Domani a Catania seconda tappa di “Master Foodie 2014 – Sicilia”

SEMPRE PIU’ VICINO IL SECONDO APPUNTAMENTO DELLA PRIMA EDIZIONE DI UN COOKING SHOW CHE SI CELEBRERA’ IL 12 MAGGIO NELLA SPLENDIDA CORNICE DEL RISTORANTE MINA’, ALLA VECCHIA DOGANA DELLA CITTA’ ETNEA

Dopo il successo dell’evento inaugurale, celebrato a Palermo nella bellissima cornice del Castello a Mare, Catania si prepara ad accogliere la seconda tappa di “Master Foodie 2014 – Sicilia”, cooking show rivolto ai food bloggers siciliani, esperti in preparazioni culinarie di alto livello. Una manifestazione, la cui caratteristica, oltre quella di dare il giusto merito e risalto a questi speciali “internauti” amanti della buona cucina, è di toccare tutta la Sicilia, per parlare e proporre la cultura del cibo rigorosamente siciliano attraverso una formula collaudata e ricercata.

Culla dell’appuntamento etneo sarà Ristorante Minà, interno alla Vecchia Dogana di Catania, dove lunedì prossimo si celebrerà un evento che sta puntando veramente in alto. Dopo una puntata in ogni provincia siciliana, infatti, la finalissima vedrà scontrarsi in una battaglia “all’ultimo mestolo” 9 food bloggers, ognuno espressione di una realtà territoriale, tenendosi il tutto durante una serata di Gran Galà, la cui sede e location sarà annunciata a breve. Chi saprà dimostrare di possedere tutte le qualità e caratteristiche richieste dalla manifestazione, si porterà a casa il titolo di primo “Master Foodie 2014 – Sicilia”.

Rispetto al parterre della serata catanese, a presiedere le giurie tecnica e critica, saranno rispettivamente lo chef Peppe Giuffrè e la giornalista enogastronomica Alessandra Verzera, direttore della rivista online “Sceltedigusto.it”, che ha pensato e sta promuovendo la manifestazione. Sarà nuovamente presente, questa volta non come padrone di casa ma nella giuria tecnica, lo chef Natale Giunta, accanto al quale siederanno: lo chef Gigi Mangia; Domenico Privitera, vicepresidente della Federazione Cuochi Etnei di Catania; Giuseppe Ignoto, Bailli del Bailliage Catania de “La Chaine des Rôtisseurs”; Vittorio Cardaci, delegato Fisar Catania; Luciano Graziano, GMR Amira Catania.

Della giuria critica, che dovrà parimenti votare i piatti delle food bloggers, faranno parte: Daniele Sgroi, Gambero Rosso; Concetto Mannisi, segretario dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia; Rosetta Cartella, Accademia Italiana della Cucina; il PR Fulvio Pastorella e, per dare un ulteriore tocco fashion all’evento, ma anche per parlare di eccellenze siciliane, la stilista Marella Ferrera.

Emozionate, dicevamo, a tratti in ansia. Così si apprestano ad affrontare la prova catanese della prima edizione di “Master Foodie Sicilia” le cinque food bloggers (Alessandra Adorno, Elena Benfante, Terry Caruana, Francesca Merlino e Pinella Scafile) che il 12 maggio spegneranno il computer, riporranno pentole e coltelli e si presenteranno al Ristorante MINA’, sottoponendo i loro piatti al vaglio delle giurie tecnica e critica della manifestazione, per attendere con ansia i voti dei giurati che, insieme a quelli della giuria popolare, dovranno decretare il “Master Foodie Catania”.

«E’ bello vedere che Catania ha accolto con entusiasmo e grande partecipazione l’arrivo della nostra brigata – afferma la giornalista enogastronomica, Alessandra Verzera – dimostrandosi ancora una volta città allegra, che ama il divertimento e le novità. Grazie anche al mio vice, Giuliana Avila di Stefano, che è un’etnea doc nonché esperta di pubbliche relazioni, si è creata una rete di comunicazioni e un interesse davvero enorme intorno alla kermesse. La risposta che abbiamo ricevuto, sia dagli enti locali che dalle aziende, è stata quella delle grandi occasioni e la location prescelta, il Ristorante Minà alla Vecchia Dogana, è un luogo contemporaneo ed estremamente raffinato: la degna cornice per un evento, che diventa di tappa in tappa sempre più atteso e sempre più glamour e che culminerà, questo posso dirlo già da adesso, con un Gran Gala di finalissima che rimarrà impresso nella memoria di molti per molto tempo. Anche nel caso di Catania, come già successo a Palermo in casa di Natale Giunta, le concorrenti hanno già fatto ” squadra”, ben lungi dal definirsi rivali; e questa atmosfera gioiosa di grande eccitazione che vede nascere anche nuove amicizie e nuovi sodalizi, fa si che, al di la del concorso enogastronomico, vi sia la festa, un momento associativo di ottima qualità in cui, oltre a gustare buon cibo in un’atmosfera incantata, nascono spunti per il sano divertimento. Credo che sia questa caratteristica a rendere “Master Foodie” un po’ speciale rispetto ad altri eventi, forse più “tecnici” ma sicuramente meno divertenti. Ringrazio sin d’ora la città di Catania e i catanesi per l’accoglienza che ci riserveranno e per l’entusiasmo con cui si apprestano a ricevere e a incoronare il primo Master Foodie Catania».

