Ars/ Tabella H atto secondo: una sequela impressionante di clientele (alcune poco trasparenti…)

CON QUALE FACCIA IL PRESIDENTE DELLA REGIONE, ROSARIO CROCETTA, AFFERMA CHE LE SPARTIZIONI DI SOLDI A ‘BABBO MORTO’ SONO FINITE? QUELLO CHE LEGGERETE SMENTISCE LE PAROLE DEL GOVERNATORE DELL’ISOLA. LA QUESTIONE DEI CIRCA 350 CENTRI PER MINORI ACCOMPAGNATI CHE DOVREBBERO ESSERE PAGATI DA STATO E UNIONE EUROPEA

In altra parte del giornale potete leggere tutti i ‘numeri della Tabella H atto primo, ovvero i contributi disposti con il cosiddetto Allegato 1.

Adesso proveremo a illustrare la Tabella H atto secondo, ovvero tutti i pagamenti – sempre con contributi a fondo perduto – inseriti nella manovra di assestamento di Bilancio (che anche noi abbiamo definito impropriamente terza manovra finanziaria).

Cominciamo con l’articolo 11 intitolato: “Ricovero dei minori”:

l. Per il finanziamento degli interventi di cui all’articolo 9, comma 4, della legge regionale 14 maggio 2009, n. 6 e successive modifiche ed integrazioni, è autorizzata, per l’anno 2014, la spesa di 12.800 migliaia di euro (UPB 6.2.1.3.1. – cap. 183337).
In pratica, si tratta quasi 13 milioni di euro che dovrebbero essere a carico dello Stato e dell’Unione europea e che, invece, Governo e Ars, abusivamente, hanno posto a carico dei contribuenti siciliani.

Sono i soldi che finiranno nelle tasche di chi gestisce il grande business dei ricovero dei minori non accompagna arrivati in Sicilia con i barconi dei migranti. Sono tra i protagonisti dell’operazione Mare Nostrum – la ‘genialata’ del Governo Renzi e, soprattutto, del Ministro degli Interni, Angelino Alfano – ovvero l’arrivo dei barconi e il ricovero di questi poveri migranti, senza assistenza sanitaria per i poliziotti che vengono chiamati a gestire questa emergenza.

A parte la follia di ricevere questi migranti con controlli sanitari improvvisati c’è anche l’aspetto, come dire?, economico: la gestione dei minori affidati ai centri aperti in Sicilia. Dove se ne contano già 350. Il conto è presto fatto: 12-13 minori a centro, 74 euro al giorno per ogni minore ricoverato.

In teoria dovrebbero pagare i Comuni siciliani quasi tutti con bilanci in ‘rosso’. Roma ha scippato i soldi dal Bilancio della Regione e pagherà, per quest’anno, con 370 milioni di euro trafugati ai siciliani.

Non contenti dello scippo romano, stiamo regalando ai gestori di questi centri altri 13 milioni di euro. Soldi che sono a carico dello Stato e dell’Unione europea, perché la questione emigrati non è un problema della Sicilia, ma è problema nazionale e internazionale.

Dimenticavamo: questi centri non sono gestiti da organismi pubblici, o comunque legati all’assistenza tradizionale, tipo Caritas o Croce Rossa. Al contrario, sono quasi tutti privati, in molti casi cooperative.

All’articolo 12 della legge troviamo  le “Comunità alloggio per disabili psichici”. Spesa: 14 milioni e 400 mila euro.
l. Per la gestione dei rapporti, anche in convenzione, con le comunità alloggio per i disabili psichici di cui all’articolo 76, comma 4, della legge regionale 26 marzo 2002, n. 2 e successive modifiche ed integrazioni, è autorizzata, per l’anno 2014, la spesa di 14.400 migliaia di euro (UPB 6.2.1.3.1. – cap. 182519).
Articolo di legge corretto: sono 14 milioni e 400 mila euro che vanno per l’assistenza ai disabili psichici.

