Mentre infuria la polemica per le poltrone della giunta, potrebbe scoppiare, da un momento all'altro, un'altra 'grana' legata ai direttori generali delle aziende sanitarie e ospedaliere dell'isola. La probabile 'vendetta' di cracolici in prima commissione
Dimissioni in vista per tre, forse per quattro manager della sanità siciliana?
MENTRE INFURIA LA POLEMICA PER LE POLTRONE DELLA GIUNTA, POTREBBE SCOPPIARE, DA UN MOMENTO ALL’ALTRO, UN’ALTRA ‘GRANA’ LEGATA AI DIRETTORI GENERALI DELLE AZIENDE SANITARIE E OSPEDALIERE DELL’ISOLA. LA PROBABILE ‘VENDETTA’ DI CRACOLICI IN PRIMA COMMISSIONE
Mentre infuria la polemica per le poltrone della Giunta regionale di Rosario Crocetta, si potrebbe profilare un’altra ‘grana’ per il Governo regionale: le possibili dimissioni di tre o quattro direttori generali della sanità.
Per ora si tratta solo di indiscrezioni. Ovviamente, non si dovrebbe trattare di personaggi che lasciano posti così importanti per il piacere di una scelta ‘morale’. I problemi, infatti, potrebbero essere altri. E ben più gravi.
Ripetiamo: per ora si tratta solo di indiscrezioni. Ma sono voci che si rincorrono già da alcuni giorni.
I direttori generali dell’Aziende sanitarie provinciali (Asp) e ospedaliere sono stati nominati dal Governo regionale sulla base di una ‘lottizzazione’ un po’ sbilenca. Il governatore Crocetta e il senatore Giuseppe Lumia avrebbero fatto la parte dei leoni, affidando a propri uomini le poltrone più importanti.
Il presidente e il senatore avrebbero tenuto conto dei delicati equilibri tra Udc, Articolo 4, Democratici e riformisti siciliani e una parte del PD. A quanto sembra, proprio per accontentare tutti gli ‘appetiti’ dei Partiti sarebbero state fatte delle ‘forzature’.
La ‘grana’ per alcuni dei direttori generali della sanità si interseca con il tentativo di Crocetta di recuperare Nel Governo l’area Cuperlo del PD, alla quale dovrebbero andare due assessorati. Il governatore, invece, sarebbe disposto a sacrificare un assessorato (Michela Stancheris?). Ma non è detto che questo basti.
Ora il presidente ha fretta di chiudere l’accordo con l’area Cuperlo del PD, perché ha capito che, a Sala d’Ercole, il suo Governo non avrà vita facile. A cominciare dalla legge sulle variazioni di Bilancio e dal mutuo ‘ascaro’ da quasi un miliardo di euro per pagare improbabili debiti (in realtà, il mutuo serve al Governo per pagare la spesa corrente di quest’anno: cosa, questa, che gli uffici del Commissario dello Stato hanno già capito).
L’agibilità che interessa Crocetta riguarda anche le Commissioni legislative che debbono ancora approvare le nomine del Governo. La priorità di Crocetta e Lumia è quella di bloccare il presidente della Prima Commissione, Antonello Cracolici.
L’obiettivo non è facile. Perché Cracolici, sbattuto fuori dalla lista del PD per le elezioni europee da un ‘sabotaggio’ organizzato proprio da Crocetta e Lumia, potrebbe restituire pan per focaccia al presidente e al senatore.