Palermo, da oggi in piazza anche i dipendenti della Gesip

SI INASPRISCE LA QUESTIONE SOCIALE NEL CAPOLUOGO SICILIANO

In piazza da oggi, a Palermo, anche i circa mille e 800 dipendenti della Gesip. Una dopo l’altra, insomma, cominciano a esplodere in Sicilia le contraddizioni di un governo della cosa pubblica inefficace, se non dannoso. Per ora non sono rivolte, ma solo manifestazioni. Ma sono comunqeu il segno di un crescente malessere sociale.

Oggi è la volta dei dipendenti della Formazione professionale siciliana, in piazza a Palermo e in altri centri della Sicilia.

Ma a Palermo, da oggi, scendono in piazza, come già accennato, anche i mille e 800 dipendenti della Gesip, la società partecipata dal Comune di Palermo.

“Il Sindacato Alba – si legge in un comunicato – ha organizzato un Sit-In di protesta presso Palazzo delle Aquile da oggi 1 ottobre 2014 dalle 15,00 alle 20,00 a oltranza”.

A oltranza dovrebbe significare che i dipendenti della Gesip di Palermo, ogni giorno, alle 15,00, si dovrebbero presentare a Palazzo delle Aquile.

“Chiediamo – si legge sempre nella nota – che venga immediatamente ripreso il percorso dell’Accordo Quadro che porterà i Lavoratori Gesip a transitare nelle altre Aziende partecipate” e inoltre la trattazione di “problematiche attuali sui pagamenti”.

“Per le sopra elencate motivazioni – conclude la nota – chiediamo al Sindaco una convocazione immediata”.

Nota a margine

Forse si dovrebbe parlare anche del fatto che la città di Palermo, con 10 mila dipendenti circa più altri 10 mila tra precari stabilizzati e non stabilizzati, è sporca.

Palermo non è sporca perché i cittadini sono più sporchi di altri cittadini: palermo è sporca perché i cittadini sporcano, ma la città non viene ripulita.

Del resto, il Consiglio comunale ha approvato un regolamento Tari senza nemmeno conoscere i reali conti della Rap, la società che ha preso il posto dell’Amia.

Il Consiglio comunale ha approvato una Tari onerosissima nel silenzio di una città che, evidentemente, merita l’attuale Consiglio comunale che ne rappresenta i vezzi e, soprattutto, i vizi.


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