Sono finiti in un istituto penale minorile i due sedicenni accusati di essere gli autori di una tentata rapina a mano armata avvenuta il 3 aprile all’ufficio postale di via Settefarine a Gela. A dare esecuzione al provvedimento restrittivo emanato dal giudice per le indagini preliminari sono stati i carabinieri del reparto territoriale di Gela. […]
Gela, per la tentata rapina a mano armata all’ufficio postale sono indagati due sedicenni
Sono finiti in un istituto penale minorile i due sedicenni accusati di essere gli autori di una tentata rapina a mano armata avvenuta il 3 aprile all’ufficio postale di via Settefarine a Gela. A dare esecuzione al provvedimento restrittivo emanato dal giudice per le indagini preliminari sono stati i carabinieri del reparto territoriale di Gela. Accertamenti effettuati nel corso delle indagini hanno permesso di
raccogliere gravi e precisi elementi indiziari a carico dei due adolescenti che avrebbero fatto irruzione all’ufficio postale con il volto travisato e le armi in pugno, pretendendo che gli venissero consegnati i
soldi nelle casse.
Durante le fasi della rapina, uno dei due giovani ha esploso un colpo di pistola contro la porta blindata degli uffici. Entrambi, prima di avere ottenuto quanto chiedevano, sarebbero scappati a bordo di uno scooter parcheggiato in zona. Subito dopo i fatti, i militari hanno individuato lo scooter, in una via poco distante dall’ufficio postale. Il mezzo, infatti, sarebbe stato abbandonato dai due che avrebbero preferito continuare a fuggire a piedi, facendo perdere le proprie tracce. Vicino allo scooter, tra i rami di un cespuglio, i carabinieri hanno trovato anche le armi che sarebbero state utilizzate dai due sedicenni nel tentativo di rapina: si tratta di un fucile ad aria compressa e di una pistola semiautomatica calibro 7,65 con matricola abrasa.
Nel corso delle indagini, gli inquirenti hanno recuperato anche parte dell’abbigliamento, tra cui i passamontagna. Così è stato possibile ricostruire il percorso di fuga anche attraverso l’analisi delle telecamere dei sistemi di videosorveglianza. In questo modo, si è arrivati all’identificazione dei due sedicenni che adesso sono indagati per la tentata rapina e sono stati portati in un istituto penale minorile.