Nella nostra isola la politica da quattro soldi dibatte sulla terza finanziaria da morti di fame. Nessuna rivolta. E i sicilianisti? tutti in pantofole a casa. . .
Il Veneto scommette sull’indipendenza. E spunta la rivolta contro la Tasi. E in Sicilia?
NELLA NOSTRA ISOLA LA POLITICA DA QUATTRO SOLDI DIBATTE SULLA TERZA FINANZIARIA DA MORTI DI FAME. NESSUNA RIVOLTA. E I SICILIANISTI? TUTTI IN PANTOFOLE A CASA…
Le notizie sono due. La prima è che il Consiglio regionale del Veneto ha detto “sì” al referendum sull’indipendenza. La seconda è che il leader del Movimento che lo scorso dicembre ha infiammato il Nord Italia – Lucio Chiavegato – chiama i veneti a raccolta per l’obiezione fiscale. Ovvero li invita a non pagare la Tasi.
La prima notizia la leggiamo su un lancio dell’Ansa postato su facebook:
“Il Consiglio regionale del Veneto ha approvato la legge per l’indizione di un referendum sull’indipendenza della regione. La consultazione, proposta dall’ex Udc Stefano Valdegamberi (Futuro Popolare) e dalla Lega, dovrebbe servire per chiedere ai veneti se sono favorevoli a fare della regione una ‘repubblica indipendente e sovrana’.
Il progetto è passato con divisioni trasversali agli schieramenti e alla singole forze politiche. I voti favorevoli sono stati 30 su 45 consiglieri presenti.
Sul sito stopeuro.org le notizie ai tempi della troika Lucio Chiavegato, il leader del Movimento che nel dicembre dello scorso anno ha infiammato le piazze del Nord Italia interviene sulle imposte dettate dallo “Stato Italiota, in particolare sulla Tasi: Per lennesima volta i Veneti vengono chiamati al raduno dai colonizzatori romani che vogliono prendere lulteriore ultimo raccolto del Popolo Veneto e quello di generazioni che hanno versato sudore e sangue. Un Popolo che ha già dato tanto e troppo.
Aggiunge l’indipendentista veneto: Non a caso questa nuova tassa denominata Tasi sembra un invito in lingua veneta a sopportare e tacere sulle nefandezze di un sistema ormai in putrefazione. Le aziende avrebbero bisogno di ossigeno per riprendersi da una crisi senza precedenti, i giovani non hanno futuro e lo Stato, per tutta risposta, nascosto dai nuovi slogan del nuovo ‘alfiere’ Renzi-no da Firenze, dà un nuovo colpo alleconomia del Veneto che resiste ancora a stento, per mantenere in piedi questo baraccone da circo chiamato Italia.
Invitiamo tutti i Veneti che hanno difficoltà economiche a non versare nessun Euro nelle casse dello Stato italiota. Nessuna distruzione di vite umane. No ai colpi di testa. Fate Obiezione Fiscale e non scoraggiatevi. Rivolgetevi ad esperti in materia o direttamente al nostro Gruppo di lavoro. Siate leoni! Insieme si può cambiare!”.
E in Sicilia? Una benemerita mazza. l’unica cosa che sappiamo fare nella nostra Isola è non andare a votare. Per rafforzare i ladri che governano. Di protestare non se ne parla. Tutti a casa. In pantofole. In inverno con il riscaldamento, in estate con il condizionatore d’aria. Questo il ritratto impietoso dei sicilianisti.
Quanto al nostro Parlamento dell’Isola – l’Assemblea regionale siciliana – meglio non parlarne. Ancora non sono nemmeno riusciti a farsi spiegare dal governatore Rosario Crocetta dove ha preso i 518 milioni di euro che dovrebbero arrivare da Roma. A quanto pare potrebbero essere il frutto di un ignobile baratto: questi pochi ‘spiccioli’ in cambio della chiusura del contenzioso finanziario con lo Stato! Penoso!
Ah, dimenticavamo:
chissà cosa ne pensano della rivolta fiscale dei veneti i dirigenti del PD di Venezia: quelli del Mose…