Il terzo polo è vivo e lotta insieme a noi. Non lo dice proprio in questi termini Carlo Calenda, che anche a Palermo non manca di prendere distanze da ideologie e slogan faziosi, perché «ormai superati», ma il senso del discorso è quello. Non certo il pubblico delle grandi occasioni – giusto per andare avanti […]
Calenda a Palermo per rilanciare il terzo polo e sulle amministrative punta tutto su Siracusa
Il terzo polo è vivo e lotta insieme a noi. Non lo dice proprio in questi termini Carlo Calenda, che anche a Palermo non manca di prendere distanze da ideologie e slogan faziosi, perché «ormai superati», ma il senso del discorso è quello. Non certo il pubblico delle grandi occasioni – giusto per andare avanti con le frasi fatte – ad attendere il leader di Azione, che si è accompagnato per tutto il tempo con il suo alfiere cittadino, Fabrizio Ferrandelli. «Il terzo polo non è imploso – dice appunto Calenda – La nostra proposta per cambiare il Paese è nata prima dell’accordo con Italia Viva. È fallito il progetto di partito unico che Matteo Renzi ha deciso di non fare più. È una scelta legittima, ma noi continueremo la nostra strada che ci vede lontani anche dal Pd di oggi che si è rifugiato su una posizione ideologica che si sintetizza con l’affermazione: al governo ci sono i fascisti. Ma la politica è fatta di scelte concrete e non dal posizionamento ideologico».
«Distanza siderale» dal Pd, dunque, critiche a Forza Italia, rea di avere «abdicato da molto tempo» al ruolo di «realtà pragmatica, che fa accadere le cose» e di puntare a definirsi area moderata, con i moderati che per Calenda invece «non esistono, sono una categoria dello spirito». Parole concilianti, però, nei confronti di Giorgia Meloni, di cui difende la lettera inviata al Corriere della Sera in occasione del 25 aprile. Calenda che parla, dice, da senatore palermitano: «È la seconda volta dopo le elezioni che vengo a Palermo, sono un senatore della città. Voglio svolgere un lavoro per Palermo con Fabrizio Ferrandelli e gli altri che sono presenti in questo territorio e in Consiglio comunale. Ma siamo ben radicati in tutta la Sicilia». E a proposito di radicamento, inevitabile la domanda sulle Amministrative, dove le speranze di Azione, praticamente assente a Catania, si gettano anima e corpo su Siracusa: «Abbiamo un nostro candidato a sindaco, Francesco Italia, attuale primo cittadino». Non una parola di più, ma il concetto essenziale dovrebbe essere chiaro.