Giuseppe bica, primo cittadino del comune trapanese, racconta che, gia' da tempo, l'amministrazione comunale provvede a proprie spese a fornire l'acqua ai cittadini. La verita' e' che l'eas non e' piu' in grado di svolgere questo servizio
Crisi idrica/ Il Sindaco di Custonaci: “Noi siamo pronti ad autogestirci”
GIUSEPPE BICA, PRIMO CITTADINO DEL COMUNE TRAPANESE, RACCONTA CHE, GIA’ DA TEMPO, L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE PROVVEDE A PROPRIE SPESE A FORNIRE L’ACQUA AI CITTADINI. LA VERITA’ E’ CHE L’EAS NON E’ PIU’ IN GRADO DI SVOLGERE QUESTO SERVIZIO
Rischia di restare a secco Custonaci, Comune della provincia di Trapani la cui erogazione dellacqua è gestita dallEnte acquedotti siciliani (Eas), da oggi sospesa per lastensione dal lavoro dei dipendenti. A pagare il papocchio del Governo regionale potrebbero ritrovarsi non solo i cittadini residenti nel Comune trapanese, ma un po’ tutti i residenti dei circa quaranta Comuni dell’Isola dallEas.
Sarebbe questo il risultato della scellerata gestione del bilancio attuata dal Governo regionale di Rosario Crocetta, Luca Bianchi & C. Allemergenza idrica si arriva dopo che lUfficio del Commissario dello Stato ha impugnato i due terzi e forse più di una legge Finanziaria regionale sconclusionata e fuori legge approvata lo scorso 15 gennaio da un’ancora più sconclusionata Assemblea regionale siciliana.
La reazione dei dipendenti dellEnte in liquidazione, lasciati allasciutto e senza soldi, non si è fatta attendere e dopo laccesa assemblea di ieri, come abbiamo raccontato in altro articolo, hanno deciso di astenersi dal lavoro con conseguente sospensione dellerogazione dellacqua agli utenti dei Comuni gestiti dallo stesso Ente.
Per fare il punto sulle conseguenze derivanti dallo stato di agitazione del personale dellEas, abbiamo raggiunto Giuseppe Bica, Sindaco di Custonaci, cittadina di circa cinquemila e 500 abitanti, tra i Comuni trapanesi che, già a partire da oggi, potrebbero subire linterruzione dellerogazione dellacqua.
La notizia dellastensione al lavoro dei dipendenti dellEas non fa che aggravare lemergenza che cè già nel nostro Comune – dichiara Bica – che da mesi è costretto ad intervenire a proprie spese e con personale comunale per garantire le operazioni necessarie allapprovvigionamento idrico.
Secondo quanto riferisce il primo cittadino del Comune nel quale ricade il bacino marmifero più importante della Sicilia, da tempo lEas non fornisce più il personale per le manovre e la manutenzione ordinaria delle condutture e degli allacci necessari a garantire la quotidiana erogazione dellacqua nelle abitazioni.
Da anni si trascina un contenzioso con lEas – afferma Bica – perché lamministrazione comunale anticipa costantemente le spese legate alla gestione dellacquedotto e una quota del canone per le acque reflue, che lEas puntualmente non rimette, con enorme danno economico per le casse comunali.
Di fatto, siamo davanti alla solita Regione siciliana che scarica sui Comuni le proprie inadempienze, facendo pagare ai cittadini costi che, invece, dovrebbero essere a carico della Regione.
La situazione descritta dal sindaco di Custonaci non è un caso isolato ma riscontrabile in larga parte nei comuni ancora sotto la gestione dellEnte posto in liquidazione dalla Regione .
Rendendomi conto che lEas non è più in condizione di espletare la funzione per la quale era stata delegata – sottolinea Bica – sin dal mio insediamento ho già avviato un progetto per lautogestione dellacquedotto che conto di avviare entro lestate. Ciò significa che gli incassi resteranno nelle ‘casse’ del Comune anziché finire allEas senza alcun beneficio, atteso che già da anni è lamministrazione comunale che provvede con il proprio personale alla gestione che spetterebbe allente regionale.
E critico il Sindaco sulla politica attuata in questo settore sia dal precedente Governo regionale di Raffaele Lombardo, sia dallattuale esecutivo del presidente Crocetta.
Con Anci Sicilia abbiamo avviato un contenzioso con la Regione siciliana che ha abbandonato i Comuni gestiti dallEas – riferisce il Sindaco – la liquidazione dellente non può essere pagata dai cittadini dei Comuni interessati. I crediti vantati nei confronti dellamministrazione regionale rischiano di pagarli i cittadini con pesanti aumenti in bolletta.