Beppe Grillo a Palermo: bordate alla mafia e al Fiscal Compact. Ma anche il via al microcredito in Sicilia

SUL PALCO DI PIAZZA POLITEAMA, IERI SERA, ASSIEME AI PARLAMENTARI E AI CANDIDATI ALLE ELEZIONI EUROPEE, SALVATORE BORSELLINO, IL FRATELLO DI PAOLO, VENUTO PER DIFENDERE IL POOL ANTIMAFIA E NINO DI MATTEO DAGLI ATTACCHI DEL SOLITO STATO ‘BRIGANTE’

Un bagno di folla per il comizio di Beppe Grillo ieri sera a Palermo, in una piazza – piazza Politeama – gremita. Una serata spumeggiante, allegra. Con una buona notizia: il via libera ai prestiti per le imprese siciliana. Poi bordate a destra e a manca: a Renzi, ai politici che non riescono a fare qualcosa senza tornaconto personale, all’Europa del Fiscal Compact che sta distruggendo l’Italia, a chi fa finta di non sapere che la mafia oggi è cambiata e va dove ci sono i soldi.

Proprio sulla mafia, anzi, sul difficile fronte dell’antimafia il palco del Movimento 5 Stelle ha ospitato ieri sera il fratello del giudice Paolo Borsellino, ovvero Salvatore Borsellino, intervenuto per difendere il pool antimafia della Procura della Repubblica di Palermo smantellato, proprio come ai tempi di Giovanni Falcone, dal solito Stato italiano ‘brigante’. Lasciando solo il pubblico ministero che sta reggendo l’accusa nel processo sulla trattativa tra Stato e mafia, Nino Di Matteo.

Mentre tutti gli atri Partiti politici – PD in testa – tacciono davanti all’attacco della politica ai magistrati in prima fila contro i mafiosi, i grillini prendono pubblicamente le difese del pool antimafia e di Di Matteo. E chiedono le dimissioni del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

Passano gli anni, ma il vecchio sistema politico consociativo del nostro Paese non cambia mai. Al contrario, si ripropone secondo i “Corsi e ricorsi” di vichiana memoria: ieri con i veleni e i silenzi per isolare Giovanni Falcone (con i giudici dell’allora Csm che massacrarono Falcone gratificati dal vecchio Pci con candidature al Parlamento); oggi con i silenzi degli eredi del Pci – i dirigenti del PD – forse per codardìa politica, o forse per proteggere ‘qualcuno’.

Dal palco grillino di ieri sera non sono mancate altre bordate. Ma anche un’incitazione ad andare a votare. “Perché non andare a votare – ha detto Grillo – significa fare il gioco della vecchia politica. Perché se prendiamo un solo voto in più del PD per loro è finita. Andremo davanti al Quirinale dal vecchietto per dirgli di andare a Cesano Boscone con lo psiconano per tirarsi su di morale reciprocamente”.

Chiari i riferimenti a Napolitano e a Berlusconi che Grillo vuole mandare definitivamente in pensione.

Poi gli affondi sui fatti politici e amministrativi locali. Cominciando da Mondello, la spiaggia dei palermitani da sempre privatizzata. Una battaglia che i grillini (in testa il parlamentare nazionale Riccardo Nuti) stanno combattendo per renderla liberamente fruibile a tutti i cittadini (nella speranza che i palermitani non trattino la spiaggia di Mondello come trattano il parco della Favorita il giorno di ‘Pasquetta’…).

Bordate e polemiche. Ma anche una bella notizia: il via al microcredito per le imprese siciliane. Dalla prossima settimana sarà possibile inviare le prime domande per l’accesso ai prestiti. Resi fruibili dal fondo creato dai deputati grillini di Sala d’Ercole con la restituzione di gran parte dei loro stipendi.

Saranno finanziamenti molto appetibili, considerati i tassi bassi (‘1,5 per cento). E considerato, soprattutto, che per l’accesso al credito non ci sarà bisogno di alcuna garanzia da parte delle imprese.

Il via libera al microcredito, finora messo in naftalina dall’ostruzionismo della Regione “che – ha detto il deputato Giorgio Ciaccio – ci ha rimpallato per tantissimo tempo tra assessorato e Cga, in attesa dell’approvazione del regolamento”. Una vera e propria melina che ha portato i deputati del Movimento a bypassarre Regione ed Ars e a sbracciarsi per fare tutto da soli.

I soldi, se non abbiamo capito male, dovrebbero essere quelli del fondo Jeremy. Bloccati da una politica siciliana ottusa. E da un Governo regionale di incapaci. A garantire i prestiti con il fondo Jeremy saranno i soldi delle indennità parlamentari che i deputati di Sala d’Ercole del Movimento 5 Stelle restituiscono ogni mese.

“La garanzia – hanno detto ieri sera i deputati – sono i nostri soldi, il fondo creato con la restituzione dei nostri stipendi che interverrà in caso di insolvenza da parte dei debitori”.

Il microcredito per le imprese siciliane, ha spiegato l’ex capogruppo all’Ars, Giancarlo Cancelleri, parte grazie a un accordo con Banca Etica e con Impact hub Sicilia, gli istituti che erogheranno i fondi e selezioneranno le domande di credito.

I prestiti saranno a disposizione di imprese, anche individuali, che abbiano sede legale in Sicilia e che abbiano in cantiere nuovi progetti o anche semplici acquisti di attrezzature. L’importante che siano finanziamenti eticamente compatibili. Saranno bocciate, ad esempio, richieste di prestiti per slot machines o per incentivazioni al gioco di azzardo.

Le somme che saranno messe a disposizione delle imprese vanno da un minimo di 5.000 euro ad un massimo di 25.000 euro. Tutti i dettagli dell’operazione saranno resi noti giovedì mattina nel corso di una conferenza stampa all’Ars.

Nella serata c’è stato spazio pure per sette degli otto candidati Cinquestelle alle europee per la circoscrizione insulare (Ignazio Corrao, Paola Sobrio, Maria Cristina Saija, Simona Suriano, Antonio Zanotto, Antonella Di Prima, e Nicola Marini) e per i candidati Sindaci in alcuni Comuni della Sicilia.

In mezzo il pirotecnico intervento di Grillo che, davanti ad una piazza gremita, ha toccato tantissimi argomenti, dai 7 punti che il Movimento porterà in Europa (a partire dall’abolizione del Fiscal Compact), allo scandalo Monte Paschi di Siena, per arrivare alle bordate contro Berlusconi, Renzi e la Boldrini “che se calendarizzerà il voto sulla richiesta d’arresto per Francantonio Genovese dopo le elezioni sarà per sfruttare i suoi 20 mila voti”.

 

 


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