Rapporto di Save the Children: la Sicilia ‘Prima in classifica’ per dispersione scolastica…

ESISTE UNA QUESTIONE MERIDIONALE ANCHE PER LA SCUOLA. SOPRATTUTTO PER I BAMBINI. SIN DALL’ASILO COMINCIANO A CAPIRE CHE COSA SIGNIFICA ESSERE NATI NEL MEZZOGIORNO D’ITALIA. LE REGIONI PI’ PENALIZZATE, NEANCHE A DIRLO, SONO CAMPANIA, CALABRIA, PUGLIA E, NATURALMENTE, LA NOSTRA ISOLA

di Viviana Di Lorenzo

Save the Children ha lanciato l’allarme povertà educativa per alcuni bambini italiani, soprattutto quelli che vivono nel Sud Italia. La regione maggiormente colpita da tale povertà è la Campania seguita da Calabria, Puglia e Sicilia.

Per “povertà educativa” si intende “l’inadeguata e scarsa offerta di servizi e opportunità educative e formative per bambini e adolescenti”. Come è evidente, le zone d’Italia colpite da tale fenomeno sono le regioni più povere anche dal punto di vista economico, in cui mancano strutture educative adeguate e in cui il tasso di dispersione scolastica raggiunge delle percentuali notevoli.

Lo studio portato avanti da Save the children ha focalizzato l’attenzione sullo scarso numero di asili nido presenti al Sud. La mancanza di tali strutture è evidente in Campania, dove solo 2,8 bambini su 100, di età compresa dagli 0 ai 2 anni, frequentano e sono presi in carico dagli asili. Il numero è destinato a scendere in Calabria, con il 2,5 per cento, ma risulta notevolmente preoccupante anche in Puglia e in Sicilia.

Il numero di istituti scolastici con le mense è basso in Campania, circa il 49% a differenza della Lombardia dove la percentuale è pari al 73%. Stessa sorte per il collegamento internet delle scuole e per la dispersione scolastica.

Su questo fronte – la dispersione scolastica – le regioni più colpite sono la Sicilia con il 25,8% e la Sardegna con il 24,7%. Questo fenomeno risulta presente anche in Valle d’Aosta, con un tasso pari al 19,1%.

La regione più ricca, dal punto di vista educativo, è il Friuli Venezia Giulia, dove non solo vi sono più servizi a favore dell’educazione, ma sono tantissimi i bambini che leggono libri e che fanno sport; inoltre gli edifici scolastici sono in ottime condizioni, a differenza delle regioni del sud, in cui spesso gli istituti sono decisamente inadeguati, se non fatiscenti.

Sebbene le regioni del Nord del nostro Paese siano quelle più ricche di servizi, non raggiungono comunque i livelli europei. A conti fatti, lo studio, denominato “La lampada di Aladino”, evidenzia una totale inadeguatezza dell’istruzione e degli istituti scolastici italiani rispetto al resto d’Europa.

In generale, lo studio focalizza l’attenzione sulle disomogenee possibilità, che hanno i bambini, di crescere sostenuti e stimolati da un sistema scolastico che non fornisce in ugual modo ai giovani del nostro Paese lo stesso tipo di supporto. Inoltre il problema della dispersione scolastica è molto grave ed inaccettabile, se ci paragoniamo con gli altri Paesi europei, in cui i bambini sono seguiti e accompagnati nella crescita da servizi efficienti, che sostengono i genitori nelle spese scolastiche e danno ai bambini una formazione innovativa e creativa, supportata da strumenti, che poche scuole italiane forniscono ai loro studenti.

L’indagine di Save the Children è stata resa nota in concomitanza con la campagna “Illuminiamo il Futuro”, che prevede “Tre settimane di sensibilizzazione e raccolta fondi fino al 1° giugno e l’avvio di un intervento programmatico sul territorio con l’apertura in cinque città (Palermo, Catania, Gioiosa Ionica, Bari, Genova) dei primi Punti Luce”. In questi centri i bambini e i giovani potranno studiare, giocare, fare sport e attività creative e culturali.

Dunque resta la speranza che tali interventi possano favorire ed accrescere l’educazione scolastica del Mezzogiorno, per eliminare una volta per tutte, il divario esistente tra le diverse regioni italiane e permettere a tutti i giovani di avere gli strumenti giusti e necessari affinché possano maturare le potenzialità e le loro attitudini.

(Foto di prima pagina tratta da comunicareilsociale.com)

 


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