Mazzeo: “In Europa per fermare la troika”. Renzi? “Un neoliberista in salsa berlusconiana”

LA RINASCITA DELLA SINISTRA ITALIANA. IL SOGNO DI UNA EUROPA DEI POPOLI. LA FINE DELL’AUSTERITA’. LE DIFFERENZE CON IL MOVIMENTO 5 STELLE. PARLA UNO DEI PROTAGONISTI DELLA LISTA TSIPRAS

Sono considerati i veri eredi della Sinistra italiana. Quelli che mettono al centro del loro programma i diritti sociali. Che si oppongono ad un sistema conservatore asservito alla finanza europea e che si schierano nettamente contro le politiche d’austerità che hanno ridotto alla fame interi Paesi. Parliamo della lista l’Alta Europa con Tsipras, che nel collegio Sicilia-Sardegna,  schiera sette nomi ‘alternativi’ alla nomenklatura della pseudo sinistra ufficiale. Tra questi, c’è anche il messinese Antonio Mazzeo, peace-researcher, scrittore e giornalista impegnato nei temi della pace, della militarizzazione, dell’ambiente. In Sicilia è molto conosciuto per le sue battaglie contro il Ponte sullo Stretto e contro il Muos di Niscemi. Lo abbiamo intervistato.

Perché ha deciso di candidarsi e perché ha scelto la Lista Tsipras?

“Ho deciso di candidarmi per corrispondere all’appello di tanti compagne e compagni e condividere con loro questa entusiasmante esperienza elettorale. C’era da interpretare in altro modo le istanze di lotta per i diritti umani, civili, sociali ed economici, la pace, il disarmo, l’ambiente, la difesa del territorio, per le quali siamo comunemente impegnati a combattere da molti anni. La lista Tsipras consente a chi ha sempre lottato per un mondo diverso e più giusto, di portare queste battaglie direttamente nel parlamento europeo, dove la sinistra europea farà blocco, unita, contro la socialdemocrazia della Troika e del neoliberismo imperante. Comunque andranno queste elezioni, il percorso iniziato con l’adesione al progetto L’Altra Europa con Tsipras, pur con tutti i suoi limiti che non dobbiamo nasconderci, non potrà che comportare nuove e più ricche relazioni tra lotte sociali, movimenti auto-organizzati e forze politiche di sinistra. Contaminazioni e socializzazioni di culture e pratiche che favoriranno sicuramente il processo di ricostruzione anche in Italia, così come è accaduto in Grecia con Syriza, di un fronte unitario delle sinistre anti-neoliberiste, nel rispetto delle reciproche differenze”.

Come potrà, la Sinistra europea bloccare i potenti della Troika?

“Possiamo bloccare la Troika allo stesso modo in cui la sinistra tedesca ha impedito alla Merkel e ai sistemi di potere che rappresenta di attuare in Germania le stesse politiche volte alla macelleria sociale che sono state, viceversa, imposte alla Grecia. Serve un fronte deciso di opposizione alle politiche dell’austerity imposte dal capitale e dalle logiche neoliberiste. Serve un impegno fermo e costante per promuovere il welfare, smantellando le concezioni neoliberiste alla base dei trattati di Maastricht e di Lisbona.  Dovrà essere, inoltre, rimodulato l’impegno della Banca Centrale, che deve smettere di prestare denaro ai privati che poi lo usano per strangolare con tassi sa strozzini gli Stati, ma deve prestarlo a tassi minimali agli Stati stessi, i quali, con questo vantaggio, potranno immettere del denaro nell’economia dei territori, tramite opere pubbliche di riqualificazione come la messa in sicurezza e la rivalutazione del patrimonio-storico artistico e di quello agricolo ed artigianale.

Che percentuali pensate di raggiungere in Italia, e in Sicilia?

“Ritengo che ci siano le condizioni per superare l’incostituzionale sbarramento del 4%. Una soglia antidemocratica, che sono sicuro, la Corte Costituzionale, entro un paio di mesi, boccerà proclamandone la palese illegittimità. La Lista sta facendo, comunque, un ottimo lavoro, aiutata dall’impegno e dall’entusiasmo di tanti ragazze e ragazze che ogni giorno battono il territorio per far conoscere ai cittadini il progetto di un’altra Europa, non astratto o utopico, ma reale e possibile. Nonostante l’invisibilità che i grandi gruppi editoriali radiotelevisivi e della carta stampata ci impongono, la lista e Alexis Tsipras sono sempre più conosciuti e crescono nel consenso della popolazione. Anche in Sicilia si sta facendo un grande lavoro in queste settimane, dunque mi aspetto un risultato in linea con la tendenza nazionale. In Sicilia, inoltre, i temi cari alla lista come quelli della lotta alla mafia, dei diritti dei migranti e delle politiche d’immigrazione e dell’opposizione agli effetti devastanti della militarizzazione del territorio, trovano un terreno quanto mai fertile ed attuale”.

C’è chi dice che il vostro programma è molto simile a quello del M5s. Cosa c’è di vero?

