Youth Guarantee/ Ritiro del bando e lavoro garantito ai 1800 ex sportellisti. Parola di Anna Rosa. C’è da crederci?

DOPO ORE DI TRATTATIVE, I SINDACATI FIRMATARI DEL CCNL DEL SETTORE OTTENGONO UN NUOVO PERCORSO E ALCUNI AGGIUSTAMENTI TECNICI NECESSARI A TUTELARE I POSTI DI LAVORO ED ALLUNGARE IL PERIODO LAVORATIVO A 12 MESI

Fumata bianca ieri sera. Per gli oltre 1800 lavoratori degli ex Sportelli multifunzionali si aprirebbero le porte del Ciapi e della Youth Guarantee. Un contratto a tempo determinato per sei mesi prorogabili, il ritiro del bando da parte del Ciapi e la successiva ripubblicazione con le modifiche richieste dai sindacati e dai lavoratori.

Sembrerebbero sciolte finalmente le riserve sull’avvio che avevano spinto i lavoratori a protestare.

Vediamo i dettagli attraverso la ricostruzione di quanto accaduto nella lunga giornata di ieri, caratterizzata da incontri e confronti anche accesi ed aspri tra i rappresentanti del Governo, l’Amministrazione regionale, i vertici del Ciapi ed i sindacati.

Secondo quanto appreso, trovato l’accordo, dicevamo, tra Ciapi e organizzazioni sindacali firmatarie del Contratto collettivo di lavoro della formazione professionale sull’avvio dei lavoratori per sei mesi. Sarebbe prevista un’ulteriore proroga a dotazione finanziaria acquisita con certezza da parte del Ciapi.

Uno dei nodi è stato proprio la copertura finanziaria che aveva irrigidito, nelle ultime settimane, i vertici dell’ente di formazione di proprietà della Regione siciliana.

Secondo quanto riferitoci, il Ciapi avrebbe ‘stoppato’ la contrattualizzazione dei lavoratori proprio per l’incertezza delle risorse. Ad oggi il Ciapi può disporre solamente di una cifra certa pari a circa 6 milioni di euro. Risorse rese disponibili in quanto costituiscono l’introito che viene fuori dall’erogazione di otto ore di colloquio in favore di 22 mila giovani, già iscritti su Clic Lavoro, per i quali il ministero del Lavoro, titolare del Piano della ‘Garanzia Giovani’, dovrebbe riconoscere 284 euro per ciascun iscritto orientato.

Con sei milioni di euro è possibile garantire a 1800 lavoratori lo stipendio per un mese. Ed allora la discussione si sarebbe arenata un’altra volta ed il Ciapi avrebbe battuto cassa, chiedendo ulteriori conferme sulla certezza delle risorse necessarie per garantite stipendi per oltre un mese di lavoro.

La dottoressa Anna Rosa Corsello, dirigente generale del dipartimento Lavoro, ha confermato di essere in possesso di una cifra paria circa 12 milioni di euro, frutto delle economie dagli Avvisi 1 e 2 del 2010 che garantirebbero la copertura di altri 2 mesi per svolgere attività di politica attiva del lavoro.

Questo significa che, sempre se risulta a verità quanto asserito dal capo dell’Amministrazione regionale del settore, che il Ciapi avrebbe la copertura finanziaria per garantire un contratto di tre mesi. Periodo in cui attraverso il lavoro svolto dai 1800 operatori in Sicilia, il monitoraggio costante del livello delle iscrizioni dei giovani, dovrebbe alzarsi l’asticella delle risorse rintracciabili dalla Sicilia a valere sulla ‘Youth Guarantee’.

Sempre dalle indiscrezioni raccolte, sembrerebbe che i sindacati presenti avrebbero messo sul tavolo della trattativa il dato relativo a circa 180 mila richieste di giovani che hanno chiesto di accedere alle misure del Piano Giovani.

Informazioni assunte attraverso lo strumento parallelo in dotazione dell’assessorato regionale alla Formazione professionale e afferente al Piano di azione e coesione (Pac) e ‘pronto uso’ per contattare i giovani. Iscritti ai quali potranno essere somministrate le azioni previste per le politiche di orientamento al lavoro. Difatti è sufficiente orientare 137 mila giovani per garantire risorse sufficienti a pagare stipendi ai 1800 operatori ex Sportelli multifunzionali per 12 mesi.

Da quanto sembra, parrebbe essere scongiurata anche l’ipotesi, proposta dal Ciapi durante la trattativa, di una chiamata al lavoro solamente di 300 orientatori. Dovrebbero essere reclutati , invece, tutti gli oltre 1800 operatori sicuramente per sei mesi e, stante così le cose, con la garanzia di ulteriori sei mesi di lavoro.

Poi c’è la vicenda del bando da ritirare e modificare.

Sempre dalle informazioni assunte, il bando dovrebbe essere ritirato dal Ciapi e modificato nel senso concordato con i sindacati e specificato nell’accordo siglato ieri sera.

Almeno così dovrebbe essere. È l’impegno che ha assunto la dottoressa Corsello nei confronti delle organizzazioni sindacali. Impegno che dovrebbe sancirsi, lo ripetiamo, nel ritiro del bando da parte del Ciapi e nella successiva modificazione in alcune sue parti. E qui restano forti le nostre perplessità visto il modo di agire del dirigente generale che prima rassicura e poi dimentica. Speriamo che almeno questa volta la memoria non la inganni.

Quindi, l’ente di formazione della Regione siciliana dovrebbe rivedere alcuni aspetti del bando già pubblicato, primo fra tutti la riduzione del criterio dell’esperienza.

L’accordo dovrebbe prevedere che i cinque anni di politiche attive del lavoro richieste dal bando si ridurrebbero alla singola esperienza nelle politiche attive de lavoro, superando in tal modo una delle grandi criticità. Altro aspetto di grande rilievo è la vicenda legata ali livelli. Il bando fa riferimento solamente ai quarti e quinti livelli, la platea è, invece, composita, sono presenti lavoratori in possesso del primo livello ed operatori in possesso anche del nono livello.

Sui livelli il confronto resta aperto, i sindacati hanno consegnato la proposta che verte su tre livelli e non più due e nelle prossime ore il Ciapi avrebbe assunto l’impegno di sciogliere la riserva sulle richieste avanzate dai sindacati.

Poi, finalmente, si dovrebbe procedere al ritiro del bando, alla sua modifica e successiva ripubblicazione.

Ed il tempo intanto scorre. Speriamo che alla fine i ritardi siano serviti a garantire i livelli occupazionali con le necessarie e dovute modifiche al bando.

Resta la corsa contro il tempo e la tegola della mancata riforma del mercato del lavoro in Sicilia che costituisce la vera grande scommessa persa dal Governo del presidente Rosario Crocetta. Sul ristrutturazione dei Servizi per il Lavoro in Sicilia, purtroppo, l’esecutivo e l’amministrazione regionale non hanno fatto alcun passo in avanti, relegando l’Isola a fanalino di coda dell’Italia.

I lavoratori del comparto, stanchi e stremati da mesi senza lavoro e retribuzioni, auspicano adesso che ci sia una accelerazione delle procedure per il rientro al lavoro.

 


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