Sulla certificazione della spesa (dei fondi europei ndr) – dice il Governatore dell’Isola – è stato registrato un forte ritardo tra gli Enti locali e le Università. Per assistere sia i Comuni che le università, i governi regionale e nazionale, hanno stabilito di avvalersi del Formez”.
A parte che il “forte ritardo” è anche determinato da un’Unione europea che con una mano dà alle Regioni ad Obiettivo convergenza i fondi strutturali e con l’altra mano ne blocca l’utilizzazione con i ‘patti di stabilità’, ci chiediamo e chiediamo: chi pagherà i ‘servigi’ del Formez? Pagherà il Governo nazionale? O finirà come gli 80 euro, che alla Regione siciliana sono costati 200 milioni di euro?
Gira e rigira, spunta sempre questo Formez.