Celle frigo degli orrori al cimitero dei Rotoli, parla l’assessore: «Potrebbero esserci altre bare senza nome»

E alla fine al cimitero dei Rotoli di Palermo si persero i conti. Certo, non ci si aspettava quanto accaduto, con un frigorifero non collegato alla corrente elettrica in cui languivano parti anatomiche e feti, come riportato dal Giornale di Sicilia, provenienti probabilmente dagli ospedali per essere distrutti nel forno crematorio. Che però negli ultimi anni è stato quasi sempre guasto. Ma non è tutto: «Non è escluso che nel camposanto dei Rotoli le bare senza nome siano di più delle quattro finora rinvenute – dice Totò Orlando, assessore con delega ai cimiteri – Lo sapremo solo quando troveranno una destinazione definitiva le 350 bare ancora nei depositi».

Adesso è caccia ai responsabili, con un probabile intervento della magistratura, mentre il Comune si occuperò di smaltire la giacenza, con una deadline autoimposta di quaranta giorni. «Le bare senza nome – continua l’ex presidente del Consiglio comunale – non possono essere aperte. Per far ciò è necessario l’intervento della magistratura. Intanto non è possibile procedere alla tumulazione o alla inumazione. Abbiamo trovato anche feti e resti anatomici provenienti dalle strutture sanitarie. Stiamo cercando di ricostruire le procedure del loro trasferimento. Ma è un dato di fatto che dal 2020 il cimitero non ha potuto garantire né la cremazione, per il guasto al forno, né l’inumazione, per la mancanza di aree».

Per cercare di risalire ai nomi smarriti bisognerà attendere il responso degli ospedali, visto che il Comune non dispone di elenchi. Altro cortocircuito della fallimentare gestione cimiteriale degli ultimi anni, che ha portato all’accumulo di oltre 1500 bare in attesa di collocazione, numero drasticamente ridotto negli ultimi mesi, grazie anche allo snellimento della burocrazia varato dalla giunta Lagalla e al commissariamento della gestione da parte del governo nazionale, con lo stesso assessore Orlando che ha messo alla guida dei tre cimiteri cittadini degli ispettori della polizia municipale.


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