Ieri, alla 'strinciuta', in conferenza dei capigruppo gli unici a chiedere di discutere subito le dimissioni dell'assessore alla formazione professionale sono stati i grillini. Gli altri - forza italia in testa - se la sono 'rifardiata'. Vincono lumia & crocetta, che si sono nominati il nuovo assessore-giocattolo. Per la vice presidenza dell'ars 'inchiummati' santi formica e baldo gucciardi
Ars, la mozione di censura alla bella Nelli rischia di finire a tarallucci e vino
IERI, ALLA ‘STRINCIUTA’, IN CONFERENZA DEI CAPIGRUPPO GLI UNICI A CHIEDERE DI DISCUTERE SUBITO LE DIMISSIONI DELL’ASSESSORE ALLA FORMAZIONE PROFESSIONALE SONO STATI I GRILLINI. GLI ALTRI – FORZA ITALIA IN TESTA – SE LA SONO ‘RIFARDIATA’. VINCONO LUMIA & CROCETTA, CHE SI SONO NOMINATI IL NUOVO ASSESSORE-GIOCATTOLO. PER LA VICE PRESIDENZA DELL’ARS ‘INCHIUMMATI’ SANTI FORMICA E BALDO GUCCIARDI
Ieri la politica siciliana ha registrato due notizie e una serie di retroscena. Le notizie sono la nomina del nuovo assessore regionale al Territorio e Ambiente e il rinvio della discussione sulle mozioni di censura all’assessore Nelli Scilabra.
La prima notizia è di routine: il presidente della Regione, Rosario Crocetta, e il senatore Giuseppe Lumia, in barba alle indicazioni del Partito del quale sostengono di fare parte – il PD – hanno nominato il sostituto dell’ormai ex assessore Mariarita Sgarlata. Si tratta di Piergiorgio Giarratana, consigliere comunale di Rosolini, provincia di Siracusa. Una nomina di ‘grande spessore politico’, insomma…
L’ormai ex assessore Sgarlata è colpevole, agli occhi di Crocetta, di aver fatto quello che lo stesso Crocetta ha fatto quando era Sindaco di Gela: aver autorizzato una piscina entro i 150 metri dalla battigia (in realtà, la piscina autorizzata dalla Sgarlata nella propria villa si può rimuovere, mentre Crocetta, nella sua città – Gela – nota in tutto il mondo per l’ordine urbanistico, ha fatto le cose in grande sotto gli occhi distratti delle ‘autorità’…).
La notizia più importante, però, è la seconda. Contrariamente a quello che non si auguravano, qualche settimana addietro, le parlamentari del Movimento 5 Stelle all’Ars, Valentina Zafarana e Gianina Ciancio, la vicenda dell’assessore alla Formazione professionale, Nelli Scilabra, sta finendo a tarallucci e vino.
Ieri, infatti, nel corso della seduta della conferenza dei capigruppo di Sala d’Ercole, gli unici a chiedere che le mozioni di censura venissero messe subito all’ordine del giorno dei lavori sono stati i parlamentari e le parlamentari del Movimento 5 Stelle. Gli esponenti di tutte le altre forze politiche – Forza Italia, PD, Nuovo centrodestra, lista Musumeci, Cantiere Popolare-Pid e via continuando con le finte opposizioni – “cadevano dalle nubi”.
Impressionante – stando a quanto ci racconta un autorevole parlamentare presente alla riunione (per correttezza nei suoi riguardi non possiamo svelare il suo nome: altrimenti non ci spiffererà più nulla) – l’atteggiamento del capogruppo di Forza Italia, Marco Falcone: impacciato, ‘buonista’, accomodante, silenzioso.
Il Marco Falcone di qualche giorno fa – il deputato che a Catania e a Palermo menava fendenti contro il Governo della Regione, il parlamentare che annunciava la mozione di censura al’assessore Nelli Scilabra – ieri, non c’era più. Al suo posto, un altro politico, simile, per certi versi, ai consiglieri comunali di Forza Italia di Palermo: quelli che dopo aver condotto per giorni e giorni una battaglia contro le tasse nel nome di Silvio Berlusconi hanno votato “sì” all’aumento della Tasi ai cittadini palermitani. Proposta oscena presentata dalla Giunta comunale di centrosinistra di Leoluca Orlando e votata dagli azzurri di Palermo. Gente seria…
Gli unici ad insistere per mettere subito all’ordine del giorno la censura all’assessore Scilabra – lo ribadiamo – sono stati i grillini, rimasti completamente isolati. Chissà cos’è successo non ieri in conferenza dei capigruppo, ma in chissà quali segrete stanze…
Insomma, ieri, la giornata politica ha fatto registrare un punto, anzi due punti in favore del Governo Crocetta. In pista è entrato il nuovo assessore-giocattolo di Lumia e Crocetta, da utilizzare nelle elezioni di Siracusa, dove nei primi di ottobre si rivoterà in sei sezioni.