Inevitabilmente emozionate le 5 food bloggers che lunedì prossimo si dovranno cimentare ai fornelli. Da settimane, infatti, provano e riprovano nelle loro cucine per dimostrare prima di tutto a loro stesse di avere la capacità di affrontare questa grande prova.

«Ci sono momenti in cui leggo gli articoli usciti sino a ora – spiega la Adorno, che proporrà degli arancinetti allo zafferano alla Brontese con pomodorini ripieni – e mi viene l’ansia. Poi, però, decido di non pensarci e mi convinco che andrà tutto bene. Perché lo so che andrà tutto bene. Non ho mai partecipato a un’iniziativa di così alto spessore, ma credo che ci voglia solamente sangue freddo. Anche perché è un’ottima occasione per promuovere il nostro territorio e la gastronomia locale. E poi, sarà bello incontrarci e “scontrarci” tra “colleghe”, che conosco quasi tutte perché da anni scrivo ricette tipiche. Ritengo che sarà una vera festa. Per smorzare la tensione, poi, m’impongo di pensare che dovrò cucinare e non parlare».

Dimenticano, o forse non sanno ancora, che, all’uscita dalla cucina dei rispettivi piatti, ogni food blogger avrà la possibilità di illustrare ai giurati la propria pietanza, spiegando gli ingredienti utilizzati e il miglior modo per gustarla.

«Questo è vero – aggiunge Elena Benfante, in gara con un burger di mare in salsa di mandorle di Avola e agrumi di Sicilia – ma sarò tranquilla perché, come ho detto a mio marito, per una volta non avrò i bambini attorno mentre preparo. Sarà, quindi, una situazione per me molto meno caotica. Io già volevo partecipare a Palermo, ma non ce l’ho fatta con i tempi, quindi non mi è sembrato vero quando mi hanno presa. Non sono proprio alla prima esperienza pubblica perché ho partecipato alla presentazione di “Born in Sicily” con Natale Giunta e a qualche altro evento, ma più come rappresentante dei food bloggers che in prima persona ai fornelli».

E’ originaria di Malta, ma vive da anni a Catania dove si è trasferita per amore, Terry Caruana, alla quale la timidezza fa centellinare le parole. Come fossero ingredienti, con i quali impreziosire e rendere ancora più speciali i propri manicaretti. La giuria dovrà votare il suo cannolo scomposto con cialda glassata al cioccolato.

«Ho deciso di partecipare incoraggiata dagli amici. Loro dicono perché cucino bene e credono che sia in grado di affrontare una prova del genere. La verità è, però, che ho presentato la mia candidatura, con la certezza che non mi avrebbero presa. Come capita sempre, invece, mi hanno scelta e ora dovrò dare tutto il meglio di me stessa. Sono, però, pronta».

A riprovare l’esperienza è Francesca Merlino, tra le cinque food bloggers che a Palermo hanno partecipato all’evento inaugurale di “Master Foodie Sicilia”, divertendosi un mondo. Ci riprova con una tagliata di tonno al patè di olive verdi e capperi.

«E’ vero, sono di nuovo qui sia perché a Palermo ho passato una serata veramente unica, sia perché Alessandra Adorno e Terry Caruana sono mie amiche e con loro condivido la passione per la cucina. Siamo, tra le altre cose anche socie in affari, nutrendo tutte e tre il sogno di aprire un ristorante. Quando loro si sono iscritte, ho voluto riprovare, anche se non pensavo che mi avrebbero nuovamente presa. Ovviamente, sono meno emozionata perché so cosa mi aspetta, ma un pizzico di panico c’è sempre. E’, infatti, una prova e non si sa mai cosa può accadere».

L’amore per la cucina, ma soprattutto per i prodotti della sua isola, spinge da sempre Pinella Scafile a ricercare il meglio di quello che offre, dal punto di vista enogastronomico, la nostra bella Sicilia. E i suoi cannelloni con ripieno di macco di fave, gamberi e pomodorino di Pachino candito vogliono esserne la dimostrazione molto concreta.

