Lo ha presentato il presidente della commissione ambiente dell'ars, giampiero trizzino. Obiettivo: pratiche veloci, certezza del diritto e architettura di qualita'. E stop agli ecomostri
Edilizia in Sicilia, al via un disegno di legge di riforma del settore
LO HA PRESENTATO IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE AMBIENTE DELL’ARS, GIAMPIERO TRIZZINO. OBIETTIVO: PRATICHE VELOCI, CERTEZZA DEL DIRITTO E ARCHITETTURA DI QUALITA’. E STOP AGLI ECOMOSTRI
Stop agli eco-mostri, iter autorizzativi più veloci e sportello telematico unico per i titoli edilizi.
Sono alcuni dei tantissimi vantaggi del corposo disegno di legge sull’edilizia che è stato depositato ieri in Commissione Ambiente dell’Ars. Un’iniziativa – dice il presidente della Commissione, Giampiero Trizzino, esponente del Movimento 5 Stelle – puntiamo a far diventare legge entro la fine dell’anno.
Il disegno di legge, di 48 articoli, è molto ambizioso e si candida a diventare la pietra miliare del settore in Sicilia, dove l’ultima regolamentazione organica risale ad oltre trent’anni fa.
Il disegno di legge – afferma Trizzino – alleggerisce le procedure autorizzative, grazie a strumenti come il Meccanismo unico per l’edilizia (Mue) o lo Sportello telematico per i titoli edilizi, unico per tutta la Sicilia (Stars).
La semplificazione delle procedure – continua Trizzino – oltre a velocizzare notevolmente le pratiche autorizzative, con innegabili benefici per l’economia, dovrebbe inoltre ridurre notevolmente i contenziosi che spesso sono ‘figli’ di errate interpretazioni di norme oscure e ambigue.
Lungi dallessere un semplice ‘recepimento di norme nazionali’ – afferma l’ingegnere Gianfranco Caudullo, che ha collaborato alla stesura del provvedimento – questo testo pone in essere novità dirompenti in termini di semplificazione e di trasparenza delle norme tecnico-amministrative, relative ai procedimenti edilizi. DIA, super DIA, SCIA, permesso di costruire, attività libera non saranno più un ginepraio inestricabile di termini e norme, capaci solo di gettare professionisti e cittadini nello sconforto più totale. I 390 Comuni della Sicilia, dal più piccolo al più grande, potranno parlare la stessa lingua e usare gli stessi codici, con in più lobbligo dellimpiego di modalità telematiche di trasmissione.