Con questa mossa Crocetta e Lumia proveranno a sfilare un deputato al PD o a qualche altra forza politica.
La Sicilia affonda, ma il presidente e il senatore debbono pensare al rilancio del Megafono. Sembra con l’accordo dei renziani siciliani, incaricati di spiegare a Roma che la formazione politica di Lumia e Crocetta andrà in coppia con il PD provando a togliergli in voti nel nome dell’unità di intenti.
In condizioni mentali ordinarie questa sarebbe un’opzione da Tso politico. Ma nel PD di Renzi e dei suoi ‘geniali’ luogotenenti siciliani tutto fa brodo.
Una terza notizia, ieri rimasta in ombra, è il rinvio dell’elezione del vice presidente dell’Ars. In questo caso, invece, Lumia e Crocetta hanno ‘toppato’.
Il progetto dei dioscuri del Megafono era quello di far eleggere capogruppo il simpatico Baldo Gucciardi, chiamato, sempre simpaticamente, il ‘Bracco-Baldo’ di Lumia e Crocetta all’Ars.
Gucciardi avrebbe lasciato il posto di capogruppo del PD a Giuseppe Lupo, altro esponente del Partito Democratico ormai ‘vampirizzato’ da Lumia e Crocetta.
Con questa mossa il senatore e il presidente della Regione si sarebbero impossessati della vice presidenza dell’Ars, mantenendo il controllo del gruppo parlamentare.
Operazione ‘stoppata’ dai nove deputati cuperliani del PD che non solo lavorano a un altro candidato per la vice presidenza dell’Ars (qualcuno ipotizza un accordo con i grillini), ma che nelle prossime settimane potrebbero ‘calendarizzare’ la sfiducia per il simpatico ‘Bracco-Baldo’, oggi in effetti capogruppo un po’ dimezzato, se non di se stesso.
Non è andata meglio nel centrodestra. Ricordiamo che a lasciare il posto di vice presidente dell’Ars libero è stato Salvo Pogliese, esponente di Forza Italia eletto al Parlamento europeo. Logico che, nel centrodestra, dovrebbe toccare a Forza Italia fare il nome del possibile sostituto di Pogliese.
Ma anche in questo caso Marco Falcone non sembra essere stato molto lucido, forse per via delle telefonate romane che gli intimano di censurare la censura all’assessore Nelli Scilabra.
Insomma, tra una telefonata romana e l’altra, Falcone non si è accorto che i primi a non volere votare Santi Formica per la vice presidenza dell’Ars sono proprio gli esponenti del centrodestra, divisi su tutto, ma uniti in questo “No”.
Così Falcone è andato avanti con il nome di Formica, per scoprire di essere l’unico a sponsorizzarlo.
Nel vuoto del centrodestra si sono infilati Pino Firrarello e il genero Giuseppe Castiglione che, con il probabile accordo con Lumia e Crocetta, hanno candidato alla vicepresidenza dell’Ars il capogruppo del Nuovo centrodestra, Nino D’Asero. Con il mandato di ‘stoppare’ – di concerto con le telefonate romane dei vertici di Forza Italia – le mozioni di censura all’assessore Scilabra.
Insomma, un bel ‘quadretto’ di trasformisti, quello materializzatosi nella giornata politica di ieri. Falcone che ‘piange al telefono’, ‘Bracco-Baldo’ che ormai vede con il cannocchiale la poltrona di vice presidente dell’Ars, Giuseppe Lupo che non diventerà capogruppo del PD all’Ars, Lumia e Crocetta che, come riferisce Francesco Busalacchi in altra parte del giornale, ballano sul Titanic-Regione, Nino D’Asero che vorrebbe andare a fare il vice presidente dell’Ars per conto del centrosinistra, ma con i voti del centrodestra…
Lo dobbiamo ammettere: per fantasia trasformista i vari Lumia, Crocetta, Firrarello, Castiglione hanno superato certi personaggi de I Vicerè di Federico De Roberto…