All’articolo 13 troviamo i forestali:
“Riorganizzazione delle risorse umane nel settore forestale e della
prevenzione degli incendi”. Sono 77 milioni e 500 mila euro più altri 25 milioni di euro. Se non insorgeranno problemi di copertura finanziaria, tutto bene.
l. Per le finalità di cui all’articolo 3 della legge regionale 11 giugno 2014, n. 13 è autorizzata, per l’anno 2014, l’ulteriore spesa nel limite massimo di 77.500 migliaia di euro (UPB 10.5.1.3.2. – capitoli 156604).
2. Per l’attuazione di progetti, coerenti con il comma 18 dell’articolo 3 della legge 24 dicembre 2003, n. 350 e successive modifiche ed integrazioni, finalizzati alla costruzione e manutenzione straordinaria di opere ed impianti del demanio e del patrimonio pubblico forestale nonché per la ricostituzione ed il recupero del patrimonio pubblico boschivo è autorizzata per l’anno 2014, l’ulteriore spesa nel limite massimo di 25.000 migliaia di euro (UPB 10.5.2.6.1. – cap. 554201). All’onere di cui al presente comma si provvede mediante utilizzo delle risorse di cui all’articolo 61 della presente legge.

All’articolo 14 troviamo 5 milioni di euro per i Consorzi di bonifica. Un altro stanziamento è rintracciabile nella Tabella H atto primo.

L’articolo 15 è una norma incomprensibile che presenta una sproporzione tra obiettivi che si prefigge di raggiungere ed esiguità della soma stanziata: 3 milioni di euro.
Norme per la manutenzione del territorio e del paesaggio rurale
1. Per le finalità di cui all’articolo 5 della legge regionale 11 giugno 2014, n. 13 è autorizzata, per l’anno 2014, l’ulteriore spesa di 3.000 migliaia di euro (UPB 10.3.1.3.99 – capitolo 147326).
Una norma, ribadiamo, incomprensibile, perché 3 milioni di euro per la “manutenzione del territorio e del paesaggio rurale” della Sicilia non sono nulla. E perché, soprattutto, ci sono i copiosi fondi del Piano di sviluppo rurale 2007-2013 (2,1 milioni di euro) finiti chissà dove…

L’articolo 16 – quasi 6 milioni di euro di stanziamento – si occupa del personale dell’Ente acquedotti siciliani (Eas).
Articolo corretto, visto che l’Eas gestisce ancora una quarantina di Comuni. Articolo di legge ancora più importante, perché con uno dei pochi articoli di legge validi di questa legge di assestamento di Bilancio regionale 2014, i Comuni potranno tornare a gestire gli impianti idrici, alla faccia dei privati. E l’Eas potrà essere un interlocutore importante, visto che parliamo della memoria storica della gestione idrica pubblica della Sicilia.
Sarà necessaria – per completare la riforma del settore – restituire all’Eas le strutture idriche che, in forza di una legge demenziale che risale al Governo Berlusconi 2001-2006, sono finite a Sicilacque.

L’articolo 17 l’abbiamo citato sopra: è uno dei pochi articoli intelligenti di questa legge. Stanzia 6 milioni e 500 per i Comuni che gestiranno gli impianti idrici. Con molta probabilità, i poteri forti, in queste ore, staranno esercitando pressioni sull’Ufficio del Commissario dello Stato per fare impugnare quest’ articolo di legge, con la scusa che la gestione del’acqua deve restare nella mani dei privati, così come prevede la legge nazionale.
In realtà, nel 2011, un referendum ha sancito il fatto che la volontà popolare italiana vuole la gestione pubblica e non privata dell’acqua. Anche se il risultato di questo referendum va contro i ‘desiderata’ del Governo Renzi-Bilderberg.
Noi ci auguriamo che l’Ufficio del Commissario dello Stato non ascolti le ‘sirene’ del Bilderberg-pensiero e lasci in pace questo articolo di legge
Gestione impianti idrici
1. Per le finalità dell’articolo 46, comma l, della legge regionale 15 maggio 2013, n. 9, è autorizzata, per l’esercizio finanziario 2014, l’ulteriore spesa di 6.500 migliaia di euro (UPB 5.2.l.3.99 – cap. 242543).
2. Nelle more dell’approvazione della legge regionale di cui al comma 5 dell’arti-colo 1 della legge regionale 9 gennaio 2013, n. 2, negli ambiti territoriali ottimali in cui il gestore del servizio idrico integrato non è stato individuato o è fallito, i comuni, in forma singola o associata, possono gestire il suddetto servizio.
3. I comuni appartenenti agli ambiti di cui al comma 2, in forma singola o associa-ta, nella fase di start up, possono utilizzare il personale già in servizio.

