‘Caso’ Humanitas, l’attenzione ora si sposta sulla compravendita dei terreni

IN CHE ANNI IL GRUPPO SANITARIO HA ACQUISITO GLI SPAZI DOVE SONO IN CORSO I LAVORI DI AMPLIAMENTO? E DA CHI LI HA ACQUISTATI? E QUANDO? INTANTO IL PD CERCA TARDIVAMENTE DI TIRARSI FUORI DA UNA BRUTTA STORIA. UN’AMARA VERITA’ EMERGE DA QUESTA STORIA. IN SICILIA, NEL 2013, C’E’ CHI PROVA A SPECULARE E A FARE SOLDI SUI MALATI DI CANCRO

Mentre il Governo regionale sul ‘caso’ Humanitas cade ormai nel ridicolo (affermare che una delibera di Giunta ” è sospesa” è una contraddizione in termini: che senso ha portare in Giunta regionale una delibera, approvarla e poi dire che è “sospesa”? non sarebbe stato più semplice non portarla in Giunta?), l’attenzione si sposta sulla compravendita dei terreni. La storia, già brutta, diventa ancora più brutta, perché, adesso, qualcuno potrebbe chiedere ‘lumi’ sui terreni dove dovrebbe andare in scena l’ampliamento del gruppo Humanitas.

In questa fase si pongono alcune domande, ieri molto ‘gettonate’ nei corridoi di Palazzo Reale, la sede del Parlamento dell’Isola. In quali terreni dovrebbero vedere la luce le nuove strutture del centro Humanitas? Sono terreni che già i privati di questa struttura sanitaria avevano acquisito da tempo? O sarebbero stati acquistati di recente? E da chi?

Tutti sanno che, ormai, in politica, certe ‘operazioni’ si fanno con l’acquisto dei terreni. La vicenda dei quattro termovalorizzatori che avrebbero dovuto essere realizzati in Sicilia nei primi anni del 2000 è, per molti versi, emblematica.

Allora si parlava di strane ‘operazioni’ di compravendite di terreni dove sarebbero sorti i quattro impianti per la termovalorizzazione dei rifiuti. Impianti, ricordiamolo, poi bloccati da una sentenza della magistratura europea per irregolarità nella gestione dei bandi.

Ma prima che sui bandi un po’ ‘latini’, l’attenzione era stata rivolta alle compravendite dei terreni che, così si ‘vociferava’, sarebbero stati venduti a prezzi un po’ più alti dei prezzi di mercato. Voci mai confermate, anche perché non è facile entrare in queste storie che coinvolgono i privati.

La stessa cosa, così almeno sembra, potrebbe riproporsi per l’ampliamento del centro Humanitas. Non è da escludere che qualche parlamentare dell’Ars – o, addirittura, qualche gruppo parlamentare – possa chiedere di fare luce sull’acquisto di questi terreni. Per verificare, in primo luogo, quanti passaggi di proprietà ci sono stati. E in quali anni si sono verificati tali passaggi di proprietà. E se, in tali passaggi, sarebbero stati coinvolti personaggi della politica catanese.

Per il resto, il ‘caso’ Humanitas sembra tutt’altro che concluso. Della ‘sospensione’ della delibera della Giunta regionale abbiamo già detto. Ma non è ancora chiaro quale sia stato il ruolo del PD.

Questo Partito amministra, ormai da anni, Misterbianco. Ed è stato proprio questo Comune a rilasciare le autorizzazioni di propria pertinenza al gruppo Humanitas che lavora già da tempo all’ampliamento delle proprie strutture sanitarie.

Ieri il Governo regionale – che in questa storia continua a raccontare bugie su bugie nel maldestro tentativo di salvare la faccia che ha già perso – ha cercato di far passare una tesi che non è meno peregrina della delibera di Giunta “sospesa”: e cioè che i privati dell’Humanitas starebbero investendo tutti questi soldi – si dice oltre 100 milioni di euro, cifra che a noi sembra molto esagerata – per lavorare da privati!

Questa storia, lo ripetiamo, sta assumendo i toni di una farsa. Ormai l’attenzione dell’opinione pubblica si è concentrata su uno scandalo che, forse, è uno dei peggiori che negli ultimi vent’anni ha colpito la politica siciliana.

Quello che emerge da questa bruttissima vicenda è una politica siciliana che, per fare soldi, non esita a sfruttare i malati di cancro.

Per coprire una squallida speculazione – sanitaria e, con molta probabilità, anche immobiliare – i protagonisti non hanno esitato a mettere in mezzo l’esigenza di assicurare una migliore assistenza ai malati oncologici. Scuse un po’ miserabili che, lo ribadiamo, tendono a nascondere un’amara verità: e cioè che nel 2013 la politica siciliana, per fare affari, non esita a strumentalizzare i malati oncologici. Senza nemmeno provare vergogna.

Ieri il parlamentare del PD, Antonello Cracolici, ha invitato a bloccare tutta l’operazione Humanitas. Arriva un po’ in ritardo, l’onorevole Cracolici. Arriva quando i siciliani sono ormai nauseati da quello che giorno dopo giorno si va scoprendo.

Il PD siciliano non arriva dalla luna. I vertici di questo Partito non potevano ignorare la delibera di Giunta oggi ‘sospesa’. Così come non potevano ignorare il contratto sottoscritto tra Regione e gruppo Humanitas a settembre.

La verità è che il Partito Democratico ha capito che questa storia ha colpito l’opinione pubblica siciliana. Di fatto, il Governo del quale il PD fa parte avrebbe voluto tagliare altri mille e 500 posti letto dalle strutture sanitarie pubbliche della nostra Isola e aumentare i posti letto al gruppo Humanitas. Il tutto speculando sui malati di cancro della Sicilia.

Oggi la marcia indietro dell’onorevole Cracolici è tardiva. Anche perché le autorizzazioni per l’ampliamento di questo centro sanitario sono state date non soltanto dalla Regione, per la parte che le compete, ma anche dal Comune di Misterbianco, amministrato dal PD.

Questo al quale stiamo assistendo è uno scandalo di regime: il regime instaurato dal gruppo di potere che ha portato alla presidenza della Regione Rosario Crocetta. Un sistema di potere al quale il PD non è estraneo. E lo si è visto appena una settimana fa, quando il gruppo parlamentare all’Ars del PD ha ‘bocciato’ la mozione di sfiducia a un Governo regionale che, fino ad oggi, ha prodotto solo danni e organizzato affari, persino sulla pelle dei malati di cancro.


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