Sul Piano giovani, fino ad oggi, la Regione ha venduto solo fumo

DAI DATI CHE SONO VENUTI FUORI NELLA RIUNIONE DI STAMATTINA, SU 452 MILIONI DI EURO L’AMMINISTRAZIONE AVREBBE PROGRAMMATO LA SPESA DI APPENA 50 MILIONI DI EURO. A RISCHIO I FONDI NON PROGRAMMATI?

Stamattina abbiamo dato notizia di una riunione che in queste ore è in corso, a Palermo, presso gli uffici della Regione siciliana. Tema: i 452 milioni di euro del Piano giovani.

All’incontro di oggi, oltre agli esponenti dell’Amministrazione regionale – supponiamo dei dirigenti dei dipartimento Lavoro e Formazione professionale – ci sono anche i rappresentanti del Governo nazionale dell’Unione europea.

Stamattina il nostro Giuseppe Messina ha raccontato che i fondi del Piano giovani, contrariamente a quello che pensava qualcuno negli uffici della Regione, vanno rendicontati anche a Bruxelles.

Ricordiamo che questi 452 milioni di euro sono risorse finanziarie prese dal Fondo sociale europeo 2007-2013 destinate alla Sicilia. In pratica, questi 452 milioni di euro, alcuni anni fa, sono stati presi dai 2,1 miliardi di euro del Fondo sociale europeo 2007-2013 della Sicilia e trasferiti a Roma, presso il Governo nazionale. Oggi stanno tornando in Sicilia. Ma…

Ma questi soldi, oltre ad essere rendicontati a Bruxelles vanno utilizzati seguendo certe prescrizioni dettate dal Ministero. E qui l’asino rischia di cascare!

Stando a quello che abbiamo capito, il Governo regionale di Rosario Crocetta e gli uffici della Regione (con particolare riferimento ai dipartimenti Lavoro e Formazione professionale) debbono avere accumulato un po’ di ritardo e, soprattutto, debbono aver fatto un po’ di confusione nella contabilità.

Quello che sta succedendo – e che potrebbe succedere nelle prossime settimane – non lo sappiamo. Ma sappiamo, ad esempio, che delle nove priorità previste dal Piano giovani per la Sicilia, solo una – quella che riguarda la Formazione professionale – presenta un impegno di spesa di circa 90 milioni di euro. Tutte le altre sezioni sono a zero euro!

Anche sulla Formazione, a quanto pare, il dato sarebbe un po’ gonfiato, perché l’impegno reale ammonterebbe a circa 50 milioni e rotti di euro.

Oltre ai ritardi nella programmazione di queste risorse ci sarebbero grossi problemi nel monitoraggio della spesa di questi fondi (ovviamente, per la parte dei fondi utilizzati).

A onor del vero le notizie che ci arrivano ci lasciano di stucco. Il nostro giornale, quando ci sono di mezzo i ‘numeri’, cerca di far ‘parlare’ questi ultimi, evitando di fare da cassa di risonanza ai politici, soprattutto a quelli che vendono fumo.

Detto questo, non possiamo non notare – segnalandolo ai nostri lettori – l’incongruenza tra le interviste rilasciate in questi ultimi tre mesi da qualche assessore regionale sul Piano giovani e la grama realtà dei fatti e degli atti amministrativi: fatti e atti amministrativi che, nella gestione della cosa pubblica, sono le cose che contano veramente.

Scoprire, in queste ore – e ancora non sappiamo come finirà la riunione di oggi – che il Governo regionale, dopo aver promesso mari e monti a mezza Sicilia con i fondi di questo benedetto Piano giovani, che gli impegni di spesa reale ammontano ad appena 50 milioni e rotti di euro a fronte di uno stanziamento di 452 milioni di euro ci lascia di stucco!

Tutti gli indicatori economici della Sicilia ci dicono che stiamo sprofondando: che la disoccupazione cresce, che il Pil cala a picco, che i consumi sono sotto zero, che la povertà aumenta spaventosamente. Ebbene, davanti a questa crisi assessori da 15 mila euro al mese e dirigenti generali da 250 mila euro all’anno, dopo quasi due anni non sono ancora riusciti a programmare la spesa di questi 452 milioni di euro!

Noi non sappiamo se il ministero dell’Economia, davanti a simili ritardi – e davanti a una contabilizzazione, per la minima parte di fondi spesi, di fatto, con una contabilità della quale Roma non sa nulla – decida di tenersi questi soldi. Sarebbe una beffa, perché – lo ribadiamo – si tratta di risorse finanziarie del Fondo sociale europeo destinate alla Sicilia, ‘parcheggiate’ a Roma e da spendere in Sicilia.

Però se Roma dovesse decidere di tenersi questi soldi per manifesta incapacità dell’Amministrazione regionale (e per scarsa trasparenza nella contabilità per la poca parte di risorse spese), saremmo portati ad azionare un retro-pensiero.

Il retro-pensiero è il seguente. L’Amministrazione regionale della Sicilia non brilla per efficienza. I dipartimenti Lavoro e Formazione professionale funzionano oggettivamente male. Ma a noi sembra difficile, se non impossibile, che i dirigenti di questi due dipartimenti siano così pasticcioni da non riuscire a programmare, in quasi due anni, la spesa di 452 milioni di euro.

 

Ripetiamo: noi non sappiamo se il ministero dell’Economia, alla fine, si terra una parte a tutte le risorse non spese del Piano giovani della Sicilia. Ma se questo dovesse avvenire sarebbe un errore pensare alla sola inefficienza amministrativa.

Se la Sicilia dovesse perdere una parte consistente di questi fondi andrebbe messa nel conto la connivenza ‘ascara’ di un Governo regionale che sta regalando un’altra barca di soldi a Roma.    


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