L’articolo 19 stanzia 10 milioni di euro per provare ad affrontare il problema degli ex Pip di Palermo. L’obiettivo dovrebbe essere quello di rifilarli ad aziende che dovrebbero assumerli (con agevolazioni). O, in alternativa, di convincerli ad arraffare 25 mila euro per togliersi di mezzo. Articolo di legge quasi inutile. In primo luogo, perché le aziende siciliane – grazie al ‘combinato-disposto’ del fallimento del Governo Renzi e al fallimento del Governo Crocetta – licenziano e non assumono. Quanto al ‘malloppo’ di 25 mila euro per togliersi di mezzo rimane una domanda; perché dovrebbero rifiutare 800 euro al mese a vita per 25 mila euro?
Forse su questo punto – cioè sulla durata degli 800 euro al mese – andrebbe fatta maggiore chiarezza.

L’articolo 20 interviene su un particolare aspetto del turismo: gli albi per le professioni turistiche. Non ci sembra argomento da assestamento di Bilancio. Articolo che andrebbe trattato con legge ad hoc.
Esami per l’iscrizione agli albi per l’esercizio delle professioni turistiche

1. Dopo l’articolo 7 della legge regionale 3 maggio 2004, n. 8 è inserito il seguente articolo:
“Art. 7 bis – Contributi per spese di organizzazione – l. A carico di coloro che ri-chiedono di accedere alle verifiche previste per l’accesso alle professioni di cui alla pre-sente legge, è previsto un contributo non superiore ad euro 100,00 per le spese da soste-nersi da parte dell’Amministrazione per le attività di verifica.
2. La misura del contributo è determinata con i decreti che approvano i relativi avvisi pubblici di indizione delle verifiche.”.
3. Per le finalità di cui agli articoli 2, 3, 4, 6 e 7 della legge regionale 3 maggio 2004, n. 8 è autorizzata, per l’esercizio finanziario 2014, la spesa di 100 migliaia di euro.

L’articolo 21 riguarda l’assunzione di soggetti svantaggiati. Sono 15 milioni di euro. Articolo di legge corretto.
Rifinanziamento degli interventi di cui al Capo II del titolo V della legge regionale 12 maggio 2010, n. 11.
1. Per le finalità di cui agli articoli 53 e seguenti del capo II del Titolo V della legge regionale 12 maggio 2010, n. 11, è autorizzata, per l’anno 2014, la spesa di 15.000 migliaia di euro.
2. Per le finalità di cui al comma 1 sono altresì destinate le somme derivanti:
a) dall’avanzo relativo a fondi regionali a destinazione non vincolata del Fondo siciliano per l’assistenza e la collocazione dei lavoratori disoccupati, non utilizzato alla data di entrata in vigore della presente legge, ad eccezione dell’importo di cui all’articolo 23;
b) dalle entrate derivanti dall’attuazione delle disposizioni di cui all’articolo 22;
c) dalla riprogrammazione delle risorse relative ad assegnazioni extraregionali;
3. La spesa autorizzata dai commi 1 e 2 è destinata, nella misura del 50 per cento, alle assunzioni di lavoratori svantaggiati, molto svantaggiati o disabili con età superiore ad anni 34 e per il restante 50 per cento alle assunzioni di lavoratori svantaggiati, molto svantaggiati o disabili con età inferiore ad anni 34”.
4. Il Ragioniere generale della Regione è autorizzato ad apportare al bilancio della Regione le variazioni derivanti dall’attuazione del presente articolo.

L’articolo 22 interviene sulle tasche dei dipendenti regionali in pensione. E’ un articolo di legge che presenta almeno due profili di incostituzionalità:
va a toccare diritti acquisiti;
crea una disparità di trattamento con i pensionati dello Stato.
In più non è argomento da trattare in una legge di assestamento di Bilancio.
In un Paese dove vige lo Stato di diritto, questo articolo di legge dovrebbe essere impugnato. Ma in Italia vige ancora lo Stato di diritto? Dopo il Fiscal Compact e il Two Pack, di fatto, lo Stato di diritto è stato travolto. La nostra Costituzione del 1948 – è inutile che ci giriamo attorno – è stata in parte smembrata.
In questo scenario lo scippo ai pensionati potrebbe diventare legittimo.
L’articolo di legge – come ora leggerete – non è chiaro. Perché – secondo noi volutamente – non specifica se gli importi colpiti da questo bizzarro “contributo di solidarietà” sono lordi o netti.
La questione è centrale. Se si tratta, infatti, di importi netti, ad essere colpiti – oltre ai ‘pensionati d’oro’ – saranno i pensionati con oltre 4 mila euro di indennità mensile.
Ma se si tratta di importi lordi, Governo e Ars metteranno le mani in tasca a pensionati da 2 mila-2 mila e 500 euro al mese, penalizzando da 8 a 10 mila soggetti.
1. A decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge e fino al 31 di-cembre 2016 per i trattamenti pensionistici superiori a €. 50.000,00 erogati dal Fondo pensioni Sicilia, nonché dagli enti di cui all’articolo 1 della legge regionale 15 maggio 2000, n. 10 e successive modifiche ed integrazioni qualora a carico dei rispettivi bilanci, il contributo di solidarietà introdotto dall’articolo 1, comma 486, della legge 27 dicembre 2013, n. 147 e successive modifiche e integrazioni è dovuto nelle aliquote pari a:
a) 5 per cento per la parte eccedente l’importo annuo di euro 50.000,00 e fino all’importo annuo pari a euro 65.179,40;
b) 5,50 per cento per la parte eccedente il precedente importo annuo e fino all’importo annuo pari a euro 91.251,16.
2. Resta ferma l’applicazione dell’articolo 1, comma 486, della legge 27 dicembre 2013, n. 147 e successive modifiche ed integrazioni.
3. I risparmi derivanti dalle misure di contenimento della spesa relativi al contributo di solidarietà, limitatamente ai trattamenti erogati dal Fondo pensioni della Regione siciliana, sono versati in entrata nel bilancio della Regione e sono destinate al finanziamento dell’articolo 21.

