Il provvedimento. Voluto dai grillini, passa ora al parlamento nazionale che, sulla base della spinta della sicilia (e si spera di altre regioni italiane) dovrebbe renderlo operativo con una propria iniziativa legislativa
Ieri l’Ars ha approvato la legge-voto che impedirà di pignorare la prima casa
IL PROVVEDIMENTO. VOLUTO DAI GRILLINI, PASSA ORA AL PARLAMENTO NAZIONALE CHE, SULLA BASE DELLA SPINTA DELLA SICILIA (E SI SPERA DI ALTRE REGIONI ITALIANE) DOVREBBE RENDERLO OPERATIVO CON UNA PROPRIA INIZIATIVA LEGISLATIVA
Ieri Sala d’Ercole ha approvato la legge-voto sull’impignorablità della prima casa. Il provvedimento è stato fortemente voluto dal Movimento 5 Stelle. Ora la legge va a Roma dove dovrebbe ricevere l’ok dal Parlamento nazionale.
Questa legge punta ad allentare la stretta degli enti riscossori sulle famiglie e sulle imprese, mettendo al sicuro uno dei beni più preziosi per il cittadino: la prima abitazione. Non solo. Il testo si propone anche di tutelare gli imprenditori, ovvero i beni mobili ed immobili strumentali allesercizio di impresa.
Il disegno di legge, prima firmataria Vanessa Ferreri, è stato accorpato ad altri due sullo stesso tema, di cui uno di matrice governativa.
La materia trattata – affermano i deputati Cinquestelle – è di competenza nazionale, spetta cioè alla Camera e al Senato legiferare a tal proposito, ma grazie alla legge-voto abbiamo oggi la grande occasione di spingere il Parlamento nazionale su questo terreno, specie se dietro ci verranno, come speriamo, altri consigli regionali, con approvazione di disegni di legge analoghi. Su questo punto non pensiamo possano esserci steccati partitici, la prima casa non si pignora.
Soddisfatta Vanessa Ferreri, che ha dato le dimensioni del problema pignoramenti con la forza delle cifre: “Attualmente in Sicilia sono all’asta quasi 9000 immobili e la gente si suicida. Questo disegno di legge deve proseguire la sua strada a Roma subito”.
Anche l’ex capogruppo dei grillini all’Ars, Giancarlo Cancelleri, ha ribadito l’importanza dell’interessamento del governo nazionale al problema e in aula ha sollecitato il capogruppo del PD, Baldo Gucciardi, a pressare Renzi a far andare avanti il disegno di legge licenziato ieri dall’Aula.