Nella ‘Terra del Fuoco’ dove brilla la stella dello Stato delinquente

LE INCREDIBILI DICHIARAZIONI DEL PENTITO SCHIEVONE TENUTE NASCOSTE PER SEDICI ANNI. PER CONSENTIRE A INDUSTRIALI DEL NORD ITALIA E AI CAMORISTI DI CONTINUARE AD AVVELENARE LA GENRE E L’AMBIENTE. CHE BRUTTA ITALIA, RAGAZZI!

A meno di una settimana dalla manifestazione, organizzata dalle Terre dei Fuochi, che ha visto sfilare per le strade di Napoli oltre 100.000 manifestanti e in attesa della mobilitazione generale del prossimo 16 novembre organizzata dal Coordinamento Comitati Fuochi che dovrebbe portare nella città partenopea ancora più persone, il caso dei rifiuti tossici sepolti in Campania fa parlare anche oggi di sé.

Sono 35.000 firme “raccolte” fra la popolazione campana a supporto di una querela contro tutti gli amministratori locali, venti dei quali sono stati già inquisiti per “gravi omissioni, in un territorio immenso, dove saranno necessari chissà quanti milioni di euro per la bonifica.

Nello stesso tempo, due giorni fa, è stato pubblicato il verbale dell’audizione del boss pentito del clan dei Casalesi, Carmine Schiavone, audizione avvenuta nel 1997 davanti alla Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti.

Dopo 16 anni dalla deposizione del boss pentito, finalmente il verbale è stato desecretato e reso pubblico. All’interno, fatti e misfatti di politici e industriali del Nord, traffici illeciti fra politici, industriali e Camorra e tanto altro ancora ci danno uno spaccato di quello che è stato il malaffare intercorso in Italia fra il Nord del Paese e dell’Europa, produttori di “benessere” oltre che di fanghi tossici (dalla Germania) e rifiuti di ogni genere e il Meridione, Campania in testa, “pattumiera” abusata dalle foci del Volturno al Lago Patria, dalla provincia di Caserta a Napoli e Nola.

Schiavone al microfono di “Rainews24” ha parlato dei rapporti fra la criminalità organizzata e lo Stato e ad una domanda specifica del giornalista ha dichiarato: “Può esistere forma di criminalità organizzata senza l’appoggio dello Stato? No, rimarrebbero banditi di strada!”

Schiavone ha dichiarato apertamente che le sue affermazioni rilasciate 16 anni fa a nulla son servite, perché di fatto sono state ignorate da chi avrebbe dovuto utilizzarle contro la criminalità organizzata. Anzi, i traffici legati ai rifiuti hanno continuato a far arricchire chi dovevano, delinquenti incuranti della salute di poveri cittadini inconsapevoli, che hanno perfino costruito abitazioni su depositi di rifiuti seppelliti illegalmente, mentre il “percolato” degli stessi rifiuti inquinava falde acquifere di una regione intera.

“Quello è un popolo che hanno condannato a morte – ha dichiarato il boss pentito – se avessero provveduto vent’anni fa il danno sarebbero stato minimo… ma adesso dopo vent’anni…”

Pare che anche rifiuti nucleari siano seppelliti nella “Terra dei Fuochi”, una vasta zona del Napoletano che comprende anche i Comuni di Napoli, Caserta, Giuliano, Villaricca… e via continuando.

I rifiuti nucleari arrivavano dall’estero e forse anche dalla centrale nucleare del Garigliano. Questi rifiuti non sono stati trovati perché, secondo Schiavone, non sono mai stati cercati laddove si doveva cercare, quindi “non si è voluto trovarli”. Troppi gli interessi legati al traffico della “monnezza”. Pare che il “reddito” legato al traffico dei rifiuti sia stato maggiore di quello prodotto dal traffico di stupefacenti e non c’erano leggi che tutelassero da questo tipo di reato.

“E loro ne hanno approfittato – dice ancora Schiavone – chiunque ha messo le mani in queste cose è morto, io non sono morto perché conosco bene i loro metodi e sono vecchio. Io vorrei non essere ricordato come il delinquente che sono stato… io mi sono pentito… perché non si pentono pure loro?”.

Alla domanda: “Ma lei non ha paura di morire?”, che gli pone il giornalista, Schiavone deciso risponde: “No, non ho paura di morire, perché se muoio dura 5 secondi e finisce li, ma se ho paura muoio due, tre, quattro volte…”.

Suonano strane, dalla voce del pentito, le parole molto simili a quelle del giudice Giovanni Falcone… “Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola”.

 


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