C'e', da anni, una 'mangiuglia' che sembra non avere fine anche in tempi di grande crisi. Sono i soldi, tanti soldi, che tanti eletti nei municipi si 'ammuccano' ogni mese a spese degli ignari contribuenti della nostra isola
Comuni siciliani: l’incredibile scandalo dei ‘rimborsi’ ai consiglieri comunali!
C’E’, DA ANNI, UNA ‘MANGIUGLIA’ CHE SEMBRA NON AVERE FINE ANCHE IN TEMPI DI GRANDE CRISI. SONO I SOLDI, TANTI SOLDI, CHE TANTI ELETTI NEI MUNICIPI SI ‘AMMUCCANO’ OGNI MESE A SPESE DEGLI IGNARI CONTRIBUENTI DELLA NOSTRA ISOLA
C’è uno scandalo che non viene fuori. Che sembra impossibile far venire fuori. Ci stanno provando, senza successo – forse perché senza troppa convinzione – i parlamentari del Movimento 5 Stelle a Sala d’Ercole. E’ lo scandalo dei rimborsi che i Comuni pagano, indirettamente, ai consiglieri comunali.
E’ una storia incredibile. Frutto di una legge regionale incredibile. Una legge regionale che si applica da anni. Ma che negli ultimi tempi, vuoi per la crisi che c’è in giro, vuoi per l’esagerazione con la quale questa legge viene applicata, è diventata odiosa.
Riassumiamo, per sommi capi, quello che succede. Una legge regionale consente ai consiglieri comunali di assentarsi dai propri luoghi di lavoro, aziende pubbliche o private (quindi non c’è più aspettativa). Ovviamente, se si assentano non possono lavorare negli uffici pubblici se prestano servizio negli uffici pubblici e nelle aziende private se prestano lavoro nelle aziende private.
A questo punto interviene il Comune che – grazie a questa legge regionale – dice alle aziende pubbliche o private: sappiamo che i consiglieri comunali non possono recarsi al lavoro perché lavorano ogni giorno al Comune; tuttavia, voi continuate a pagargli lo stipendio che noi ve lo rimborsiamo sano sano!
Sì, avete letto benissimo: i consiglieri comunali vanno ogni giorno al Comune, ma le aziende presso le quali lavorano – pubbliche o private – li pagano lo stesso perché vengono rimborsati dai Comuni!
Fine della storia? Ma quando mai! Sapete perché in Sicilia si ammazzano – la parola è questa, non ne troviamo un’altra – per diventare consiglieri comunali nei Comuni medi e grandi della nostra Isola? Ve lo diciamo noi.
Perché una volta assunti vanno da un’azienda privata ‘amica’ e si fanno assumere con il grado di dirigente. Sì, avete letto benissimo: si fanno assumere dopo l’elezione in Consiglio comunale con il grado di dirigente. Così il Comune ‘rimborsa’ all’azienda ‘amica’ lo stipendio di un dirigente!
Dovete sapere, cari lettori di LinkSicilia, che ci sono Comuni nei quali i consiglieri comunali ‘assunti’ da aziende private, ogni mese, si portano a casa 4-5-6 mila euro! Sì, avete letto benissimo: 5-6 mila euro al mese!
Tutto spesato dallo stesso Comune che ‘rimborsa’ l’azienda privata che lo ha assunto. Tanto pagano i cittadini con la Tarsu!
“Due anni fa – ci dice Paolo Amenta, presidente dell’ANCI Sicilia – ho cercato di porre almeno un argine a questa incredibile storia. Ho provato a bloccare almeno i rimborsi ai consiglieri assunti dopo essere stati eletti. Mi rendo conto che questa vicenda, soprattutto alla luce della crisi finanziaria che oggi colpisce i Comuni della nostra Isola, va affrontata e risolta”.
Avete capito perché, cari lettori, perché, a Palermo, alle ultime elezioni comunali, hanno impiegato due mesi e forse più per dichiarare eletti i 50 consiglieri del Comune di Palermo? Perché chi è entrato a Palazzo delle Aquile, sede del Consiglio comunale, teoricamente, ha preso il terno al lotto.
Pensate che a Palermo non ci siano ‘rimborsi’? Vi sbagliate. A Palermo i ‘rimborsi’ ci sono. Da varia natura. E sarebbe bene che l’ufficio del presidente del Consiglio comunale – Salvatore Orlando, che è persona corretta – li rendesse noti.
Ci permettiamo di ricordare che il fenomeno dei ‘rimborsi’ riguarda i Comuni medi grandi della Sicilia. Questi, almeno, sono quelli che noi conosciamo. E sono circa 160-180 Comuni. Ma non possiamo escludere che il fenomeno sia diffuso nei Comuni più piccoli.
Di più: a noi risulta che certi consiglieri comunali, oltre a prendere i ricchi stipendi ‘rimborsati’ alle proprie aziende – soprattutto private – cumulino questi stipendi rimborsati con i gettoni di presenza previsti per gli stessi consiglieri comunali.
Non solo. A noi risulta che per giustificare le ‘assenze’ dalle proprie aziende, i consiglieri comunali debbono ‘lavorare’ ogni giorno. Così le commissioni consiliari si riuniscono ogni giorno!
Così i cittadini pagano due volte: pagano il ‘rimborso’ alle aziende che hanno assunto i consiglieri comunali e pagano per i ‘gettoni’ in più da corrispondere agli stessi consiglieri comunali che si riuniscono ogni giorno!
Insomma, una vera e propria ‘mangiuglia’ come direbbe il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, che le ‘mangiuglie’ le vede a convenienza.
Per dovere di cronaca aggiungiamo che i grillini dell’Ars hanno affrontato il ‘caso’, stanno raccogliendo un dossier su tutti i Comuni dell’Isola, hanno presentato un disegno di legge per cambiare la legge.
Ma mentre loro ‘indagano’ e ‘raccolgono carte’ la mangiuglia va avanti…