PD, in Sicilia vince Cuperlo. Perdono Faraone, Lumia e Crocetta

IL RISULTATO PIU’ CLAMOROSO E’ QUELLO DI CALTANISSETTA. NELLA ‘PATRIA’ DI MONTANTE E DEL GOVERNATORE DELLA SICILIA I RENZIANI COSTRETTI A MANGIARE LA POLVERE. LA SORPRESA DI PALERMO. AD AGRIGENTO MARIELLA LO BELLO ‘TRADISCE’ CAPODICASA. IL TRAMONTO DI NINO PAPANIA A TRAPANI. LA SFOLGORANTE VITTORIA DI CRISAFULLI AD ENNA

Mentre la Sicilia cade a pezzi, la politica continua con i propri riti a celebrare se stessa. E’ il caso del PD, alle prese con le elezioni interne. Dove, a sorpresa, Gianni Cuperlo batte Matteo Renzi con uno scarto di oltre cinque punti percentuali.

Una vittoria chiara, quella di Cuperlo. Che vince in una Sicilia nella quale, di fatto, solo un dirigente si è speso anima e corpo per lui: il parlamentare regionale e presidente della Prima Commissione dell’Ars, Antonello Cracolici. Gli altri consensi, a Cuperlo, sono arrivati attraverso un complicato gioco degli specchi tutto siciliano. Della serie: io voto lui per fare un dispetto a te.

Di fatto, il PD siciliano va in controtendenza rispetto allo scenario nazionale. Non è una novità, visto che era così anche quando c’erano i Democratici di sinistra.

A Cuperlo vanno 14 mila 110 voti contro i 12.659 ottenuti dal Sindaco di Firenze. Cuperlo è risultato il più votato nelle provincie di Agrigento (62,2 per cento), Caltanissetta (56,3 per cento), Catania (47,5 per cento) ed Enna (79,9 per cento). Mentre Renzi vola a Messina (67,5 per cento), Trapani (68,6 per cento), Siracusa (53,5 per cento) e Ragusa (48,4 per cento). Palermo registra un pareggio, visto che Renzi è primo per appena tre voti.

Per Cuperlo hanno votato quasi tutti gli ex comunisti. Mentre Renzi si è preso i voti degli ex democristiani, dai cislini del segretario regionale, Giuseppe Lupo, al trapanese Baldo Gucciardi, capogruppo del Partito all’Ars. Più, ovviamente, una parte degli ex comunisti schierati con lui. Come il coordinatore dei renziani siciliani, il parlamentare nazionale, Davide Faraone. Con Renzi anche il senatore Giuseppe Lumia. E, sembra incredibile, anche Pino Apprendi.

Cosa ci fa una persona come Apprendi con i renziani non riusciamo proprio a capirlo. Certo, magari di mezzo c’è il suo ‘primo amore’, alias Lumia. La nostra sensazione, comunque, è che il buon Pino stia iniziando il passo del gambero…

E il presidente della Regione? Non ha fatto molto gioco, perché voti ne controlla pochissimi. Considerato che Lumia – suo grande alleato – è con Renzi, non è da escludere che Crocetta vada con Cuperlo. Mossa ‘strategica’ e un po’ trasformista – comunque in perfetta sintonia con l’accoppiata Crocetta-Lumia (fa pure rima) – per consentire al gatto e alla volpe (sono sempre Crocetta e Lumia) di stare in entrambi gli schieramenti: un colpo al cerchio e uno alla botte…

A Palermo il voto, come già ricordato, indica un sostanziale pareggio tra l’area Cuperlo e Renzi. Il Sindaco di Firenze vince nei Comuni della provincia (1.209 contro 1.101), mentre Cuperlo vince a Palermo città (903 contro i 798 di Renzi).

