Eseguito all’UOC di Cardiologia dell’ospedale Gravina di Caltagirone (in provincia di Catania) un intervento salvavita di alta specialità su un paziente di 77 anni, affetto da un raro aneurisma coronarico. L’intervento è stato effettuato dal direttore dell’unità operativa, Daniele Giannotta. L’aneurisma coronarico è una patologia piuttosto rara, che si può riscontrare in una percentuale che […]
Caltagirone, intervento salvavita su un paziente con raro aneurisma coronarico
Eseguito all’UOC di Cardiologia dell’ospedale Gravina di Caltagirone (in provincia di Catania) un intervento salvavita di alta specialità su un paziente di 77 anni, affetto da un raro aneurisma coronarico. L’intervento è stato effettuato dal direttore dell’unità operativa, Daniele Giannotta. L’aneurisma coronarico è una patologia piuttosto rara, che si può riscontrare in una percentuale che va dallo 0,5% al 4,9% dei pazienti sottoposti a coronarografia.
«La cardiologia interventistica calatina si conferma una delle eccellenze della nostra azienda – afferma il commissario straordinario dell’Asp di Catania, Maurizio Lanza -. In questi anni abbiamo puntato sul suo potenziamento, e i risultati in termini di qualità della risposta sanitaria ci danno ragione. La criticità di specialisti rimane un problema che, grazie all’intervento dell’assessore regionale alla Salute Giovanna Volo, trova adesso una risposta in una cornice di sinergie costruite con le aziende ospedaliere catanesi».
Apprezzamento per l’operato dei medici è espresso anche dal direttore sanitario dell’Asp di Catania, Antonino Rapisarda. «È una conferma della professionalità e dell’abnegazione del personale – afferma -, ma anche della centralità e della necessità di questo servizio nella rete territoriale. Il valore aggiunto di tutto questo è rappresentato dalla capacità di fare squadra fra i reparti dell’ospedale, in questo caso Cardiologia e Radiologia».
L’aneurisma coronarico è definito come una dilatazione coronarica superiore di 1,5 volte il diametro maggiore del segmento coronarico adiacente. Se nella stragrande maggioranza delle lesioni coronariche su base aterosclerotica si accertano restringimenti nei vasi sanguigni che ostacolano il flusso ematico fino all’infarto, nell’aneurisma coronarico si assiste, invece, proprio a una dilatazione. «L’aneurisma coinvolgeva due vasi – spiega Giannotta -. Questo ha rappresentato la difficoltà principale dell’intervento, insieme all’alterata anomalia patologica. Siamo intervenuti impiantando degli stent con una camicia simile alla muta dei sub, e creando uno sbocco unico per entrambi i vasi in un’unica sede. Il paziente è già rientrato a casa».
Nel caso specifico l’aneurisma si presentava a sinistra, con un diametro di 2 centimetri, riscontrato tramite un esame con Angio Tac (detta anche Cardio-TC), eseguito all’UOC di Radiodiagnostica, diretta da Bruno Varsallona, e poi confermato alla coronarografia. Lo studio radiologico è stato condotto dai dirigenti radiologi della struttura, Giuseppe Bellissima (responsabile del servizio Cardio-TC) e Alessandra Trainito.
Da due anni la Cardio-TC viene eseguita al Gravina di Caltagirone per lo studio dei pazienti con occlusione delle arterie coronariche. L’esame, altamente affidabile e poco invasivo, permette di individuare o escludere, con una predittività del 100%, eventuali anomalie o patologie a carico del cuore.