Lo prevede la legge regionale di assestamento di bilancio. In un paese dove, ormai, i diritti acquisiti (a cominciare dalle pensioni) vengono messi in discussione questa diventa una 'notizia'. Soprattutto a fronte del tentativo di bloccare i contratti del pubblico impiego
Dipendenti regionali: “Scongelati” i fondi del Famp e delle buonuscite
LO PREVEDE LA LEGGE REGIONALE DI ASSESTAMENTO DI BILANCIO. IN UN PAESE DOVE, ORMAI, I DIRITTI ACQUISITI (A COMINCIARE DALLE PENSIONI) VENGONO MESSI IN DISCUSSIONE QUESTA DIVENTA UNA ‘NOTIZIA’. SOPRATTUTTO A FRONTE DEL TENTATIVO DI BLOCCARE I CONTRATTI DEL PUBBLICO IMPIEGO
Sindacando, il blog di Benedetto Mineo, sindacalista dei Cobas della Regione siciliana, annuncia che sulla Gazzetta Ufficiale della Regione n. 34 del 19 agosto è stata pubblicata la legge n. 21 approvata dall’Ars il 12 agosto scorso: Assestamento del bilancio della Regione per lanno finanziario 2014. Variazioni al bilancio di previsione della Regione per lesercizio finanziario 2014 e modifiche alla legge regionale 28 gennaio 2014, n. 5 Disposizioni programmatiche e correttive per lanno 2014. Legge di stabilità regionale. Disposizioni varie.
“A pagina 54 la nuova ‘tabella B’ – leggiamo sempre nell’articolo si Sindacando – prevede la variazione positiva sul capitolo 212015 (scongelamento dei 14.666 milioni di Famp) e la variazione sul capitolo 108009 (scongelamento dei 10.887 milioni sul capitolo buonuscite)”.
Insomma sono arrivati i soldi del Fondo per il pagamento degli straordinari e dei premi produttività degli impiegati regionali. Sono disponibili 14 milioni e 666 mila euro.
‘Scongelati’ anche i fondi – pari a 10 milioni e 887 mila euro – per le buonuscite (cioè per i dipendenti regionali che andranno in pensione).
In condizioni normai questa non sarebbe una grande notizia. Lo diventa in un’Italia dove, per far quadrare i conti – e spesso al grido de “L’Europa lo vuole” – si conculcano i diritti dei lavoratori.
Nel pubblico impiego, per esempio, si parla di continuare a bloccare gli aumenti salariali. E non è escluso che il Governo Renzi – nonostante l’opposizione dei sindacati (ma è un’opposizione o una finzione quella di Cgil, Cisl e Uil?) – ci riesca.
Il contratto dei medici del servizio pubblico, per esempio, è bloccato dal 2010. Lo ha bloccato “per tre anni” il Governo di Berlusconi. Di anni ne sono passati quattro, ma il contratto è ancora bloccato.
Oggi Berlusconi governa con Matteo Renzi. Ma non ha mai parlato di mantenere un impegno che il suo Governo ha assunto con i dirigenti medici.