Ars, la Commissione Finanze ha bloccato lo ‘scippo’ di 20 milioni di euro alla Crias

DI FATTO, E’ UNO ‘SCHIAFFO’ AL GOVERNO CROCETTA, CHE PENSAVA, CON QUESTI SOLDI, DI PAGARE, ALMENO IN PARTE, I FORESTALI. LA ‘FREDDEZZA’ DI ARTICOLO 4 CON IL GOVERNATORE. LA COMMISSIONE ELETTORALE HA PROCLAMATO ELETTO PIPPO GENNUSO CHE ANDRA’ CON IL PARTITO DEI SICILIANI MPA E NON CON FORZA ITALIA

La notizia non è stata molto ‘gettonata’. Eppure ha una grande valenza politica, se è vero che lo ‘scippo’ di 20 milioni di euro alla Crias per finanziare gli operai della Forestale è stata, di fatto, bloccato dalla Commissione Bilancio e Finanze dell’Ars.

Per essere precisi, i parlamentari che compongono la più importante Commissione legislativa del Parlamento siciliano si sono presi una pausa di riflessione. Sulla questione dovrebbero tornare la prossima settimana.

Ma il dato politico forte rimane: la Commissione Finanze dell’Ars ha assestato uno ‘schiaffo’ al Governo di Rosario Crocetta, che dava per scontato il “Sì” a questo provvedimento. Non è da escludere, insomma, che la prossima settimana lo ‘scippo’ alla Crias venga definitivamente ‘bocciato’.

La Crias, per cronaca, è la Cassa regionale per il credito agli artigiani. Di questo fondo di 20 milioni di euro circa usufruiscono anche gli agricoltori siciliani. Tanto che, nei giorni corsi, quando il Governo regionale ha annunciato il ‘desiderio’ di utilizzare i 20 milioni di questo fondo Crias per completare il pagamento dei forestali, alle proteste degli artigiani si sono unite le proteste della Cia (Confederazione italiana agricoltori) e della Confagricoltura della Sicilia.

Le proteste degli imprenditori siciliani hanno fatto breccia tra i parlamentari dell’Ars, a quanto pare governativi e di opposizione.

Morale: se la prossima settimana lo ‘scippo’ alla Crias verrà ‘bocciato’ dalla Commissione Finanze di Sala d’Ercole, il Governo Crocetta dovrà precipitarsi a trovare una soluzione per i forestali, che non sono scesi in piazza perché erano stati rassicurati sul fatto che avrebbero utilizzato i 20 milioni della Crias, più altri 5 milioni di euro che sarebbero arrivati non si è capito bene da dove.

Per il Governo Crocetta, anche sul fronte dei forestali, le cose si mettono male. E sono messe peggio rispetto alla mozione di sfiducia all’assessore alla Formazione, Nelli Scilabra, che martedì prossimo andrà in discussione e in votazione a Sala d’Ercole, visto che la Commissione elettorale di Siracusa ha proclamato gli eletti in questo collegio dopo la mini-consultazione elettorale di qualche settimana fa decisa dal Consiglio di giustizia amministrativa (Cga).

La paura manifestata dal presidente Crocetta per le sorti dell’assessore Scilabra dà la misura dell’incapacità dell’attuale Governo di fare sintesi politica e tenere insieme gli alleati. Oltre alle opposizioni sempre più agguerrite, infatti, il governatore deve fronteggiare anche i malumori degli esponenti delle forze politiche vicine al Governo.

Agli osservatori non sfugge, ad esempio – fatto politicamente importante – che Articolo 4 di Lino Leanza non si è ancora ufficialmente schierato in favore dell’assessore Scilabra. A parte Luca Sammartino e Valeria Sudano, che sembrano molto vicini al senatore Giuseppe Lumia, tutto il resto di questa formazione politica aspetta dal presidente Crocetta messaggi di ‘chiarezza politica’ che, a quattro giorni dal voto della mozione di censura, non sembrano ancora essere arrivati.

Segnaliamo anche un comunicato che fa chiarezza sul ‘caso’ di Pippo Gennuso. Non si tratta della sua elezione all’Ars nella già citata mini-tornata elettorale. Perché, come già accennato, che abbia battuto Pippo Gianni è noto e abbiamo già detto che la Commissione elettorale di Siracusa lo ha già proclamato eletto.

Il ‘caso’ Gennuso riguarda la collocazione che il nuovo deputato avrà a Sala d’Ercole. A chiarire tutto, anche se indirettamente, è il capogruppo del Partito dei Siciliani Mpa all’Ars, Roberto Di Mauro.

“Finalmente martedì prossimo – dice Di Mauro in un comunicato – si chiuderà la grave ingiustizia di cui è stato vittima il collega Pippo Gennuso, che potrà a pieno titolo tornare ad occupare lo scranno di Sala d’Ercole, che i cittadini gli hanno attribuito. Si sana così una ferita nel funzionamento democratico dell’Assemblea e si pone fine ad ogni pretesto per non rendere operativo al 100% il Parlamento regionale”.

A celebrare l’arrivo di Gennuso all’Ars è Di Mauro. Dobbiamo arguire che il nuovo parlamentare andrà a far parte del gruppo del Partito dei Siciliani Mpa e non del gruppo di Forza Italia come si diceva prima delle mini-elezioni. Insomma, gli azzurri non acquisteranno un nuovo deputato all’Ars…

“Per quanto riguarda la prosecuzione dei lavori d’Aula, è evidente – prosegue Di Mauro – che di fronte alle mozioni di censura individuale contro alcuni assessori e l’annunciata mozione di sfiducia al Presidente che sarà illustrata il 21, è necessaria una revisione del calendario d’Aula, rimandando l’elezione del Vice-Presidente che ovviamente è un atto secondario rispetto alla rilevanza politica dei primi due”.

“Chiediamo quindi al Presidente – conclude il parlamentare del MpA – una convocazione della Conferenza dei capigruppo, che discuta dell’ordine del giorno della prossima seduta, che non evidentemente un mero fatto tecnico, ma assume valenza politica”.

A conti fatti, Di Mauro chiede un rinvio dell’elezione del vice presidente dell’Ars. Qualche osservatore fa notare, però, che Di Mauro, la scorsa settimana (insieme con Santi Formica, della Lista Musumeci), ha fatto saltare e rinviare l’esame della mozione di censura all’assessore Scilabra e all’assessore alle Attività produttive, Linda Vancheri.

Da qui la domanda: non è che la convocazione della Conferenza dei capigruppo dovrebbe servire per un ulteriore rinvio, dal momento che Crocetta, a parte un accordo confuso sulla Formazione, non è riuscito a convincere i deputati a ritirare la mozione di censura alla Scilabra?

 


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