«Mi è sempre piaciuto provare prodotti di tutte le regioni ma, facendo un confronto con quanto propone la nostra terra, da tempo mi accorgo che troppo spesso rendiamo merito a ciò che viene da fuori. Credo sia giunto il momento di dimostrare tutto il nostro orgoglio per le eccellenze siciliane. Purtroppo da noi si organizzano contest, ma quasi sempre privatamente. Quando ho saputo di questo, mi sono fiondata immediatamente perché ho capito che era tutta un’altra cosa. Non posso nascondere di essere emozionata perché, come tutte le altre, sono abituata a sperimentare nella mia cucina, in un ambito molto più intimo. Sarà, però, una bellissima esperienza».

Cinque, dunque, le portate che, come successo alla commissione che li ha scelti, fanno da un po’ venire l’acquolina in bocca. E se l’emozione, è proprio il caso di dirlo, “si taglia con il coltello”, a tranquillizzarle giunge colei che ha pensato e sta rendendo “Master Foodie 2014 – Sicilia” una realtà.

Non ci sono, poi, dubbi che, alla fine di questa esperienza, le food bloggers ringrazieranno se stesse per avere deciso di partecipare a un evento caratterizzato per la qualità non solo professionale, ma soprattutto umana di tutti. Che, tra le altre cose, ha fatto decidere a molti di esserci, nonostante i tanti impegni della propria professione.

«Sono veramente felice di partecipare, innanzitutto perché adoro la cucina – commenta Marella Ferrera, le cui creazioni di moda sono la perfetta fusione di gusto, tradizione e innovazione -, così come del resto la amano tutti coloro i quali notano e apprezzano la bellezza. L’esperienza del gusto è per me imprescindibile, fa parte della mia personalità ma anche della mia professione, e condividere un percorso di eccellenza come quello proposto in una tale occasione è fondamentale. Tra le altre cose, ho già collaborato con chef che stimo molto, come Carmelo Chiaramonte, Pietro D’Agostino o Ciccio Sultano, per dimostrare che la moda e il cibo possono andare molto bene insieme. Un percorso sensoriale, che ci porterà all’Expo 2015 con immagini che propongono il concetto già più volte espresso, ossia “abiti da gustare, piatti da indossare”, avvicinando in tal modo ancora di più due mondi che hanno tanto in comune».

Il fatto, poi, di essere alla Vecchia Dogana, conferma la volontà di fare rete, diventando un tassello di un percorso che sta puntando alla riqualificazione di questo spazio, che potrebbe riprendere il volo grazie all’intervento di Oscar Farinetti, presidente di Eataly, il primo supermercato al mondo dedicato all’acquisto, alla degustazione e alla vendita di soli cibi di alta qualità, sbarcando anche a Catania.

«Come recita un nostro spot – annuncia Angelo Cutrone, presidente della Consorzio “Vecchia Dogana” – stiamo ripartendo da zero rifacendoci il look, cercando di riqualificare le attività che sono all’interno della nostra realtà. Un’iniziativa del genere rientra perfettamente in questa politica di crescita e di apertura, dando spazio e merito alla ristorazione d’eccellenza».

Concetto che trova pienamente d’accordo Elio Coniglione, il titolare del Ristorante MINA’, interno alla Vecchia Dogana, dove si svolgerà l’evento del 12 maggio.

«Questo è un posto magico, che può dare tanto non solo alla città di Catania. Il fatto di ospitare un’iniziativa come questa non fa che renderlo ancora più speciale, dimostrando che la qualità esiste dappertutto. Siamo onorati di ospitare “Master Foodie”, anche perché crediamo nelle sinergie e nelle enormi possibilità che possono giungere da ogni dove. Siamo pronti a “varare” questa seconda tappa di una manifestazione che può e deve arrivare lontano».

Parlando di sinergie, ci si deve riferire anche a organizzazioni di categoria che della forza messa in comune fanno il loro cavalo di battaglia.

«La nostra è una confraternita dove si entra ancora con il giuramento della spada – illustra Giuseppe Ignoto, Bailli del Bailliage Catania de “La Chaine des Rôtisseurs” -. Siamo l’unica realtà al mondo che vede incontrarsi due categorie: i professionali e gli amatori. Per cui, abbiamo cuochi, sommelier, ristoratori e giornalisti, poi persone che si occupano semplicemente di buona cucina, di buon vino e di semplice gastronomia. Manifestazioni come questa, se organizzate bene, avvicinano il pubblico al nostro mondo. A Catania siamo 25: sembrano pochi, ma la nostra politica è quella della selezione. Infatti, quando si fa domanda per entrare a fare parte della nostra organizzazione, si deve attendere l’approvazione del Bailli locale, di quello regionale e dell’altro nazionale. Per noi è fondamentale».

Presente, tra i giurati anche il delegato Fisar di Catania, prima storica associazione di somelleria catanese, con a capo uno chef come Nino Statella.