“Indubbiamente abbiamo delle tematiche su cui ci ritroviamo, per così dire, su un terreno comune, come l’opposizione alla Troika e alle politiche neoliberiste che ispirano la banca centrale. Abbiamo, però, delle grandi differenze su altri fronti. La più evidente è il giudizio sulla moneta unica, i 5 Stelle predicano di uscire dall’euro, ma a noi la soluzione sembra simile a quella dei luddisti che rompevano le macchine a bastonate in piena rivoluzione industriale. Il processo storico dell’Unione Europea è stato avviato ed è impensabile fare marcia indietro come se nulla fosse. Noi pensiamo che l’Europa vada cambiata, fatta funzionare per quello che doveva essere: un unione fraterna di popoli ispirati al dialogo e al mutuo soccorso. L’opzione dell’autarchia, oltre a riportare alla memoria lessici passati e oltremodo sgradevoli alle nostre orecchie, non ci va bene perché implica la chiusura e noi non vogliamo frontiere, vogliamo rimanere aperti al mondo, unirci sempre di più, ma non per soddisfare le brame di capitali delle lobby neoliberiste, ma per costruire un continente di pace in cui le persone vengano rispettate, dal Mediterraneo al Baltico, e per mediare i conflitti delle altre aree del globo, in nome dei diritti e della pace, sia sociale che tra gli Stati. Un’altra differenza fondamentale è quella del modo in cui affrontiamo il tema delle migrazioni. La posizione della lista è chiara: siamo per la libertà di movimento di tutte e tutti, per aprire corridoi umanitari e abolire la direttiva Dublino. Per noi tutte le persone, sia cittadini che non, hanno pieni diritti. Da parte del Movimento 5 Stelle non c’è la stessa chiarezza. Le politiche che propongono o sono confuse o sono xenofobe, come ci suggeriscono i casi avvenuti in alcune zone della Sicilia. In ultimo, penso sia giusto far notare che nella geografia del parlamento europeo noi sappiamo dove collocarci, ovvero nel grande gruppo della sinistra europea, i 5 stelle, invece, dove andranno a sedersi? Alcuni esponenti del Movimento hanno dichiarato a proposito che lo decideranno dopo le elezioni, ma su quali basi? E chi deciderà dopo?

Lei in Sicilia è molto conosciuto per le sue battaglie contro il Muos. A che punto siamo?
“Da quando sono tornato dal Sud America, dove facevo cooperazione internazionale, ho affiancato i movimenti territoriali nati in Sicilia per opporsi all’istallazione dell’ultimo terminale terrestre del grande sistema di telecomunicazioni mobile degli USA. Uno strumento di controllo e di morte che fungerà da arma spaventosa per le guerre automatizzate da scatenare nei prossimi decenni. Dopo grandi manifestazioni che hanno visto, tra l’altro, l’invasione pacifica della base militare americana il 9 Agosto scorso, è andata avanti anche la battaglia legale. Al giorno d’oggi, il tribuale amministrativo, che aveva deciso di non decidere sulla legittimità delle autorizzazioni, ha affidato di nuovo al Professore D’Amore la valutazione d’impatto ambientale. D’Amore aveva già rilevato,nella sua precedente analisi, la dannosità del progetto, per cui siamo convinti che in autunno avremo la bocciatura da parte del Tar. Intanto continuano le audizioni alla Commissione parlamentare sulla spinta delle mozioni richieste dai comitati No Muos e dagli ambientalisti. Le difficoltà, la repressione, e la sensazione di avere a che fare con un muro di gomma hanno provato le energie del Movimento, siamo in una fase innegabile di stanchezza, ma ritengo ci siano tutte le condizioni per ricominciare la lotta.

Cosa può fare l’Europa?
“Propriamente sul Muos, l’UE non può fare nulla, essendo un progetto Usa siglato con il governo Italiano. Su alcune questioni, però, l’UE può e deve intervenire. La prima cosa che può fare e regolamentare centralmente le norme sul magnetismo, attualmente affidate all’arbitrio dei vari paesi comunitari, imponendo a tutti le stesse regole e prendendo a modello quelle più rigide, ovvero le direttive redatte dagli scienziati più attenti a queste problematiche e non al soldo delle lobby della telefonia mobile. Poi l’UE dovrebbe far proprio l’appello della Commissione Diritti Umani delle Nazioni Unite che lo scorso anno ha creato la moratoria per la regolamentazione degli aerei senza pilota, i cosiddetti droni. L’UE invece è all’avanguardia su queste ricerche, e i droni vengono applicati anche nelle politiche securitarie contro i migranti. L’UE dovrebbe rispettare le convenzioni internazionali circa la messa al bando di uso di armi che hanno impatti devastanti, ma nei fatti non l’ha mai fatto. Tra questa tipologia di armi messe in mora ci sono quelle che minacciano la modifica e il controllo del clima, studi affermati dimostrano che il Muos rientra in questa tipologia (vedi VI capitolo del mio ultimo libro: “IL Muostro di Niscemi. Per le guerre globali del XXI secolo) In generale l’Unione Europea sta assumendo sempre di più un ruolo , nelle politiche geostrategiche, di soggetto appiattito sulle decisioni del Pentagono e della Nato, perdendo autonomia e rinunciando al ruolo di dialogo e di mediazione che doveva esserle proprio.

Cosa pensa del Governo Crocetta?
“Vedo nel Governo crocetta una totale continuità con la gestione della cosa pubblica di Cuffaro e di Lombardo;  anche questo governo è allo stesso modo funzionale ai poteri forti.

E di Renzi?

“E’ la peggiore espressione del neoliberismo, frutto della deriva culturale provocata da vent’anni di beerlusconismo. Renzi è proprio questo: un neoliberista in salsa berlusconiana”.

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