Fiat di Termini Imerese, tra quattro mesi si vota, riprende la ‘lotta’ in favore degli operai disoccupati…

LA POLITICA TRADIZIONALE, IN ITALIA, FA VERAMENTE SCHIFO. DOPO AVER PRESO IN GIRO PER TRE ANNI GLI OPERAI DELLO STABILIMENTO SICILIANO, I POLITICI DA QUATTRO SOLDI TORNANO ALLA CARICA PER LA NUOVA ‘SCENEGGIATA’ A QUATTRO MESI DALLE ELEZIONI. UN CONSIGLIO: MANDATE A QUEL PAESE POLITICI E SINDACALISTI E ORGANIZZATEVI DA VOI. NON VI FATE PRENDERE ANCORA UNA VOLTA PER IL CULO

Il cinismo della politica nel nostro Paese non ha limiti. Dopo essersi messi sotto i piedi il pronunciamento della Corte Costituzionale, riproponendo il Porcellum peggiorato dall’accordo Renzi-Berlusconi, i politici stanno ‘rimettendo mano’ alla vicenda dello stabilimento Fiat di Termini Imerese dove, da oltre tre anni, va in scena un’indecorosa commedia degli inganni.
Da tre anni si parla di riapertura dello stabilimento Fiat di Termini, di reindustrializzazione e bla bla bla.

Finora l’unica cosa concreta che è arrivata a Temini Imerese è la Cassa integrazione, peraltro dovuta, e che sta per terminare. L’erogazione della Cassa integrazione terminerà subito dopo le elezioni europee. Da qui la necessità di tenere ‘calda’ la questione, almeno fino a quando non si voterà per le elezioni europee. Per non parlare del fatto che il Governo Letta potrebbe sempre entrare in crisi, specie se il Parlamento nazionale approverà il Porcellum atto II, cioè la nuova legge elettorale truffaldina voluta da Renzi e Berlusconi. In questo caso le due elezioni – europee ed elezioni politiche – potrebbero tenersi simultaneamente, a maggio. Un motivo in più per tenere ancora più in ‘caldo’ la sceneggiata napoletana su Termini Imerese.

Da qui il ‘nuovo’ interesse per Termini Imerese: l’arrivo dei soliti sindacalisti, dibattiti, incontri che culmineranno nel nulla e finiranno nel nulla dopo il voto, ma che – da qui a maggio – debbono susseguirsi a ritmo continuo per provare a rincretinire coloro i quali, a Termini Imerese e dintorni, non hanno ancora portato il proprio cervello all’ammasso.

Noi invitiamo gli operai dell’ex Fiat di Termini Imerese – ex perché siamo sicuri che la Fiat, in Sicilia, non riaprirà mai più – a non fidarsi dei sindacalisti e della politica. Ricordiamo che i sindacalisti hanno sempre saputo tutto delle intenzioni del gruppo Fiat per Termini Imerese: ma non hanno mai organizzato qualcosa di serio per contrastare gli obiettivi che l’industria torinese, alla fine, ha raggiunto senza colpo ferire e senza pagare alcun prezzo. ma, anzi, facendolo pagare ai lavoratori grazie al solito sindacalismo.

I sindacati, a Termini Imerese, avrebbero avuto tutto il tempo non tanto per bloccare gli intenti di Marchionne, ma quanto meno per fargli pagare un prezzo salato. Invece il prezzo salato l’hanno fatto pagare solo agli operai.

Dopo aver partecipato – nel ruolo di ‘Medici di Cristo’ – allo smantellamento dello stabilimento industriale di Termini Imerese, continuano a fiancheggiare la politica che insegue solo i voti. Squallore totale.

Da tre anni assistiamo a grandi promesse: investimenti di qua, investitoti di là, incontri romani, finanziamenti mirabolanti: tutte minchiate che sono solo servite a prendere in giro gli operai e gli abitanti di Termini Imerese.

Se non ricordiamo male, Termini Imerese è la ‘Patria’ del Senatore Giuseppe Lumia, che è il massimo responsabile non della chiusura dello stabilimento Fiat, ma del vuoto politico, economico e culturale che, da tre anni, avvolge come una cappa, questa cittadina presa per i fondelli da una politica senza scrupoli.

Noi invitiamo i cittadini di Termini e gli operai dell’ex stabilimento a non partecipare alle fasulle manifestazioni che politici e sindacalisti si accingono ad organizzare nei prossimi giorni e nelle prossime settimane, fino a maggio. Perché questi signori fanno solo il gioco – lo squallido gioco – della mala-politica. E, finita la campagna elettorale, scompariranno per ricomparire alla campagna elettorale successiva.

Dateci un taglio. E se dovere organizzare qualcosa, fatelo al di là del sindacalismo tradizionale e della politica tradizionale. Quelli che da tre anni vi prendono in giro sono gli stessi che oggi, a quattro mesi da voto, hanno preso di nuovo a ‘cuore’ la vostra vicenda.

Questi signori hanno solo la faccia come il culo.

 


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