«A titolo personale, io propenderei per l’abbattimento degli archi della Marina, con il mantenimento di una parte sopra la pescheria come memoria storica». Una riflessione che il sindaco di Catania Enrico Trantino ha affidato a un post sulla sua pagina Facebook per riassumere quanto emerso da un incontro con Confindustria e con il presidente dell’autorità […]
A Catania riesplode il caso degli archi della Marina. Il sindaco: «Io li abbatterei»
«A titolo personale, io propenderei per l’abbattimento degli archi della Marina, con il mantenimento di una parte sopra la pescheria come memoria storica». Una riflessione che il sindaco di Catania Enrico Trantino ha affidato a un post sulla sua pagina Facebook per riassumere quanto emerso da un incontro con Confindustria e con il presidente dell’autorità di sistema per discutere del piano regolatore del Porto. È in questo contesto, infatti, che è venuto fuori (di nuovo) anche il nodo che riguarda il piano di interramento della stazione ferroviaria e della linea ferrata fino al Castello Ursino.
«Nel caso in cui l’ambizioso progetto vedesse la luce – ha aggiunto il primo cittadino del capoluogo etneo – mi è stato chiesto cosa penseremmo di fare degli archi della Marina. Ho specificato che si tratta di una soluzione troppo importante che non potrebbe che essere affidata a un confronto con la cittadinanza intera». E, fin da subito, buona parte della cittadinanza sul punto ha già preso posizione. Almeno sui social. Tra chi si dice pronto a fare le barricate per salvare gli archi e chi non vede l’ora che quel rendering futuristico – con poche auto ordinate e pieno di verde – diventi realtà, c’è anche chi mette in discussione l’idea del sindaco di coinvolgere i cittadini nella decisione finale. Un tema, quello del futuro degli archi della Marina, che è tornato sul tavolo e sulle tastiere. Del loro abbattimento e della loro valorizzazione si era già parlato anche negli anni passati.
Adesso, il sindaco Trantino torna a parlarne pur sapendo che è «troppo prematuro» e immaginando già che il caso avrebbe provocato «non pochi dibattiti». E ne parla in un post social corredato da due immagini: una foto di come è adesso via Dusmet con gli archi e un rendering di come potrebbe la stessa strada senza: un progetto in cui al posto del lungo viadotto ottocentesco in muratura, si vedono un prato curato, delle palme di diverse altezze, qualche panchina, una zona pedonale, una pista ciclabile e delle strisce pedonali ben visibili nella parte della carreggiata attraversata dalle auto. Il primo cittadino ha espresso il proprio giudizio personale pro abbattimento aggiungendo che «non conta nulla», ma sottolineando pure che «ogni volta che le mostro (le immagini a confronto, ndr), persuadono alla demolizione anche i più convinti sostenitori dell’idea di mantenerli».