L’articolo 23 stanzia 235 mila euro per gli operai della ex Pirelli di Villafranca Tirrena.

L’articolo 24 – con uno stanziamento di 2 milioni e 650 mila euro – è un esempio di come non andrebbero scritte le leggi:
Definizione accordo transattivo
1. Per le finalità di cui all’articolo 24, comma 9, della legge regionale 25 maggio 1995, n. 45 è autorizzata, per l’esercizio finanziario 2014, la spesa complessiva di 2.650 migliaia di euro (UPB 10.3.1.3.1 – capitolo 147305).
Come potete notare, non si capisce nulla. Dovrebbe essere una clientela in ‘bilico’ tra Consorzi di bonifica e Esa. Una ‘panella’ per qualcuno che Governo e Ars vorrebbero tenere nascosta.

L’articolo 26 stanzia 742 mila euro per il personale dell’ex Fiera del Mediterraneo. Articolo di legge strano: il personale dell’ex Fiera del Mediterraneo non è transitato da qualche parte? Chi è che si deve ‘sciroppare’ questi soldi?

L’articolo 27 stanzia un milione e 900 mila euro per l’Associazione allevatori.

L’articolo 28 stanzia 300 mila euro per i Consorzi agrari: ma esistono ancora?

L’articolo 29 è un altro esempi di come non andrebbero scritte le leggi. Si stanziano 10 milioni di euro per soggetti “beneficiari di sostegno economico”, senza indicare quali sarebbero questi soggetti.
Fondo destinato al finanziamento dei contributi in favore di soggetti beneficiari di sostegno economico
1. Per le finalità di cui all’articolo 128 della legge regionale 12 maggio 2010, n. 11 e successive modifiche ed integrazioni è autorizzata, per l’anno 2014, la spesa di 10.000 migliaia di euro (UPB 4.2.1.5.99 – capitolo 215734). Le procedure per l’assegnazione delle risorse di cui al presente comma sono definite entro 60 giorni dall’approvazione della presente legge.
Articolo di legge da impugnare ‘senza pietà’.

L’articolo 30 stanzia 300 mila euro per il servizio meteo-idro-pluviometrico. Molti i nostri dubbi…

L’articolo 31 stanzia un milione 543 mila euro per l’Unione italiana ciechi.

L’articolo 32 stanzia 600 mila euro per il centro regionale Helen Keller.

L’articolo 33 stanzia un milione e 700 mila euro per la stamperia Braille.

L’articolo 34 stanzia 200 mila euro per i Consorzi di Comuni impegnati nella gestione dei beni confiscati alla mafia. Norma irragionevole, perché il tema è troppo vasto per essere affrontato con 200 mila euro.

L’articolo 35 stanzia 200 mila euro per  per il funzionamento delle università, degli istituti universitari e dei relativi osservatori. Norma strana: somma irrisoria rispetto al tema che affronta.

L’articolo 36 stanzia 143 mila euro per gli impianti sportivi universitari: somma irrisoria per l’obiettivo che si intende raggiungere.

L’articolo 37 stanzia circa un milione di euro per i rimborsi alle Aziende sanitarie per il personale comandato.

L’articolo 38 stanzia 72 mila euro per il Nucleo di tutela del patrimonio artistico dei Carabinieri.

L’articolo 39 stanzia 400 mila euro come fondo di riserva per le spese impreviste: praticamente nulla: stanziamento irrisorio, quasi risibile!