A Enna il segretario provincia del PD, il ‘mitico’ Mirello Crisafulli, ha fatto votare per Cuperlo. Che, infatti, ha sfiorato l’80 per cento delle preferenze. Renzi si è rifatto a Messina con il democristiano come lui Francantonio Genovese, ‘ras’ del Partito e dei congressi (un po’ strani, questi ultimi, a dir la verità…). Nella Città dello Stretto e dintorni Renzi raccoglie il 70 (con tutta la formazione professionale un po’ ‘ammaccata’ di Francantonio e famiglia…).

Ma mentre ad Enna Cuperlo vince a ‘redini basse’, a Messina il buon Francantonio, in questi giorni per lui molto tribolati (la magistratura non dà tregua al grande inghippo della formazione professionale in stile ‘ghiotta alla messinese’), deve fare i salti mortali per far quadrare i conti elettorali. Tanto che il parlamentare regionale Filippo Panarello, area Cuperlo, si è messo pesantemente di traverso con ricorsi e contro-ricorsi.

A Trapani, dove il PD parla democristiano, vince, come già detto, l’area Renzi. In questa provincia ‘spatulia’ alla grande Baldo Gucciardi, già democristiano ‘mitologico’, oggi capogruppo a Sala d’Ercole, personaggio dai mille volti, compreso quello, non esattamente adamantino, di Campobello di Mazara…

Ma nella provincia del pesce, si sa, tutto fa brodo. E nelle ‘zuppe’ si mettono anche i ‘pesci’ di scarto che fanno numero e danno ‘sapore’. Così con il Sindaco di Firenze si è schierato anche l’ex parlamentare nazionale, Nino Papania, ormai in discesa. Ad Alcamo, dove un tempo faceva il bello e il cattivo tempo, hanno votato in 270 a fronte dei circa 1.300 iscritti del 2012.

Queste elezioni interne, ad Agrigento, segnano anche una battuta d’arresto, dopo oltre trent’anni di dominio incontrastato, per Angelo Capodicasa. Deputato ininterrottamente – prima regionale e poi nazionale – dai primi anni ’80, Capodicasa fa i conti con il ‘tradimento’ di Mariella Lo Bello.

E dire che è stato proprio Capodicasa a toglierla da uno sportello di un ufficio postale e a portarla alla Cgil. Per ringraziamento, Mariella, in combutta con un’altra assessore della Giunta Crocetta, Nelli Scilabra, gli ha organizzato la fronda.

Il risultato è che Angelino Capodicasa perde la segreteria provinciale del partito. Vince Peppe Zambito, il candidato sostenuto dal nuovo astro della sinistra agrigentina, Giovanni Panepinto, deputato regionale che, proprio ieri sera, come scriviamo in altra parte del giornale, è riuscito, insieme con il suo Partito e con i grillini, a far passare dalla Commissione Ambiente dell’Ars il ritorno all’acqua pubblica.

A votare per Zambito, oltre alle già citate assessore Mariella Lo Bello e Nelli Scilabra, anche l’attuale Sindaco di Agrigento, Marco Zambuto, già nell’Udc di Totò Cuffaro, poi con Angelino Alfano e, adesso, con Renzi, in perfetta coerenza e sequenza democristiana.

Cuperlo vince all’ombra dell’Etna. A Catania prende 1.903 voti contro i 1.546 di Renzi. Con Cuperlo si sono schierati i deputati nazionali Luisa Albanella e Giuseppe Berretta e la parlamentare regionale Concetta Raia. Secca sconfitta per il Sindaco, Enzo Bianco, che si è schierato con Renzi.

Cuperlo – e questa è la vera sorpresa – vince, anzi, stravince anche a Caltanissetta, la terra del leader di Confindustria Sicilia, Antonello Montante, e del governatore Rosario Crocetta. Vince facendo mangiare la polvere ai renziani: quasi venti punti di differenza (59,3 per cento contro il 34,7 dell’avversario). A far vincere Cuperlo sono l’ex Lillo Speziale e Miguel Donegani. Una secca sconfitta, per giunta ‘in casa’, per Montante, Lumia e Crocetta.

Renzi vince anche a Ragusa con il 48,4 per cento e a Siracusa con il 53,47.

 

 


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