Circa 11 mila lavoratori a rischio e, per la maggior parte, senza stipendio da mesi, alcuni già licenziati, una riforma ancora inattuata, con "l'anarchia che regna in ogni territorio" in balia delle decisioni degli amministratori locali. A scattare la fotografia del settore dei rifiuti, altra calda vertenza dell'autunno siciliano, è la cisl sicilia. E proprio la 'riforma incompiuta' e i suoi risvolti economici e sociali con il rischio di "una macelleria sociale senza precedenti" sarà al centro della manifestazione regionale organizzata dalla fit cisl e dalla cisl sicilia venerdì prossimo. L'appuntamento è a partire dalle 10 presso l'astoria palace hotel di via montepellegrino, a palermo, con i vertici del sindacato, dei lavoratori, di confindustria, il presidente dell'anci, della regione e i sindaci.
Sos rifiuti, manifestazione della Cisl a Palermo
Circa 11 mila lavoratori a rischio e, per la maggior parte, senza stipendio da mesi, alcuni già licenziati, una riforma ancora inattuata, con “l’anarchia che regna in ogni territorio” in balia delle decisioni degli amministratori locali. A scattare la fotografia del settore dei rifiuti, altra calda vertenza dell’autunno siciliano, è la Cisl Sicilia. E proprio la ‘riforma incompiuta’ e i suoi risvolti economici e sociali con il rischio di “una macelleria sociale senza precedenti” sarà al centro della manifestazione regionale organizzata dalla Fit Cisl e dalla Cisl Sicilia venerdì prossimo. L’appuntamento è a partire dalle 10 presso l’Astoria Palace hotel di via Montepellegrino, a Palermo, con i vertici del sindacato, dei lavoratori, di Confindustria, il presidente dell’Anci, della Regione e i sindaci.
”Le Srr sono state costituite come atto formale dal notaio, ma in poche hanno avviato le attività e di fatto non pagando i lavoratori e con le difficoltà economiche di sempre”, commentano il segretario generale della Fit Cisl, Amedeo Benigno, e il segretario regionale Fit Cisl Ambiente, Dionisio Giordano. Il quadro è “desolante”, ribadisce la Fit Cisl, ”i lavoratori vengono licenziati, come avvenuto al Coinres, i comuni continuano a non pagare i servizi, i territori sono al limite dell’emergenza sanitaria come ad esempio nella provincia di Palermo, la legge regionale che ha istituito gli Aro ha di fatto impantanato la riforma e il sistema regionale, causando solo macelleria sociale”. ”La politica del passato ha creato un miliardo di euro di debiti – concludono Benigno e Giordano -, ma è pur vero che l’immobilismo e l’incapacità di questo governo ha aggiunto ai debiti i licenziamenti dei lavoratori del settore”.