«Da venti anni teniamo corsi per sommelier – si inserisce Vittorio Cardaci – ma non solo. Io, poi, per due mandati ho ricoperto anche la carica di presidente nazionale. Normalmente ogni anno abbiamo circa 200 soci attivi, praticamente la delegazione più numerosa. Ci possiamo vantare di avere avuto e di avere docenti per ogni argomento. Non dovrei dirlo io, inoltre, ma ci distinguiamo per l’alta qualità dei prodotti che utilizziamo durante le degustazioni, nei nostri corsi, sottolineando il fatto che i vini noi li compriamo e non ce li facciamo regalare da nessun produttore. Una scelta ben precisa, che ci consente di essere super partes. Per esempio, da tanti anni diamo assistenza tecnico logistica alla Guida dei Vini dell’Espresso, organizzando eventi di un certo tipo dove diamo la possibilità, a chi partecipa, di degustare centinaia di bottiglie anche di produttori non fortemente conosciuti, non blasonati. Cerchiamo di rimanere lontani da tutte le logiche commerciali e di mercato che inficiano il settore. A “Master Foodie” abbiamo deciso di partecipare perché è una di quelle attività che parlano di eccellenza siciliana».

Se, poi, parliamo di ristorazione, l’Amira è una realtà che svolge un altro ruolo di primo piano all’interno di questo mondo, essendo una delle più importanti organizzazioni di Maître Italiani, Ristoranti e Alberghi che guardano in modo particolare ai giovani e alla loro energia.

«Si diventa Grandi Maestri della Ristorazione solo per meriti particolari – chiarisce Luciano Graziano, Gran Maestro della Ristorazione e Fiduciario AMIRA Catania – per quel talento personale che eccelle in particolari dimostrazioni, ma anche per l’esperienza fatta sul campo. E’ un lavoro impegnativo che deve guardare a tanti aspetti. Nella nostra provincia siamo circa 80 soci, un buon numero rispetto al resto dell’Italia. Operiamo da due anni con le scuole di ristorazione, dando modo ai ragazzi di uscire e andare a lavorare prima possibile. La formazione si mette a frutto solo quando ci si prova sul campo. Sentita la nostra partecipazione a “Master Foodie” perché crediamo nel valore della sinergia».

E che “Master Foodie” sia una manifestazione che guarda a tutti, scambiando saperi e “sapori” nessuno lo può mettere in dubbio.

«E’ un’ottima ulteriore occasione per incontrarsi e scambiarsi conoscenze – tiene a dire Rosetta Cartella, dell’Accademia Italiana della Cucina – consapevoli dell’importanza del buon cibo e di quello che vuol dire per la crescita sana di una comunità. Io sono una dirigente scolastica e so bene quant’è difficile parlare del cibo che ci nutre bene ai bambini. Grazie, però, a un’esperienza in atto con la Coldiretti, stiamo facendo un percorso che punta in questa direzione».

Ora sta alle concorrenti in gara predisporsi al meglio per divertirsi, ma anche per vincere, conquistando uno dei premi in palio, consegnati da Fulvio Pastorella, esperto di movida siciliana. Oltre a quello per la prima food blogger della serata, infatti, ce ne sarà uno speciale che Andrea Piovesan, l’editore di “Sceltedigusto.it”, assegnerà al miglior menu: praticamente quello che, quando si sono candidate, le food bloggers hanno mandato completo (dall’antipasto al dolce) per essere poi selezionate insieme a uno dei piatti proposti. Grazie alla partecipazione di numerosi sponsor, ci saranno numerosi sorteggi pure per il pubblico (ingressi in palestra o alla Spa, borse e accessori, utensili da cucina, prodotti enogastronomici locali, come anche un weekend in un B&B con piscina), che in tal modo non tornerà a casa a bocca asciutta. In tutti i sensi.

A rendere ancora più speciale la serata sarà la conduzione del giornalista Antonio Iacona, mentre a curare la direzione artistica sarà Ciccio Vitale, del Gold Cafè di Palermo. Curerà, infine, il montaggio e la post produzione Vincenzo Leone.

Molto ci sarebbe ancora da dire, ma parecchie cose avverranno proprio durante la serata del 12 maggio quando, una volta dato il via alle danze, qualunque cosa sarà possibile. Anche perché, così come accaduto nel capoluogo siciliano, la magia di un evento alla cui base sta l’amore per la buona cucina e per lo stare a tavola in buona compagnia può creare atmosfere inaspettate per chiunque, anche per un’organizzazione come questa che sta attenta al minimo particolare.

“Master Foodie” è pensato e organizzato dal giornale di enogastronomia “Sceltedigusto.it” in collaborazione con l’associazione culturale “Papille di Bacco”. L’evento catanese si svolge in sinergia con il Ristorante “Minà “ di Emanuele Coniglione e gode del patrocinio del Comune di Catania, dell’Associazione Italiana Food Bloggers e della Fidapa.

 


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