Ars, alle 16,00 di oggi prende il via la ‘maratona’ per la terza legge finanziaria

PROVEREMO A INFORMARE I NOSTRI LETTORI SUI DEPUTATI ‘ASCARI’ DELL’ARS: CIOE’ SU CHI VOTERA’ PROVVEDIMENTI CONTRARI AGLI INTERESSI DELLA SICILIA

Alle 16,00 di oggi, a Sala d’Ercole prende il via la ‘maratona’ parlamentare dovrà portare all’approvazione della terza legge finanziaria.

Già il fatto che a fine luglio mezza Amministrazione regionale e intere categorie sociali siano senza soldi la dice lunga sul default non dichiarato – ma nelle cose – della Regione siciliana. E non è finita qui, perché come ha scritto stamattina sul nostro giornale Francesco Busalacchi, potrebbero profilarsi nuove impugnative da parte del Commissario dello Stato.

Chi pensa che, in attesa di una sentenza della Corte Costituzionale a ‘scoppio ritardato’ – che, di per sé si annuncia un po’ barocca – sull’Alta Corte e sull’Ufficio del Commissario dello Stato, lo stesso Ufficio del Commissario dello Stato dovrebbe astenersi prende una cantonata. Un’impugnativa c’è già stata. E se l’Ars – cosa probabilissima – approverà altri ‘papocchi’, di impugnative ce ne sarà un’altra.

Quanto alla terza finanziaria, ebbene, l’Ars si accinge votare una legge che non risolverà i gravissimi problemi di Bilancio, peraltro peggiorati, in una prospettiva di breve periodo, da un accordo-capestro tra Governo regionale e Roma i cui effetti sono stati descritti con lucidità, sempre stamattina e sempre sul nostro giornale dal professore Massimo Costa. 

La manovra, è noto, è di circa un miliardo di euro. Di questi, 550 sono arrivati da Roma grazie al citato accordo-capestro in base al quale la Regione di Rosario Crocetta ha rinunciato a contenziosi che vanno da 5,4 6 miliardi di euro. Il resto sono stati ‘raschiati’ dal fondo del barile.

Ad avviso di chi scrive, le affermazioni degli uffici dell’assessorato all’Economia sono in parte discutibili. Non sembrano rispondere al vero – ovviamente ad avviso di chi scrive – che questa manovra apposterà che somme congrue per il cosiddetto fondo rischi. Parliamo delle risorse finanziarie che dovrebbero compensare la montagna di crediti dubbi, se non fasulli, che la Regione iscrive da anni in Bilancio (residui attivi).

Su questo punto ce la vogliamo proprio vedere tutta.

Nella manovra – come proveremo a raccontare nella cronaca del dibattito d’Aula – ci sono, poi, pagamenti che non debbono essere effettuati dalla Regione, ma dallo Stato e dall’Unione europea. Ci riferiamo, in particolare, a quelle spese per i migranti: spese sanitarie e costo dell’accoglienza che la Regione si sta impropriamente caricando, ammesso che tali articoli vengano approvati.

Anche questo è un punto centrale. Già lo Stato ha ‘accantonato’ (tradotto: si sta trattenendo) 550 milioni di euro dal Bilancio 2014 della Regione.

Ricordiamo – tanto perché l’aritmetica non è un’opinione – che lo Stato, quest’anno, ha scippato dal Bilancio regionale un miliardo e 140 milioni di euro circa. Di questi ne ha restituiti 550 in base al già citato accordo-capestro che distruggerà le finanze regionali dei prossimi anni.

Dai nostri ricordi di scuola, 1140 – 550 fa 590: ciò significa che lo Stato, quest’anno, sta trattenendo 590 milioni di euro dal nostro Bilancio. Con 370 milioni di euro presi da questi 590 milioni di euro, il Ministro degli Interni, il siciliano Angelino Alfano, sta pagando le spese di tutti i migranti arrivati in Italia quest’anno.

In pratica, sono i siciliani, con le tasse che hanno pagato nel 2013, che stanno pagando i migranti e non certo lo Stato italiano o l’Unione europea che, in tema di solidarietà fanno solo chiacchiere!

Ebbene, non contento di essersi fatti scippare questi soldi dal nostro Bilancio regionale, Governo e Ars hanno programmato altri soldi per le cure sanitarie dei migranti e per i centri di accoglienza.

Nulla sul principio che queste persone vadano assistite: vanno assistite e basta, noi non la pensiamo come i leghisti. Ma vanno assistite con i fondi nazionali ed europei, non con i soldi dei siciliani.

(Detto questo, qualcuno dovrebbe spiegare ai leghisti, che sono spesso poco lucidi, che la solidarietà, in questa storia, c’entra fino a un certo punto: qui ormai è operativa – e da tempo – una ‘banda’, organizzatissima, che sta lucrando su questo nuovo, grande bussines degli immigrati).

Diciamo sin da ora che quelle categorie sociali della Sicilia che resteranno a secco, resteranno senza risorse finanziarie anche per questo motivo: e cioè per il fatto che Governo e Ars, con i soldi dei siciliani (ripetiamo: delle tasse pagate dai siciliani), vorrebbero pagare servizi che dovrebbero essere pagati da Stato e Unione europea.

Sarà nostra cura informare i nostri lettori su questi passaggi parlamentari. Per capire chi è che a Sala d’Ercole lavorerà per la Sicilia e chi, invece, si comporterà da ‘ascaro’. Tenendo conto che gli ‘ascari’ non svolgono questo nobile ‘mestiere’ gratuitamente: anzi…


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