L’articolo 40 è un regalo allo Stato di un milione e 300 mila euro. La Regione paga all’Agenzia delle entrate le azioni della società Riscossione Sicilia diventata interamente regionale. Una società tutt’altro che in attivo che sarebbe stato logico tenere a ‘mezzadria’ con l’Agenzia delle entrate: ma tant’è.

L’articolo 41 stanzia un milione e 105 mila euro per i Teatri, senza indicare a quali Teatri andranno questi soldi. E 300 mila euro per il Brass Group.

Con l’articolo 42 la Regione torna a sostituirsi allo Stato e all’Unione europea. Il tema è sempre quello dei migranti. Articolo che fa il paio con il ‘regalo’ di quasi 13 milioni ai gestori dei centri per i minori non accompagnati arrivati con i barconi.
In questo caso si stanziano 3 milioni e 250 mila euro per i Comuni che accolgono i migranti: Lampedusa, Porto Empedocle, Augusta, Pozzallo, Porto Palo di Capo Passero. Altri soldi tolti a famiglie e imprese siciliane e regalati al Governo Renzi.

L’articolo 43 stanzia un milione e 500 mila euro per il potenziamento delle attività sportive. Articolo tropo generico. Probabile mangia mangia…

L’articolo 44 stanzia 180 mila euro per le società sportive di seria A e B. Parliamo di calcio? Nella legge non c’è scritto…
Interventi per le società sportive professionistiche, semiprofessionistiche e dilettantistiche partecipanti ai campionati nazionali di Serie A e B.
1. All’articolo 21, comma 2, della legge regionale 17 maggio 1984, n. 31, dopo le parole “di serie A” aggiungere le parole “e di serie B”.
2. Per la concessione di contributi alle società sportive professionistiche, semiprofessionistiche e dilettantistiche partecipanti a campionati nazionali di serie A e di serie B, già previsti dal comma 2 dell’articolo 21 della legge regionale 17 maggio 1984, n. 31, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2014 la spesa di 180 migliaia di euro (UPB 13.2.1.3.3 – capitolo 473710).

Articolo 45: norma ad personam? Sono 60 mila euro per il poersonale comandato presso l’Assessorato regionale dell’energia e dei servizi di pubblica utilità.

Articolo 46: clientela. Sono 350 mila euro per il Centro ricerche e studi direzionali. Qui di ‘direzionato’ vediamo solo questo bel ‘boccone’…

Articolo 47: 10 mila euro per la ricerca di persone scomparse: anche in questo caso ci sostituiamo – non si capisce bene a che titolo – allo Stato. Stiamo applicando l’articolo 31 dello Statuto?

Articolo 48: 300 mila euro al banco alimentare e 200 mila euro al Banco opere di carità.

Articolo 49: quasi 200 mila euro alla Pontificia facoltà teologica di Sicilia.

Articolo 50: 142 mila euro all’Istituto teologico San Paolo.

Articolo 51: 67 mila euro all’istituto teologico San Tommaso.

Articolo 52: 523 mila euro per i sordomuti.

Articolo 53: 495 mila euro per le associazioni concertistiche.

Articolo 54: 45 mila euro per le associazioni banditistiche.

 

Articolo 55: 400 mila euro per la Fondazione Giuseppe Whitaker.

Articolo 56: 3 milioni e 160 mila euro al Con Sicilia per la gestione dei cantieri di servizio e per il finanziamento dei centri antiviolenza.

Articolo 57: 300 mila euro per per l’aggiornamento del Piano regionale trasporti e per l’espletamento delle procedure VAS (Valutazione Ambientale Strategica).

Articolo 58: è un passaggio della legge da impugnare per le modalità proditorie con le quali è stato formulato e scritto. Leggere per credere:
Interventi a favore delle scuole musicali provinciali, delle istituzioni a carattere culturale e scientifico e per il servizio di vigilanza venatoria.
Che nesso ci sia tra scuole musicali, istituzioni a carattere culturale e scientifico e la vigilanza sulla caccia non si capisce. Questo passaggio della legge è molto discutibile. L’unico aspetto chiaro è legato alle scuole musicali che vengono utilizzate come paravento per foraggiare improbabili “istituzioni a carattere culturale e scientifico” e la vigilanza sulla caccia.
Per queste finalità si stanziano 9 milioni e 150 mila euro. Allucinante!

Continua/ Stiamo lavorando per voi. Anche questa Tabella H atto secondo è lunga: non finisce mai…

 

 

 

 

 

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